L'Oblio della morte

307 33 21
                                    

Un prato immenso si estendeva difronte a me; un leggero venticello muoveva dolcemente l'erba. Voltai lo sguardo per osservare meglio ciò che c'era intorno a me e nel nulla più totale, notai un albero. Un grande albero, dal fusto grande e le mille e più foglie. Sembrava chiamarmi a se. Poi, scorsi all'ombra dell'albero, un uomo. I suoi tratti erano confusi, non riuscivo a definirlo bene. Mi fece cenno di avvicinarmi e io lo feci. Mi sentii attratto da quell'albero. No, non dall'albero, ma dall'uomo che vi era sotto. Più camminavo per avvicinarmi e più mi allontanavo da quell'uomo. Non capivo. Iniziai a correre per raggiungerlo, ma il paesaggio cambiò.

Mi trovai in un bosco, buio. C'era vento, un vento forte, mi era avverso. Un ringhio alle mie spalle mi fece voltare di scatto e vidi con orrore che c'erano una decina di lupi. Tutti neri e tutti ringhiavano ostili verso di me. Mi voltai e corsi. Dovevo scappare via da loro, presto o mi avrebbero preso!

Mi inseguono, li sentii. Mi stavano col fiato sul collo. Cercai di trasformarmi, ma non ci riuscii. Perché? Rallentai la mia folle corsa e mi fermai. Ogni cosa intorno a me cessò di muoversi. Un silenzio assoluto regnava nel buio che mi circondava. Mi guardai il petto e posai una mano sul cuore. Cercai di chiamare il mio lupo, ma non lo sentii. Non c'era. Chiusi gli occhi e tesi il volto alla luna. Una lacrima scese silenziosa sul mio volto. Qualcosa colpì la mia gamba. Un muso. Mi girai di scatto e lo vedi. Il mio lupo. Gli sorrisi, confortato nel vederlo finalmente al mio fianco. Però lui non era felice, sembrava triste. Piegai la testa di lato e lo guardai come a cercare sul suo volto; il motivo della sua tristezza.

Un ricordo mi tornò alla mente. Una delle poche cose che avevo imparato in vita mia era che se vedevi il tuo lupo, fuori da tuo corpo, allora significava solo una cosa. Eri morto. Una tristezza improvvisa mi colpì nel comprendere il motivo della sua. Mi portai anche l'altra mano al petto. Il vento tornò a soffiare ma questa volta leggero, amichevole e confortante, socchiusi gli occhi e quando li riaprii, ero di nuovo circondato da un immenso prato. Questa volta non ero solo, c'era il mio lupo con me. Lo guardai e nei suoi occhi scorsi qualcosa che non sapevo spiegarmi. Sollievo forse? O... Speranza? Non sapevo dirlo con certezza. Mi guardai nuovamente intorno e vedi l'albero e l'uomo. Mi aspettava, lo sentivo. Camminai, il mio lupo che mi affiancava. Questa volta nulla ci si oppose e riuscimmo ad arrivare difronte all'uomo. Non scappò stavolta. Non riuscivo ancora a vedere i suoi lineamenti. Mi tese una mano, abbassai il capo verso la sua mano tesa, come se potessi capire il perché del suo gesto. Tutto ciò che era successo, il sangue, la madre luna, tutto, mi passò davanti agli occhi come un flashback e copiose lacrime presero a solcarmi il volto.

La sua mano era ancora tesa. <<Torna, torna qui>> la sua voce era quasi una preghiera.

<<Vieni con me, da me>> ora era un sussurro. Debole ed infinitamente triste.

Le lacrime cessano di scendere, mi sentii come sollevato. La sua voce era un richiamo e un istinto primordiale mi spingeva a cercare il suo volto con curiosità. Guardai il mio lupo avanzare verso l'uomo e leccargli la mano, in segno di approvazione. L'uomo lo lasciò fare e attese. Ma cosa? Attendeva forse... Me? Guardai un'ultima volta il mio lupo e nei suoi occhi e scorsi una nuova scintilla e capii una cosa. Lui si fidava, di me e di lui. Guardai l'uomo e sicuro di me, afferrai la sua mano.

NOTE D'AUTRICE

Buon pomeriggio! Con questo ho finito di revisionare anche questa storia e ho fatto un po' di chiarezza su come portare avanti la storia. Visto che in molti nei messaggi mi avete chiesto se questa storia "Save me" fosse collegata all'altra mia storia "Urlo di morte" lo scrivo anche qui che no, sono due storie differenti. Iniziano entrambe con i protagonisti che soffrono ma era una scusante per poterli fare incontrare all'improvviso e dargli modo poi di conoscersi meglio tra alti e bassi.

Altra cosa, in che giorno della settimana vorreste che aggiornassi? Vorrei cercare di essere il più costante possibile e per farlo penso che scriverò dei capitoli in più per avere la certezza di non lasciarvi a secco quando e se non stessi bene.

Secondo voi il nostro protagonista è morto? Oppure sarà stato salvato? Se sì, come?

Vediamo se qualcuno indovina!

Save meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora