|Prologo|

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Cavolo, cavolo, cavolo!!!!!
Farò tardi a scuola di nuovo!!! Non ci posso credere!!

«Mamma, posso sapere, perché cavolo non mi hai svegliato?!» dissi con voce ancora impastata dal sonno.
«Oh...tesoro, credimi, ho cercato di svegliarti in tutti i modi, ma ci sono cose su cui delle volte si arrendono anche le mamme...Come per esempio cercare di svegliare una figlia testarda come te. Come facevo a svegliarti, se appena lo facevo, TI RIGIRAVI DALL'ALTRO LATO?!» disse urlando nel mio povero orecchio.
«Okay, okay...scusa.»
«No, no signorina! Non te la cavi così. La prossima volta, se non metti la sveglia, ti butto un secchio d'acqua gelata addosso, chiaro?» disse con tono minaccioso.
«E se poi mi prendo un raffreddore?!» dissi facendo una fintissima faccina dolce.
«Eh, no, non ci provare! Vuol dire che ci vai col raffreddore.»
«Uffa!»
«Melanie, muoviti!! Non vorrai mica arrivare a scuola, ancora più in ritardo di quanto tu non lo sia già!» disse fissando l'orologio.

«Oh, Dio!» mugulai, quasi soffocandomi con un cornetto.

Corsi più in fretta che potevo, verso scuola.

Eh, no! Se lo state pensando, questa...non è la solita storia, di una ragazza che perde la testa per il più bello della scuola, e poi si mettono insieme incamminando felici e contenti, mano nella mano. No! Per niente...

Infatti...

Sbadata come sono, scivolo su uno dei tanti ricordini, che aveva lasciato un cane qualsiasi, e....Pop!! Cado di faccia sul marciapiede.
Avete presente, le tartarughe quando si capovolgono, e non riescono più a rialzarsi, per il guscio troppo pesante?! Ecco! Io ero caduta ugualmente, solo che al posto del guscio c'era lo zaino, che era pesante il triplo.
E indovinate se c'era qualcuno che mi guardava in quel momento?! Non solo c'era qualcuno che aveva assistito a tutta la scena, ma come se non bastasse, quel qualcuno era proprio Jason, il ragazzo più bello della scuola.

Perchè? Che palle!! Tutte le figure di merda le devo fare io!!!

Si avvicinò a me, blaterando qualcosa di incomprensibile.
«Serve aiuto, buffoncella?» disse con aria divertita.
«No, cretino. E non ti azzardare mai più a chiamarmi buffoncella. Non è simpatico, e poi non credere di poter avere tutta questa confidenza con me, chiaro?» dissi rialzandomi.
«Chiarissimo, buffoncella!» disse sfrecciando davanti a me con il suo skateboard.

Già non lo sopporto!!

Quando arrivai a scuola, entrai in classe, e mi posizionai accanto ai miei amici, André e Carly.

Ero molto affezionata a loro due, e se qualcuno me li toccava, se la vedeva con me. Quelli che avevo passato con loro, erano momenti di pura felicità.

«Hey, Mel, come stai?! Tutto bene? Era da un bel po' che non venivi a scuola!» disse Carly, con tono preoccupato.
«Beh, sai che ho problemi di mancanza di ferro nelle ossa. In questo periodo stavo davvero male, e così hanno dovuto portarmi all'ospedale. Svenivo praticamente ogni cinque minuti. Ma adesso, per fortuna sto meglio.» dissi, spiegandogli la situazione.
«Meno male.» La lezione comincia, e le ore, sembrano non finire mai...

Più ripenso a quel momento, più divento rossa come un peperone. Certo, che però...non era niente male quel Jason...Occhi verdi, capelli neri, addominali da paura...

MA CHE CAVOLO DICO!!! Sto dando i numeri...
Meglio seguire la lezione...Potrei iniziare a pensare cose inappropriate.

Stesso percorso, stesso destino...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora