Capitolo 1

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Mi svegliai nel cuore della notte, spaventata e in un bagno di sudore, senza però ricordare nitidamente cosa avessi sognato di preciso.

Eleonora entrò di corsa nella mia stanza.
"Tesoro, stai bene?"

Si sedette sul letto accanto a me e cominciò ad accarezzarmi, anche se io in quel momento ero in stato catatonico e non riuscivo a risponderle.

"Dai, alzati. Vieni con me..."

Mi prese le mani e mi fece alzare. Camminavo dietro di lei mentre qualche lacrima solitaria ancora mi rigava il viso. Arrivammo davanti la porta di una camera e la aprimmo insieme. Mi ripresi e asciugai le lacrime. Sorrisi alla mia amica, anche se in realtà ero ancora leggermente spaventata. Ci volle poco per calmarmi, mi bastò entrare in quella camera da letto in cui mio figlio stava beatamente dormendo nella sua culla.

Alex era così bello. Aveva soltanto otto mesi, pochi capelli chiari e una boccuccia piccola e carnosa. Era un amore ed era il mio piccolo principe.

Sorrisi guardandolo dormire nella sua culla e mi chinai per dargli un piccolo bacio sulla sua testolina. Poi mi voltai di nuovo verso la mia migliore amica.

"Grazie Ele."

Lei mi sorrise, un sorriso sincero ma preoccupato.

" Stai meglio?"

Stavo meglio? Non riuscivo a capirlo nemmeno io. Ma non avrei fatto altro che preoccuparla ulteriormente, perciò risposi: "Molto meglio tranquilla. Era solo un incubo."

" Sara, devo essere sincera con te... questa situazione comincia a spaventarmi. Quanto è passato dall'ultima volta che ti sei fatta una bella dormita? O che non hai avuto incubi?"

Abbassai lo sguardo per non permetterle di guardarmi negli occhi.
"Stai tranquilla. È solo un momento no, ma lo supererò. Lo sai anche tu."

Lei mi venne vicino e mi abbracciò forte, come farebbe una sorella... e lei lo era davvero per me. Ci conoscevamo praticamente da sempre, ognuna sapeva tutto dell'altra e ci eravamo trasferite insieme a Roma per frequentare l'Università. Una bellissima ragazza, bassina, capelli castano scuri e occhi grigi, al contrario di me che ero alta, bionda e con gli occhi marrone cioccolato. Ogni tanto la prendevo in giro per la sua statura e lei di rimando mi zittiva dicendomi che nella botte piccola c'era il vino buono, salvo poi scoppiare a ridere entrambe come matte. Ero fortunata ad averla. Mi era sempre stata accanto, così come io con lei. C'era lei accanto a me durante la nascita di Alex e c'era al suo primo bagnetto. Ed ero quasi completamente certa, ci sarebbe stata per sempre.

"Non voglio più vederti soffrire. Ne hai già passate tante..."

Le sorrisi sinceramente per poi ribadirgli che stavo bene e che sarebbe passata. Lei sembrò convincersi, così, data una ultima occhiata al mio principe che dormiva sereno e beato, uscimmo dalla stanza e mi chiusi la porta alle mie spalle.

Stavo per dare la buonanotte ad Ele quando sentii una voce provenire dalla sua stanza.
"Ele ma... Lorenzo è di la?!"

Lei abbassò il viso imbarazzata ma felice e fece cenno di si con la testa.
"Beh, che fai ancora qui? Corri da lui no?"

Lorenzo era il suo fidanzato ormai da qualche anno, ma lui viveva a Milano e i contatti tra loro erano sempre stati interrotti dalla distanza che, però, non aveva interrotto il loro amore che, anzi, si era rafforzato. Ed io ero molto felice per loro.

"Tu sei sicura di stare bene? Posso andare tranquilla?"

" Ma stai scherzando? Vai! Prima che il piccolino cominci a piangere."

Crossbreed || Stephan El Shaarawy ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora