Strane presenze

44 1 0
                                    

La casa era immersa nel buio e nel silenzio, il tutto era abbastanza inquitante e Malcom decise, dopo essersi tolto le scarpe per non sporcare il pavimento come di consuetudine, di andare ad alzare le tapparelle nel soggiorno. Mentre attraversava il breve spazio che lo divideva dal salotto Malcom sentì un rumore. Non era un rumore che avrebbe potuto produrre un ladro, bensì quello di un animale che aveva corso per chilometri. Malcom si fece assalire dall' agitazione e, nonostante facesse tutt' altro che caldo per via del temporale appena cessato, iniziò a sudare. Sentì i pori della pelle dilatarsi e il retro della maglietta incollarsi alla spina dorsale. Si armò della prima cosa che trovò, la sua mazza da baseball di quando aveva non più di dieci anni. Pessima arma, l' avrebbe rotta anche un tenero micietto con un graffio se avesse voluto. Il problema era che la creatura produceva un rumore completamente diverso da quello di un micietto che desiderava coccole. Alla fine Malcom si accontentò della sua arma e decise di fare irruzione nella stanza accendendo la luce. Trovò l' interruttore al primo colpo, strano caso, ed accese la potente luce che proveniva da un vecchio lampadario pendente. Si mise subito ad urlare: nel salotto c' era un enorme cane seduto con la sua schifosa lingua bavosa che pendeva dalla bocca. Quando smise di urlare, dopo circa dieci minuti, stupendo se stesso della quantità di voce che potesse avere, Malcom si accorse che il cane aveva uno sguardo dolce e allo stesso tempo spaventato quanto il suo. Lo esaminò attentamente, sembrava un normalissimo cane che era entrato in casa dalla portafinestra che la madre di Malcom aveva sbadatamente lasciato aperta. Il cane era di grossa taglia, anche se Malcom non avrebbe saputo dire di che razza fosse e aveva il manto bianco chiazzato qua e là con macchie marroni chiare o scure. La cosa che attirò di più l' attenzione di Malcom furono però gli occhi che erano di due colori diversi e stranamente umani. Come se il cane avesse potuto leggere nei pensieri del ragazzo si trasformò in un giovane uomo, sui vent' anni, con una bellezza del tutto anormale.L' animagus (com' erano chiamate le persone che potevano trasformarsi in animali) era alto almeno dieci centimetri più di Malcom ed era un ammasso di muscoli: la maglietta tirava sul petto e sui bicipiti che erano percorsi dalle vene che Malcom tanto adorava. Sarebbe stato del tutto normale se non fosse stato per le pupille che erano simili a quelle di un serpente e per i capelli che tendevano al colore del mare in inverno, quando è talmente scuro che non si riesce nemmeno ad immaginare quanto l' acqua possa essere alta. Malcom smise finalmente di urlare perché completamente a corto di aria nei polmoni. La mazza da baseball era stretta in mano ma quello che prima era stato un cane scodinzolante non ne sembrava affatto preoccupato, anzi sembrava rilassato: era appoggiato al divano osservandosi le unghie perfette. Malcom si accorse che il ragazzo che aveva davanti era tutto perfetto. La perfezione fatta persona iniziò a parlare in tono annoiato :- Dopo che hai rifiutato l' aiuto di Francis ora tocca a me pararti il culo mio caro. Io sono Alexander ma preferisco, se non ti dispiace, essere chiamato Alex. Mi sono iscritto nella tua scuola e sono nella tua classe e ti terrò sott' occhio ventiquattro ore al giorno. Ho creato, con la magia ovvio, una famiglia immaginaria che casualmente verrà ad abitare nella casa qui di fianco.- Malcom non sapeva che dire e non sapeva da cosa avrebbe avuto bisogno di essere messo in guardia o, ancora peggio, protetto. -Io non capisco proprio perché ho bisogno di tutta questa protezioni.- Alex scoppiò in una risata fragorosa che era, come tutto il suo corpo, perfetta ed intonata, come fosse una canzone cantata da Rihanna. -Povero piccolo, non hai capito che il sogno dell' altra notte non era solo un sogno? Non hai capito che tutto quello che Raziel, il re delle fate attuale, nonché grande figo, è vero? Hai bisogno di essere addestrato per eseguire al meglio il compito di convincere questa gente che le fate esistano e per combattere ciò che ostacola il tuo lavoro- malcom non riusciva proprio a capire, era pessimo in educazione fisica e non voleva essere nulla di tutto quello che quel ragazzo pazzo piombato in casa sua da non si sa dove gli aveva detto di essere. No ebbe tempo di ribattere perché si sentì la chiave girare nella serratura. Alex scomparve in una polvere e in un odore di zucchero filato fortissimo. La nuova madre di Malcom entrò in casa e dopo essersi accorta che Malcom era tutto sudato e impugnava una mazza da baseball gli chiese cosa stesse facendo. Malcom non sapeva proprio che scusa inventarsi e alla fine decise di inventarsi che si stava allenando. Sua madre gli crebbe subito e Malcom si sentì davvero sollevato. Andò in camera sua e non ne uscì fino all' ora di cena. Mentre era in camera sua aveva massaggiato via WhatsApp con Alice, che nel frattempo aveva scoperto essersi fidanzata con un ragazzo della comunità, Cristian, gran figo pure lui. L' unica persona che forse avrebbe ptuto tra tutti essere all' altezza della sua migliore amica. Dopo si era messo a ripassare un po' per evitare di essere completamente impreparato in caso di interrogazioni il giorno seguente. A cena aveva mangiato poco perché non aveva molto appetito, cosa che accadeva molto spesso. Dopo cena diede la buona notte ai suoi nuovi genitori e si ridiresse in camera sua. Lesse per circa due ore il suo libro preferito che, nonostante sapesse a memoria, era sempre il migliore. Mentre leggeva si ricordò che il giorno seguente avrebbe avuto educazione fisica e questo implicava due cose: una buona e una cattiva. La cattiva era che lui era una schiappa in educazione fisica, soprattutto in salto in alto, mentre la bella era che avrebbe visto Jace in pantaloncini e maglietta attilata per due ore di seguito e nello spogliatoio avrebbe potuto vederlo in mutande. Il fatto di osservarlo a questo modo durante le lezioni lo faceva sentire un po' stalker ma tenere gli occhi lontani da Jace era quasi impossibile. Si addormentò presto ed ebbe una notte tranquilla e senza sogni.

Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora