Capitolo 9.

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Non posso crederci. Hanno già trovato la mia amata valigia delle scarpe. Mi alzo e appena la prendo, la metto sul letto e la apro. Sistemo anche questa valigia baciando ogni paia di scarpe a causa della felicità che sto provando in questo momento.

Ormai è sera, quindi scendo in cucina per mangiare qualcosa. Appena entro in cucina, sento la porta d'ingresso sbattere, e poi entrano in cucina Jorge seguito da quel coglione di Cameron e dietro di loro Cass e mia madre. Sono molto curiosa di sapere dove sono stati tutti insieme, ma cerco di evitare di chiedere qualcosa. Odio farmi gli affari degli altri, è uno dei miei più brutti difetti. Ashley è già seduta attorno a tavolo, intenta a mangiare un panino con la mozzarella. Decido anch'io di mangiare un panino. Non ho molta fame, non voglio nulla di pesante.

Appena finisco di mangiare, torno in camera e mi distendo sul letto. Mentre cerco di prendere sonno, mi viene in mente un'idea.

Mi alzo dal letto ed esco fuori dalla mia stanza. Devo trovare quella di Ashley, ovvero la futura camera degli ospiti.
Busso alla porta della camera di fronte alla mia ed entro. Trovo mio fratello insieme a Cameron che non appena mi vedono, mi fissano con sguardo interrogativo.

"Oh non sapevo che questa stanza era di uno di voi due. Sapete dirmi qual'è la stanza di Ashley?" Cerco di dire, mentre loro continuano a guardarmi confusi. Spero solo che non abbiano frainteso.

"Se non sbaglio dovrebbe essere la stanza accanto alla tua." Dice Cam, ed io, dopo averli ringraziati, esco dalla camera e busso alla porta della stanza che mi ha detto Cameron. Povero lui se mi ha preso in giro, dicendomi una stanza per un altra.

Come proprio avevo pensato, Cam mi ha preso in giro dicendomi la stanza di mia madre, anziché quella di Ash. Stronzo. Ovviamente la gente non cambierà mai. Ricordo ancora quando gli chiesi dove si trovasse il bagno del ristorante e lui mi fece entrare in una stanza dove si trovavano i camerieri e i cuochi che si cambiavano, cioè nello spogliatoio del ristorante. Invece, quella volta quando dovevo trovare la camera d'albergo di Alex quando stavamo in gita di più giorni in terza media, mentre lui e Jorge erano in gita di secondo superiore, e lui, invece, mi disse il numero di una camera, che quando aprii, trovai una coppia sul letto, impegnati a fare l'amore. Non dimenticherò mai quei momenti. Sono le peggiori figure di merda che io abbia mai fatto in vita mia. L'ho sempre odiato e sempre lo odierò.
Me la pagherà cara per tutto quello che mi ha fatto fare.

Torno con la testa sulla terra appena sento mia madre dire che la stanza di Ashley è al piano di sotto. Chiudo la porta senza neanche ringraziarla e scendo le scale; almeno per i primi giorni farò così, sono arrabbiata con lei per il trasferimento quindi almeno per i primi giorni dovrà abituarsi del mio comportamento.

La voglio bene, per carità, ma devo ancora pensarci al riguardo.

Entro nell'unica stanza che si trova al piano di sotto, oltre alla cucina, il soggiorno e il bagno e trovo Ash sdraiata con la pancia verso l'alto a guardare il soffitto. Appena sente la porta sbattere, mi vede e mi viene subito incontro.

"Cami." Mi abbraccia e continua "Come mai sei qui?"
"Non ho molto sonno, perciò avevo pensato di passare un po' di tempo insieme." Rispondo.
"Beh, direi che sarebbe perfetto, perché neanch'io ho sonno." Dice. Scioglie l'abbraccio e si siede sul letto, ed io la seguo.

"Che ne dici se mettiamo un po' di musica e cantiamo? Qui siamo al piano terra, e ci siamo solo noi, quindi non credo che qualcuno possa ascoltarci." Propone ed io annuisco. Ho bisogno di divertirmi, almeno il primo giorno che sono qui.
Iniziamo a ballare e cantare 'Justin Bieber: Love yourself' e 'Shawn Mendes: Stitches'.
"Ash, non ho più voglia di cantare, non vorrei far sentire la mia stonatezza a tutto il mondo. Che ne dici se ci fermiamo e facciamo una videochiamata via Skype con Alex?"
Annuisce e prende il suo PC Apple per poter chiamare Alex.
Mentre avvia la chiamata, io ne approfitto per mettere in ordine la stanza.

"Girls." Saluta Alex appena accetta la chiamata. Fortunatamente era online. "Finalmente mi avete chiamato. Se non lo avreste fatto tra 10 minuti, vi avrei chiamato io. Sono molto felice di rivedervi, mi mancate tanto."
"Anche tu ci manchi molto. Spero solo che ci verrai a trovare, almeno la notte di capodanno vorrei che ci fossi anche tu." Dico. Ash sorride come per dire che anche lei la pensa come me.
"Ragazze, non è facile convincere i miei. Li conoscete molto bene, sapete che per convincerli, anche per fare una stronzata, devo farmi un culo grande, così." Ridacchia.
Io ed Ash scoppiamo a ridere. È sempre il solito, non cambierà mai.

***
Ormai è mezzanotte, abbiamo smesso di parlare con Alex circa tre ore fa.
Ci mettiamo sotto le coperte e ci addormentiamo.

***
Mi sveglio e noto che il letto è vuoto; ci sono solo io sopra. Strano, di solito Ash si sveglia sempre dopo di me. Mi giro verso l'orologio appeso al muro e vedo che sono le 12:23 pm. Oddio. Dovevo essere davvero stanca per aver dormito così tanto, eppure ricordo che ieri sera non volevo neanche addormentarmi perché non avevo sonno.
Mi alzo, indosso le mie pantofole ed esco dalla stanza. Appena arrivo in cucina, tutti gli sguardi sono puntati su di me.
Mia madre ridacchia. "Buongiorno bella addormentata."
Ridacchio anche io: è troppo buffo il modo in cui l'ha detto.
"Muoviti, vieni a mangiare che finalmente è pronta la pasta." continua.
"Ma come? È già ora di pranzo?"
"Si, non hai visto l'orologio?"
"L'ho visto, ma è solo mezzogiorno e mezza. Di solito noi mangiamo all'una."
"Infatti è l'una e mezza, hai visto male l'orario. La pasta ci ha impiegato più del solito per cuocere."
Appena mia madre dice quelle parole, mi volto subito verso l'orologio.
Ha ragione, ho sbagliato a vederlo, o forse va un'ora indietro.
Vado a sedermi a tavola e tutti insieme iniziamo a goderci il buonissimo sapore della pasta.
"Signora Hudgens, non sapevo che era così brava a cucinare. È davvero molto squisita questa pasta, davvero. Complimenti." La complimenta Cameron. Quando vuole, sa essere davvero molto dolce, anche se a volte sembra solo che finge di esserlo.
Mia madre arrossisce e lo ringrazia.

"Ragazzi, sbrigatevi, che appena sistemiamo tutto, usciamo e andiamo a visitare un po' la città." Dice mia madre mentre inizia a sparecchiare.
Appena finiamo di mangiare, ci alziamo tutti, ed io vado in camera mia a cambiarmi.
Opto per un maglione della Nike, un leggins nero e un paio di anfibi neri.
Esco dalla stanza e vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.

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