Rosa's POV:
Non capisco perché fa così. Lei è fidanzata e fa scenate di gelosia che non stanno né in cielo e né in terra. Io voglio divertirmi,voglio ubriacarmi e voglio portarmi a casa una ragazza diversa ogni sera! Cosa che facevo anche quando stavo nella mia vecchia città. Non ho mai avuto una relazione seria perché non ne avevo bisogno. Le ragazze si incantavano solo a guardarmi negli occhi, quindi per me era facile portarle a letto, lo è ancora. Mi ha lasciata di nuovo da sola, ormai sta più fuori che dentro casa, mica può stare con me? No! Inizio a guardarmi attorno e vedo delle ombre che mi passano avanti, mi guardo allo specchio e sono dietro di me, ma ,quando mi giro ,non vedo nessuno, sento solo delle voci in lontananza che mi dicono" sei un fallimento. Meriti di soffrire." sentono anche delle risate, ma quando mi giro non vedo nessuno.
Sono in mezzo alla mia stanza che non è mai stata in disordine come in questo momento,non ricordo cosa sia successo, ma ho ancora il sangue che esce dalle nocche delle mani. Ora collego tutte quelle voci, le figure nere e le risate.. Sono ritornate. No,non è possibile. Mi rialzo ,prendo i primi vestiti che capitano,metto in ordine la stanza ed esco. Dopo dieci minuti arrivo dai miei amici,già fatti di qualche forte sostanza, con delle ragazze davvero belle. "Scegline una" mi sussurra Lars, il mio migliore amico, dandomi un po' d'erba e una bella pacca molto rumorosa sul sedere ridendo. Mi avvicino ad una ragazza davvero gnocca ,con i capelli castani, gli occhi verdi,come i miei, le tette e il corpo da paura. La tiro a me "Ciao bella" Mi guarda mettendomi una mano sul petto"Ehi ciao, sono Claire." Parliamo del più e del meno. "Claire hai mai fumato erba?" Le dico mentre sale a cavalcioni su me. "Oh certo, ne hai un po'?" Mi bacia il collo e annuisco. Dopo un po' di minuti siamo già altrove con la testa. Credo che questa serata si concluderà con un'altra nottata di fuoco.
Ormai fatta, torno a casa con Claire che non mi fa chiudere neanche la porta d'ingresso che mi bacia mettendo una mano sotto la maglia accarezzando gli addominali. So cosa vuole e l'accontento subito, la porto in camera e do il via alle danze. Solo Dio sa cosa le ho fatto e cosa mi ha fatto quella notte. In preda dal suo ennesimo orgasmo entra Chiara in camera e urla"ANCORA STA PUTTANA ?" E io in tutta risposta le dico tranquillamente "no, e non urlare che è tardi. Devo finire, puoi uscire?si? A dopo" Continuo a fare quello che stavo facendo a Claire e la vedo alzare il terzo dito verso Chiara mentre viene urlando il mio nome.
Chiara's POV:
Aspetto l'uscita di scena della troietta che si sta rivestendo e sta per tornare a casa sua. Mi guarda con aria di vittoria e mi passa accanto come se fosse la Regina del posto.
Stringo i pugni cercando di trattenermi nel vedere Rosa che l'accompagna alla porta con una mano sul culo, fanno schifo.
Torna indietro e mi guarda "Che vuoi?"
"Non voglio più le tue puttane a casa mia!"
"È anche casa mia, faccio quello che voglio." la voglia di tirarle uno schiaffo e' fortissima, ma la voglia di baciarla è pari quindi sto ferma a fissarla. Lei alza le spalle "Tu sei veramente pazza"dice voltandosi dall'altra parte, le afferro un polso e la tiro fino ad averla a due centimetri dal mio viso "Piantala di darmi della pazza. Tu non sai un cazzo!" le urlo in faccia, lei rimane impassibile "Tu non sai come sto realmente, tu non sai cosa provo, tu non sai quello che subisco ogni singolo giorno. Tu non hai il diritto di darmi della pazza." Inizio a piangere disperata accasciandomi ai suoi piedi, spinta al limite e stanca, le gambe non hanno retto ed io non ho più neanche la voglia di stare su. Il respiro inizia a mancarmi e sento la stanza farsi minuscola, schiacciandomi tra le pareti, il panico avanza ed io lascio andare le lacrime senza trattenermi, che veda pure il male che c'è dentro, deve sapere cosa c'è sotto la maschera.
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Vali più di qualsiasi altra persona.
De TodoTu non sei come le altre. Tu non ridi di me, tu non pensi che io sia pazza quando ti dico che ho dato un nome all'altra parte di me, e ci parlo e sono fuori come un balcone. Tu non mi hai mai considerata malata di mente quando ti dico che ho le cris...