CAPITOLO CINQUE - Creep

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"But I'm a creep, I'm a weirdo,
What the hell am I doing here?
I don't belong here. "
Creep - Radiohead


Dopo quella che era effettivamente sembrata essere un'eternità aveva, finalmente, smesso di piovere.
Per tutto quel tempo Jess era rimasta così, a fissare il vuoto con in testa un groviglio di pensieri.
Quell'alone nero attorno alla sua anima era tornato e stavolta, a giudicare dalle catene che aveva stretto intorno ad essa, non era intenzionato ad andarsene così facilmente.
Eppure, nonostante il dolore che tutto ciò le avrebbe sicuramente causato sentiva una strana ondata di calore ed... Euforia?
Si sentiva forse sé stessa dopo tutto questo tempo? Era così strano che, nonostante questo suo "ritorno alle origini" le avrebbe sconvolto di nuovo la vita, si sentisse al sicuro?
Tutti quei muri che per anni si era costruita intorno e che per poco più di un anno si erano dissolti nel nulla erano come risorti dalle ceneri.
Sorrise tra sé e sé alzandosi dalla panchina.
Un momento... C'era qualcosa che le mancava... Ma cosa?
"Merda! La mia borsa!" Si maledisse da sola per essere corsa via dal locale senza di essa.
Decise che l'unica cosa da fare era tornare a casa e pregare lungo la strada che Jake, anima pia quale era, la avesse recuperata, portata con sé e lasciata davanti casa sua con il solito bigliettino.
Eh già, non sarebbe la prima volta, in caso ve lo steste domandando.
Con un gesto automatico si mandò i capelli totalmente fradici all'indietro e si incamminò verso casa.


L'ultima sigaretta del pacchetto si stava lentamente spegnendo al lato del marciapiede mentre Jon, bagnato come un pulcino si apprestava a ritornare verso l'hotel dopo una "passeggiata" che gli era costata almeno 4 chilometri di strada e almeno 6 o 7 sigarette.
Aveva sperato con tutto sé stesso di cancellare dalla sua mente le parole di Jake che, nonostante le sue preghiere alternate a qualche imprecazione creativa, erano ancora ben impresse nella sua mente.
Come potesse un allenatore preoccuparsi così per una sua allieva gli sfuggiva, ma d'altronde lui non aveva mai avuto un vero e proprio mentore quindi non aveva un vero termine di paragone.
Era escluso che Jake fosse in qualche modo attratto sessualmente o sentimentalmente dalla rossa e Jon ne era più che certo, gli aveva letto negli occhi lo stesso cipiglio paterno/fraterno che leggeva spesso negli occhi di Joe.
Più che altro non capiva come una ragazza che arrivava nemmeno a sfiorare il metro e sessanta potesse essere un problema per sé stessa o per qualcun'altro. Ma soprattutto non capiva cosa intendesse Jake con "non voglio vederla di nuovo nella condizione in cui era quando l'ho conosciuta".
Questi erano i pensieri che gli frullavano in testa da qualche ora.
Si spettinò la chioma ribelle che si stava man mano asciugando quando si rese conto di essere arrivato all'hotel.
Salito in camera, o per meglio dire suite con tre camere che divideva con gli altri due ex membri dello Shield, si tolse la maglia, si mise un paio di pantaloni della tuta grigi e si gettò sul letto con la speranza che il sonno potesse assalirlo il prima possibile. E per sua fortuna almeno quel desiderio venne esaudito.



Arrivata davanti casa Jess si ripeteva ancora il mantra che si era ripetuta mentalmente per tutta strada del ritorno.Ok forse non così mentalmente a giudicare dalla faccia della barbona del quartiere vicino al suo che l'aveva guardata passare, bagnata dalla testa ai piedi, con lo sguardo fisso davanti a sé ripetendo sotto voce "fa che ci sia, fa che ci sia" riferendosi ovviamente alla sua borsa. Aveva borbottato un "e poi sono io la pazza" per poi continuare a camminare portandosi dietro le sue cose come di consueto.Arrivata davanti alla porta di casa controllò nel solito cespuglio sulla destra ed eccola lì. La sua borsa con accanto un bigliettino ancora umido e per metà cancellato. Era ancora miracolosamente leggibile e riconobbe al volo la scrittura di Jake:

"Spero tu stia bene.
Ti ho riportato la tua borsa come sempre.
Ci vediamo domani mattina alle 10 in palestra piccola Mox."

