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Mi svegliai improvvisamente, accesi il telefono e vidi l'orario; 23:45

Era ormai notte fonda ma decisi ugualmente di andare su Facebook e su Instagram, mi accorsi di avere più di 10 notifiche, la maggior parte erano tutte richieste d'amicizia, scesi e le accettai tutte..
Due richieste mi saltarono all'occhio più di quell'altre, la prima era di Emilia e l'accettai subito, mentre la seconda era di un ragazzo dagli occhi azzurri simili a quelli del mare, una carnagione abbronzata, i suoi capelli erano di un biondo cenere e aveva un sorriso a 75 denti, insomma era stupendo!

Accettai prima quella di Emilia, poi quella di Davide, così si chiamava.

Decisi di andarmi a fare la doccia, mi spogliai, entrai nella doccia, e uscii.

Presi il telefono nelle mie mani ancora bagnate e scorsi un messaggio da Davide su Messanger, sbloccai il telefono e gli risposi : "ciao".
Mi asciugai, misi il pigiama e mi buttai sul mio lettone..

Lo schermo del telefono s'illuminò nuovamente, era di nuovo lui, iniziai a sorridere leggendo il suo messaggio :" Sei davvero carino, ti ho visto a scuola oggi, mi andrebbe di conoscerti, ti va di incontrarci domani a scuola?"
Risposi :"Si, ovvio! Ci vediamo domani mattina all'entrata alle 8, posai il telefono sulla scrivania e crollai in un sonno profondo.

La luce che filtrava dalle tapparelle appena alzate mi svegliarono, ricordando "l'appuntamento" che avrei avuto questa mattina.
Misi i miei jeans bianchi strappati e la maglia nera delle Vans, ovviamente misi le mie adorate Vans nere.

Salutai mia madre dandole un bacio sulla guancia e urlandogli che avevo da fare.

Arrivai a scuola alle 7:45 e lo vidi su una panchina, era stupendo.
Aveva una maglia blu scollata e molto aderente che donava poco spazio all'immaginazione, un paio di jeans neri e delle Vans blu.

Mi venne incontro con un grande sorriso, uno tra i più belli mai visti nella mia vita.

"Ciao Andrea", disse lui
"Ciao Davide, risposi io sorridendogli
"Ti va di fare un giro intorno alla scuola?" Disse lui guardandomi negli occhi
"Si", risposi io
Ci incamminammo per fare un giro all'esterno della scuola, notai un piccolo giardino proprio a pochi passi da lì, lessi il suo nome: "LovelyGarden" già lo amavo, dissi tra me e me.

Restammo li per una decina di minuti, tra risate e sorrisi stupendi, lui era stupendo, va bene subconscio ora smettila.

Entrammo nella scuola e ci dividemmo poiché lui era di un anno più grande.

Mi mandò un messaggio dopo appena 10 minuti che ci eravamo divisi, "Grazie per questa piccola passeggiata, mi hai fatto morire dalle risate, ci vediamo all'uscita!"

Passarono queste maledettissime lunghe ore e non vedevo l'ora di vedere il suo sorriso, ancora una volta, mi sedetti su una panchina ad aspettarlo fin quando una mano non mi scombinò i capelli, era lui, dio mio.

"Hey, ti va di andare in un piccolo bar qua vicino?" Disse lui
"Non so, dovrei avvertire mia madre e poi non ho i soldi con me." Risposi un po' amareggiato.
"Non ti preoccupare, offro io, chiama tua madre e chiedi di poter rimanere." Disse lui sorridendo.
Chiamai mia madre chiedendole se potevo rimanere a pranzo fuori, lei non esitò un'attimo a dirmi di si.
"Ho chiamato mia madre ed era contentissima" dissi io guardandolo negli occhi, fece un sorriso stupendo mostrando anche le sue magnifiche fossette.

Ci incamminammo e dopo 10 minuti arrivammo in un piccolo bar, non molto grande ma molto accogliente, dava l'impressione di stare a casa, perfetto! Ci sedemmo e guardammo il menù, decidemmo di prendere qualche snack.

"Ti posso chiedere il numero?", mi chiese lui
"Certo, ovvio!", mi passò il telefono e gli scrissi il mio numero.
"Grazie" rispose lui sorridendomi.
"Ti va di farmi vedere Beverly Hills? Dato che non sono molto pratico di questa città" chiesi io quasi pregandolo con gli occhi
"Se mi dai un abbraccio, si può fare" rispose lui sorridendo
"Quanto sei stupido!" Risposi io ridendo

Andammo in giro incontrando molti ragazzi della nostra scuola, Davide li conosceva tutti e da una parte mi dava leggermente fastidio.

"Hey Andrè, io devo andare" disse lui con voce triste
"Va bene, ci sentiamo al telefono" dissi io sorridendo.
Mi diede un abbraccio e salì in sella alla sua moto nera.

Mi incamminai verso strada pensando e fantasticando con la mente.

Arrivai a casa e mia madre iniziò a farmi il terzo grado;
"Con chi eri?" "Cosa facevi?" "Cosa hai mangiato?" Domandò lei
"Mamma sono vivo, calma!" Risposi io in tono arrogante! Odiavo mia madre quando iniziava a farmi duecento domande a raffica.

Andai su in camera mia, posai il telefono sul letto ma la schermata si illuminò, era Emilia.
"Ciao" scrisse lei
"Heyy" risposi io
"Domani ti va di stare insieme?" Chiese lei
"Si" risposi sorridendo davanti lo schermo

Emilia era una bellissima ragazza, intelligente e non si montava la testa
"È by passabile", zitto subconscio!

My Fears and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora