L' ospedale dei sogni

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Malcom dopo aver ricambiato il saluto e chiesto a Jace come stava lui, ma soprattutto come stava sua mamma, gli porse la pizza. Non conoscendo bene i gusti di Jace, Malcom aveva preso la pizza margherita, e per comprarla aveva usato tutti i suoi risparmi, che come potete immaginare non erano molti. Jace si alzò dal letto e si accomodò sulla sedia di fronte alla scrivania che c' era in ogni stanza dell' ospedale, aprì lo scatolone della pizza e gli si illuminarono gli occhi. Sembrava non mangiare da giorni. Nella camera d' ospedale sembrava più grande ma soprattutto più serio e più maturo. Aveva un leggero accenno di barba sulla guancie che Malcom non aveva mai notato, i bellissimi occhi azzurri erano cerchiati da ombre viola e sembravano stanchi, molto stanchi. A Malcom non piacque per niente vederlo in quel modo terribile e decise che Jace aveva bisogno di andare a casa per riposarsi ma soprattutto per cambiarsi la maglietta sudata e stropicciata e i pantaloni della tutta che erano macchiati di sangue, probabilmente della madre. Quando jace ebbe divorato la pizza, Malcom gli disse di andare a casa a riposarsi e a fare i compiti, con sua madre sarebbe stato lui per qualche ora. Jace, prima di accettare, sembrò avere una guerra interiore. Alla fine accolse la proposta di Malcom ma si raccomandò di chiamarlo quando sua madre si fosse svegliata. Malcom rimase solo con la madre di Jace e pensò che forse non aveva fatto proprio una buona scelta a restare lì da solo, sapeva anche però che lo aveva fatto per il bene di Jace, che nel frattempo gli piaceva sempre di più. Accese la televisione e si accomodò sulla poltrona di fianco al letto della nuova moglie del signor Morgestern. La ragazza non era per nulla brutta. Capelli mpri e lunghi che sembravano seta e pelle liscia come quella di un neonato. Mentre Malcom era perso a guardarla, la giovano aprì gli occhi, che furono come un bagliore verde-marrone. La donna non sembrò per niente sorpresa di vederlo, anzi gli sorrise e disse :- Tu sei il Malcom si cui Jace tanto parla?- Malcom non sapeva che dire e quindi per evitare di fare figuracce si limito semplicemente ad annuire. La donna parlò ancora :- E' stato davvero fortunato a trovarti, davvero. Sembri davvero un bravo ragazzo e credo che tu gli piaccia davvero tanto. Mi dispiace se oggi non è potuto venire da te per colpa mia davvero. Malcom le disse che non doveva preoccuparsi, che capiva perché Jace non fosse venuto e che non doveva scusarsi veramente per niente. Decise di non chiamare subito Jace che se n' era andato da soltanto dieci minuti. Quando furono passate circa due ore, Malcom decise di mandare un messaggio a Jace. Quest' ultimo arrivò in circa dieci minuti accompagnato dal padre che sembrava, come Jace poco prima, molto invecchiato dalla mattina stessa. Jace ora era tornato presentabile, si era fatto la barba e cambiato mettendosi una maglietta blu chiaro attillata sul petto ed un paio di Jeans che mettevano in risalto il bel sedere. Il padre di Jace si precipitò subito sul letto della compagna e si baciarono. Jace chiese a Malcom di uscire e, quando furono fuori dalla stanza nel corridoio deserto dell' ospedale, chiuse la porta e parlò :- Non so davvero come ringraziarti, Malcom. Sei stato gentilissimo e se mai potrò fare qualcosa per te chiedi pure.- Malcom non sapeva da cosa fosse mosso, se dal cervello o dal cuore, ma lo baciò. Era il primo bacio per Malcom ed era nervoso, non sapeva davvero che fare, la bocca di Jace era morbida e Malcom si abbandonò a quella lasciando che fosse Jace a decidere che fare.



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