Rosa's POV:
Le sue labbra si aprono per parlare, ma è difficile capire cosa dice, sono troppo concentrata sulla loro perfezione per capire cosa stanno pronunciando "ehi Ro, mi ascolti?! Sto con una ragazza." No, non è vero, l'ho solo immaginato. Devo averlo immaginato. Non può averlo detto. Le sue splendide labbra color della notte per il rossetto, screpolate come sempre perché lei non si prende poi tanta cura di se stessa, non possono aver pronunciato tale frase. Le lacrime mi stanno annebbiando la vista. Le mie iridi color di foglia tra poco rischieranno di annegare. Devo correre in bagno. Mi dileguo con una scusa banale, senza guardare il suo viso candido che conosco talmente bene per tutte le volte che l'ho guardata, da sapere che sta assumendo un espressione interrogativa, cercando di spiegarsi perché me ne sto andando.
Sbatto la porta della stanza in cui mi sono rifugiata con una potenza tale da pensare, per un attimo, di averla rotta. Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso e la lametta danza sul mio braccio in modo sadico.
Devo farmi. Non devo pensare a lei. Esco dal bagno e vado in camera ritrovandola sul mio letto.
"Puoi uscire? Devo cambiarmi."dico sulla porta.
"Dove vai? Poi ti ho vista in tutti i modi, perché dovrei uscire?" dice fissandomi
"Esci per favore." Con la coda dell'occhio la vedo alzasi e sbuffare mentre esce dalla stanza lasciandomi sola. Mi cambio in fretta ed esco senza salutarla. Forse sarà l'ultima volta che la vedo. Corro dai miei amici, voglio farmi pesantemente, non devo pensare a lei. Lei è felice e mi sta bene. Così prendo la prima tipa che mi ritrovo davanti e la porto a casa mia.Chiara's POV:
Guardo il mio corpo, il riflesso distorto dalle crepe sul vetro dello specchio. Ma che poi a pensarci bene anche senza le crepe l'immagine apparirebbe distorta, la droga ha rovinato il piccolo involucro che racchiude la mia anima. Alex l'ha rovinato. Io l'ho rovinato, i segni dei brutti periodi vi sono ancora incisi sopra. Rabbrividisco all'idea di essermi ridotta così. Penso a fino a che punto mi spingerò, fino a che punto lo rovinerò. Ho bisogno di dire a Rosa la verità, di spiegarle tutto. Prendo i primi indumenti puliti che trovo e attraversando la stanza, senza farmi alcun problema a calpestare tutto quello che ricopre il pavimento, scosto la tendina che Rosa ha montato per lasciarmi un po' di privacy visto che la mia porta l'abbiamo rotta una volta mentre litigavamo pesantemente. Cammino con delicatezza, non voglio svegliare la principessa che dorme nella stanza accanto. Voglio svegliarla con un bacio e dirle tutta la verità, ma quando apro la sua porta rimango pietrificata.
L'immagine che i miei occhi, già stracolmi di lacrime vedono, è straziante. Impossibile da concepire. Mi lascia senza parole. Rosa e la biondina nel letto con lei stanno studiando anatomia. E a quanto pare studiano la bocca... l'una dell'altra, con un intrecciarsi di lingue.
Le mani della MIA principessa, che mia non sarà mai, percorrono la schiena della biondina nel letto con lei. Le prove della notte di fuoco sono impresse su entrambi i corpi. Graffi. Succhiotti. Segni di baci. Lividi. "Potevi dirmelo che ieri sera si andava a puttane, avrei favorito volentieri anche io" intervengo acidamente nel loro momento di intimità. Le due spalancano gli occhi, ma le bocche rimangono incollate ancora qualche secondo. Poi Rosa mi guarda. Quegli occhi mi attraversano i vestiti. Mi trapanano il petto. Sgusciano ormai esperti tra la gabbia toracica e i polmoni e arrivano al cuore, facendomi sentire su esso un peso immenso, neanche la colpa fosse mia. Tutto questo guardandomi soltanto negli occhi. Dio quella ragazza mi farà impazzire un giorno o l'altro.
Grazie a dopotuttiquestilibri che mi aiuta sempree.
E grazie anche alla mia piccola, da sempre.

STAI LEGGENDO
Vali più di qualsiasi altra persona.
RandomTu non sei come le altre. Tu non ridi di me, tu non pensi che io sia pazza quando ti dico che ho dato un nome all'altra parte di me, e ci parlo e sono fuori come un balcone. Tu non mi hai mai considerata malata di mente quando ti dico che ho le cris...