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*Drin drin drin*
"Spegnete quell'affare, vi prego!" Imprecai ad alta volce
*Driin driin* continuava a suonare quella maledettissima sveglia e significava che dovevo alzarmi e andare a scuola.

Aprii l'armadio e tirai fuori una maglia blu elettrico e i miei jeans bianco strappati sulle ginocchia e infine non potevano mancare le mie adorate vans nere.

Scesi a fare colazione, mangiando solamente un paio di fette biscottate con la nutella, nel mentre trovai un bigliettino vicino la colazione, era di mia madre: "Andrea non ci sarò per pranzo, ti ho lasciato dei soldi sotto il piatto! Ci vediamo stasera, ti voglio bene." Li presi e scappai alla fermata del bus che sarebbe passato tra una decina di minuti.

Iniziai a camminare facendo partire una tra le mie canzoni preferite *Bird set free* di Sia, l'adoravo.

Salii sul bus e notai una chioma familiare, Emilia, mi andai a sedere vicino a lei e la salutai baciandole entrambe le guancie.

"hey, come stai?" dissi io sorridendo
"Benone grazie, te?" Chiese lei
"Bene, hai interrogazioni?" Chiesi io incuriosito
"No, ma.. Ti ricordi per oggi pomeriggio?" Chiese lei molto imbarazzata
Cavolo mi ero completamente dimenticato di oggi, in qualche modo dovrò stare con lei.. Ma.. Davide?..
"Si" risposi io mentendo
Presi il telefono e mandai il buongiorno a Davide, dopo un paio di minuti rispose dandomi il buongiorno
"Oggi pomeriggio dovrei restare con Emilia.. Ma stasera ti va di stare assieme? Scrissi io sperando che dicesse di si.
"Ovvio" rispose lui

Arrivammo a scuola, io e Emilia aspettammo Davide che arrivò un po' imbronciato, lo salutai abbracciandolo.. Ma non era lì, lo sentivo freddo, distaccato.. Non il Davide che fin a ieri voleva "sposarmi", dissi nella mia mente.

"Oi, Davi" richiamai la sua attenzione
"Oi, scusami.. Ma ero tra i miei pensieri" disse lui sorridendo
"Va bene va bene" risposi io in modo freddo
"Entriamo?" Ci chiese Emilia con occhi supplichevoli
"Si entriamo." sputai acido io.
Entrammo dall'entrata principale della scuola, percorremmo il lungo corridoio e ci dividemmo dato che ognuno aveva materie diverse.

Passarono quelle cinque maledette interminabili ore, l'inferno era appena finito.
Ora toccava parlare con Davide, e poi andare a pranzo con Emilia..

"Santo cielo!" Imprecai io
"Ma è possibile che sei un disastro?" Dissi io mettendomi a ridere
"Ohh, ma cosa vuoi? Non è colpa mia se mia madre è stupida! " rispose lei, finendo con una fragorosa risata
"Ti va di prendere altro o possiamo andare a fare un giro" chiesi io
"Nono, possiamo andare" rispose lei sorridendo

Eravamo al LovelyGarden, io e Emilia, era tutto perfetto; Risate, sguardi, facce buffe, ma sentivo che mi mancava qualcosa, o meglio.. Qualcuno!
E quel qualcuno era quel ragazzo appena entrato nel giardino.

Lo vidi avvicinare molto velocemente con un passo più spinto, era nervoso, gli corsi in contro e lo abbracciai, ma tolse le mie mani di dosso e continuò a camminare verso Emilia;

"Lui è mio, hai capito?" Disse lui acido
"Non credo bellimbusto. " rispose lei sputando veleno da quella lingua biforcuta.
"Ah non credi brutta oca?"
Vidi Davide girarsi verso di me e in un lampo mi trovai le sue dolci labbra attaccate alle mie, era un esplosione di menta e vaniglia
"Ora hai capito? Sparisci!"
"Non finisce qui miei cari, te Andrea sarai mio. "
Emilia se ne andò, lasciando soli me e Davide.

Presi la mano a Davide, stringendola sempre più forte, accarezzando il suo dolce viso, i suoi occhi erano fissi a guardare i miei, mi avvicinai e posai un leggero ma inteso bacio sulle sulle labbra.

"Perché l'hai fatto?" Domandai io incuriosito mentre camminavo per il grande giardino
"Mi andava e il resto non te lo dirò" rispose lui ridendo sotto i baffi
"Ah no?" Dissi io malizioso
Iniziai a fargli il solletico e a farlo urlare dal ridere e cavolo! Ogni volta che rideva, mi faceva perdere sempre più la testa.

Ci incamminammo verso la moto di Davide..
"Vieni con me, devo farti vedere un posto" disse lui con facendo gli occhi dolci.
"Va bene, ma entro un'ora devo stare a casa"
"Si signor Capitano!" Rispose lui imitando Spongebob

Salii in sella alla sua moto, Davide mi passò il casco e lo infilai senza molti problemi
"Reggiti a me" disse Davide
"cosaaa?" Urlai io

Arrivammo in un piccolo bosco dove vi era una piccola casa in legno che apparentemente sembrava abbandonata.

"Vieni con me" disse Davide
Presi la mano di Davide e la strinsi più forte che potevo.

Aprii la porta di legno e vidi un tavolo apparecchiato, due sedie, una candela d'accendere, due piatti e infine lui che mi porgeva la sedia.

Sembrava tutto perfetto, troppo perfetto.

My Fears and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora