il mattino seguente.

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Le temperature miti della mattina cullavano il mio dormiveglia , sentivo piccole carezze sfiorare delicatamente il mio corpo esile e stanco della notte precedente passata a festeggiare la frivolezza della vita , risuanava in me ancora la musica assordante che dominava la piazzetta del paese e le voci esultanti di chi aveva bevuto un pò troppo decoravano con un accenno di perversione i miei sogni ormai quasi inesistenti poiché la realtà cominciò a farsi spazio in una mattina troppo limpida per sembrare reale .
Cercaì faticosamente di muovere le gambe tra le lenzuola di seta cinese che mia cugina aveva dolcemente messo nel letto sapendo che avrei condiviso il sonno con lei , alzaì una gamba e poi l 'altra ma ancora le mie pupille erano offuscate dal gin bevuto in quella notte, che ormai si trasformò in un bellissimo ricordo da custodire nella parte della mente che io osaì chiamare "vita".
Finalmente ,riuscita ad aprire gli occhi, realizzaì che era il momento di fare i conti con la realtà e mi aspettavano ore difficili , avevo paura di guardare il mio telefono, mi aspettavo una miriade di telefonate da parte di mia madre accompagnate da messaggi minacciosi "allora " cercaì di incoraggiarmi da sola , dovevo reagire non avevo la minima idea di che ora era !
Allungaì il braccio presi il telefonino e vidi che erano le 10:00...
Entraì in uno stato di ansia assurdo! dovevo tornare a casa ma avevo una paura tremenda , ero tormentata dall'idea di come mia madre avrebbe reagito ? Chiesi a me stessa, e la risposta che mi diedi era assolutamente negativa , purtroppo ero consapevole del gesto furtivo ed egoistico che osaì fare la sera prima .
Non riuscivo a comprendere però un dettaglio che oscillava nella mia testolina confusa .
"Quella strana conversazione " ecco da cosa era occupata una piccolissima parte della mia mente che divenne presto il mo primo pensiero.
L 'immagine era chiara da far paura nella mia memoria, era il riflesso dei suoi occhi addosso a me era come se uno sguardo riusciva ad essere più penetrante del tatto sù un corpo caldo.
Mi sedetti qualche istante; tutti quei pensieri che abbissavano la mia testa mi fecerò cedere nella più totale confusione .
Il mio momento di riflessione fù interrotto dal telefonino che suonava , così guardaì nello schermo chi mi stava chiamando .
Era il numero di mia nonna: ma sinceramente pensavo fossè un tranello di mia mamma, dovevo comunque rispondere , la colpa delle ansie della mia famiglia era mia.
Mi presi di coraggio e risposì
"Nonna ? Sei tu ?" la mia voce usciva flebile e timorosa del resoconto che avreì ricevuto quella mattina .
"Si , sono io , dove sei ? Tua mamma è disperata! " fecì un sospiro di sollievo che automaticamente provaì nel sentire la voce calda e accomodante di mia nonna .
"Sono da Alice , vi avevo avvertiti che sarei rimasta per la notte , insomma non ho fatto nulla di male , mi sono divertita con i miei amici ed ora sono qui a parlare con te sana e salva .."
La mia voce era sulla difensiva, cercaì in tutti i modi di non risultare prepotente nei toni , poichè dovevo in qualche modo farmi perdonare anche se secondo me io avevo solo seguito la mia felicità, " d'altronde ho fatto tutto quello che i ragazzi della mia età fanno " pensaì tra me e me.
"Isabell , sai benissimo che per me non hai fatto nulla di male , lo sai che vado sempre contro tua mamma per te , è giusto che tu viva i tuoi anni , cone tua madre alla tua età faceva.
Ora vai a casa! , io non ci sono, ho i corsi di recupero a scuola per gli esami di riparazione. "
È straordinariamente stimolante mia nonna , riesce sempre a trovare il lato positivo delle cose , mi ripete costantemente "se guardi il lato positivo in ogni cosa sapraì essere felice , è una questione di scelte la negazione priva l'esistenza umana e di conseguenza priva la realizzazione dei sogni ". Non potrei mai dimenticare queste parole , e non potrei mai cancellare il ricordo di questa grande donna che mi diede il coraggio di vivere .
"Va bene , ti voglio bene " le dissì e poi senza aspettar risposta staccaì la chiamata ..
Andaì immediatamente in bagno , senza far caso a mia cugina che ancora era a letto poiché non avevo tempo da perdere , presi la mia borsa e tiraì fuori una tovaglia, i miei trucchi , il bagno schiuma e i vestiti di ricambio... mi gettaì sotto il flusso violento della doccia che mi cosparse il corpo di brividi.
Facendomi scivolare delicatamente l 'acqua sui capelli cominciaì a provare un pò di sollievo il mio corpo era umido ed odorava di alcol e fumo , in realtà potreì semplicemente affermare che puzzava , ma mi piace definirli "odori" , odori che raccontano una storia!!..