Rise mentalmente a quel soprannome, Mox.
Jake la chiamava così quando, a detta sua, sembrava Jon Moxley.
Solitamente la chiamava così quando lei era nel ring perchè, proprio come Moxley, era una furia, instancabile, sempre all'attacco, distruttiva come un uragano e senza paura.
Afferrò le chiavi di casa dalla piccola borsa, aprì la porta e si tuffò al suo interno chiudendosi la porta alle spalle.
Prese il cellulare dalla borsa gettando poi quest'ultima sul divano e si diresse in camera sua.
Lanciò il telefono sul letto spogliandosi di tutti i vestiti, si infilò in bagno e aprì l'acqua della doccia entrando.
E fu mentre si insaponava la lunga chioma rossa che le venne un flash.
Jon.
Non era stata la sua immaginazione, aveva davvero conosciuto l'uomo al quale era sempre stata paragonata da quando aveva iniziato a combattere.
Ma di questo lui non doveva venire a conoscenza, no.
Mio dio è molto più bello e magnetico dal vivo però.
Si maledisse mentalmente per aver pensato una cosa del genere ed uscì dalla doccia dopo essersi sciacquata i capelli.
Si asciugò velocemente infilandosi una maglia enorme e buttandosi sul letto prese il suo cellulare.
C'erano 30 chiamate perse: un paio di Alex e tutte il resto erano di Kat.
Mandò un messaggio sbrigativo ad entrambi dicendogli di essersi dimenticata la borsa al locale, impostò la sveglia per l'indomani e si mise a dormire.

*He who makes a beast out of himself, gets rid of the pain of being a man*...
No, non è l'inizio di Paura e Delirio a Las Vegas, anche se ci siete andati vicino visto che la frase iniziale e il video di questa canzone sono ispirati proprio a quel film.
Anyway.
E' Bat Country degli Avenged Sevenfold.
E' un aggeggio infernale chiamato sveglia che se sono non provenisse da un iPhone costato una piccola fortuna avrebbe già trovato il suo eterno riposo, if you know what I mean.
E' la sveglia di una Jess che si apprestò a spegnerla e scendere dal letto stiracchiandosi.
Si diresse in bagno lavandosi il viso e i denti e indossò i vestiti per l'allenamento.
Leggings neri aderenti a vita alta, un top da palestra nero con il baffo della Nike davanti e le sue scarpe da wrestling che usava per l'allenamento anch'esse nere con qualche dettaglio bianco.
Raccolse i capelli in una lunghissima coda di cavallo, un filo di matita e mascara tanto per rendersi presentabile e via.
Afferrò la sua borsa da palestra mettendoci dentro un grande asciugamano per la doccia, bagnoschiuma, shampoo, vestiti di ricambio, i suoi Dr. Martens neri e una pochette con il necessario per il make-up.
Si diresse verso l'ingresso con il cellulare in mano e il borsone in spalla quando sbuffando si ricordò di aver lasciato la macchina davanti al locale.
"Fanculo andrò a piedi oggi" decise di rimandare il recupero della macchina al pomeriggio e infilandosi i suoi occhiali da sole preferiti, tondi e stile Tumblr che però lei amava, uscì di casa chiudendosi la porta alle sue spalle.


"JOOOOON DOBBIAMO ANDARE AD ALLENARCI! SBRIGATI" un impaziente Colby Lopez urlava da fuori la porta del malcapitato Jon mentre Joe gli rifilò un coppino dietro al collo.
"Ahia! Ma sei scemo?! Guarda che ti sguinzaglio l'Authority!" si sfregò il punto appena colpito dal samoano.
"Stai zitto Sold Out che ti faccio una Spear così overpower che ti mischio gli organi interni" rise Joe attirando subito dopo le risate del bioro.
La porta della camera di Jon si aprì lasciando spazio ad un Lunatic Fringe con un sopracciglio alzato.
"E meno male per per il WWE Universe il pazzo sono io" esclamò con un ghigno divertito mettendosi il borsone in spalla, seguito dai due compagni che ancora ridacchiavano.
Scesero nella hall raggiungendo gli altri che stavano già aspettando il bus dell'hotel che li avrebbe portati tutti agli allenamenti.

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Hi everyone! Vi sono mancata?
Come ho già ribadito è un periodo un po' difficile per me quindi mi scuso da morire se non riesco/riuscirò ad aggiornare con costanza questa storia.
Sono piena di idee ma quando poi trovo quel piccolo tempo per scrivere mi scoraggio e mi blocco.
Passerà, ne sono sicura.
Intanto spero vi sia piaciuto il capitolo e vi informo che dal prossimo il nostro Jon e la nostra bella Jess inizieranno ad avere qualche contatto u.u

Piccola nota di servizio: sto cercando di trovare ad ogni capitolo una canzone che possa essere ascoltata mentre lo leggete, così, per rendere il tutto più interessante ahahah

See ya in the next chapter, love ya <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 21, 2016 ⏰

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