Finita la doccia mi dedicaì all'asciugatura dei miei capelli , mi cadevo onde lunghissime giù per tutta la schiena, ai tempi portavo i capelli molto lunghi , li adoravo e non avevo alcuna intenzione di tagliarli , mi facevano sentire protetta.
Una volta pronta mi guardaì allo specchio per essere sicura del mio aspetto .
Indossavo un paio di pantaloncini a vita alta , che segnavano il mio esile girovita e una maglia corta color smeraldo che evidenziava i miei boccoli naturali color rosso ciliegia.
Dovevo svegliare mia cugina prima di andare o meglio dovevo avvisarla che stavo andando via, così entraì nella camera da letto, era girata su un fianco e dormiva profontamente , non volevo mettere fine al suo sonno.
"Che faccio ?!" , dal nulla mi venne una brillante idea , presì il suo telefono e gli lasciaì una nota che diceva "sto tornando a casa ad affrontare il grande capo ps: ho usato la doccia ma tranquilla il bagno è a posto , ti voglio bene , grazie ti tutto " .
Erano le 11:15 del mattino quando attraversaì il così detto Borgo Medievale , era la strada principale del paese in stile antico eveva dei tratti davvero suggestivi e in ogni vicoletto era situato un negozietto di articoli caratteristici del posto.
Era pieno agosto e le strade erano colme di turisti provenienti da qualsiasi angolo dell' Europa.
Notaì dei rumorini fastidiosi provenienti dal mio stomaco "sto morendo di fame " dissì ad alta voce , d 'altronde non mangiavo nulla da ieri a pranzo ..poichè avevo ancora qualche minuto di tempo per tornare a casa considerato che il capo (mia madre) tornava da lavoro alle 12 :00 decisi di fare una sosta nel mio bar di fiducia , che si trovava a pochissimi metri da dove ero io .
La proprietaria del bar era una delle mie più care amiche era praticamente una sorella maggiore in realtà i proprietari erano quattro fratelli due sorelle e due fratelli , ormai di famiglia per me !
Ma con Giorgia la sorella più grande diventammo davvero molto amiche nonostante la differenza d 'età! lei aveva 26 anni ma non è mai stato un problema per noi due.
Entraì dentro sperando di trovare Giò
Ed era la dietro il bancone
"Buongiorno bellezza !" esultò felice di vedermi "buongiorno tesoro , è pienissimo il bar stamattina! " affermai stupita ,credevo che dopo una notte in giro i ragazzi della mia età restasserò a casa a riposare .
"I ragazzi non sono nemmeno tornati a casa e nemmeno io , infatti ho gli stessi vestiti di ieri sera addosso, sono esausta isabell ! "
"Immagino , è davvero pensante non poter nemmeno riposare immagino "
Le accarezzaì il viso leggermete sorridendo , sperando che quel gesto potesse donarle un pizzico di benessere.
"Sono rimasti anche i ragazzi che hanno suonato ieri sera , alla fine abitano a 15 minuti da qui .." non appena finì di pronunciare quelle parole entranò i cinque musicisti e cercaì di non farmì notare dal tizio strano che la sera prima manifestò una strana curiosità nei mie confronti.
"Hei ragazzi andate via ? " chiesè Giò
"Si, torniamo a casa "
"Isabell che cosa desideri , la solita granita ? " oh cavolo! Aveva appena pronunciato il mio nome " pensaì , la mia risposta fù un cenno , non volevo farmi notare..
Vidi il musicista scrutarmi come fece la sera prima ,
"Hei , anche tu orario continuato ? " mi dissè avvicinandosi a me come un fulmine , non ebbi nemmeno il tempo di realizzare che stava venendo verso di me che mi trovaì i suoi occhi verdi difronte a me "ciao, veramente sono appena scesa" mi limitaì a dire , ero stranamente in imbarazzo.
"Bhe , se vuoi possiamo farci ancora la foto " dissè spavaldo.
Risposì con uno sguardo schifato.
"Ok , non te ne frega un bel niente "
"È un pessimo modo di provarci con una ragazza " al suono di quelle parole si avvicinò ancor di più a me con uno sguardo di sfida "bhe , allora perché hai la faccia il colore dei tuoi capelli !" quell' affermazione mi causò un notevole disagio .
Per mia fortuna intervenne giò offrendomi la mia solita granita al pistacchio " ecco qua cara è pronta , vuoi una brioche ? "
" si grazie " mi scostaì immediatamente da lui.
"Comunque io sono Nicolas " mi dissè mentre andava via "isabell giusto? "
"Giusto! "... "finalmente " pensaì sollevata , "Ci provava di brutto " giò puntualizzò " troppo pieno di se " affermaì dando il primo morso alla mia colazione tanto attesa .
"Però ti piace vero ?! "
" mi imbarazza direi "
"Quindi ti piace !" insieme ci guardammo con complicità.
Quella mattina fù molto strana , pensaì a cosa era successo tornando a casa e provavo un senso di stupore , come poteva uno sconosciuto far tremare ogni fibra del mio corpo solo guardandomi ?!...

Un Anno Per Innamorarmi ,Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora