Capitolo V

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Il mio tacco dodici sbatte nel pavimento lercio del pub.
Con i miei grandi occhi castani cerco tra la folla il gruppo di vampiri che sto cercando.
Mi posizioni davanti il bancone delle bevande ed aspetto, saranno loro a venire da me.

Dopo dieci minuti, un ragazzo alto, moro e con due occhi neri come la pece, mi si para davanti con un sorrisetto bastardo.

"Ti ho visto da là sotto bellezza, e ho potuto notare il tuo bellissimo corpo"

Alzo un sopracciglio divertita "Niente male mister imbusto, ma non attacca con me"

Gli faccio l'occhiolino e ricomincio a bere il mio Martini.
Il Moretto volta il capo facendo allontanare.
"Non toccarmi"
Sibilò fredda.

Lui alza le mani in aria "Ehi bellezza calma, voglio solo divertirmi"

Lo guardo negli occhi e poi gli sorrido sensuale.
"E allora andiamo a divertire"
Mi alzo dalla sedia muovendo apposta il sedere.
"Vuoi per caso invitare i tuoi amici la"

Gli indicò il gruppetto seduto sui divanetti di pelle del pub.
"No bellezza. Credo che stanotte mi divertirò solo io con te"

A passo lento usciamo dal pub e lo porto dietro esso.
"Vedo anche che sei per l'aria aperta" mi beffeggia lui.

"Già"

Con uno scatto lo inchiodo al muro freddo dell'edificio.
Comincio a baciargli il collo freddo e nel frattempo prendo la siringa che ho infilato nella tasca posteriore dei miei jeans attillati.

Quando lo sento più rilassato gli conficco l'ago nel collo, facendo entrare tutto il liquido verde dentro il suo corpo.

Mi allontano buttando la siringa e sbuffando quando vedo il ragazzo sorpreso mentre si accascia a terra stremato.

"Tranquillo, non è niente di velenoso, per ora"

"Per ora!?"

Mi piego cercando di arrivare alla sua altezza da seduto.
"Tu rispondi alle mie domande e io ti darò l'antidoto"

Lui mi guarda ma so che non mi sta guardando realmente. Gli mollò un pugno fortissimo sulla sua mascella facendogli fare un mezzo giro con la testa.
"Smettila di cercare di comunicare! Se no me ne frego delle tue cazzo di risposte e ti uccido ora su due piedi!!"

Il ragazzo mi guarda terrorizzato e annuisce.
"Conosci Robert Tryone?"

Lui tentenna ma il mio tirar fuori una siringa rossa lo aiuta a rispondermi.
"Si! Si sì sì lo conosco"

"Bene, dimmi di più moretto"

Lui sospira rassegnato.
"È il figlio di un vampiro potente! Sta portando a termine quello che suo padre non è riuscito a fare"

"E cioè?"

"Molti anni fa, suo padre ha cercato di prendere una bambina. Disse che era l'unica ibrida che con il suo sangue potesse dare un immenso potere a noi vampiri, anche quelli di basso rango. Era un'ossessione per lui, ma gli Hunter, per vendicare la perdita dei due più forti dell'organizzazione, lo uccisero con l'inganno. Suo figlio, Robert, sta portando a termine questo!"

Rimango scioccata. Perché mi vogliono? Perché non posso vivere in pace!

Tirò fuori una siringa con all'interno un liquido giallo. Lo inietto dentro il giovane allontanandomi.

"Sia chiaro, l'Hunter Solitaria di una volta ti avrebbe lasciato morire e forse ti avrebbe anche torturato, ma ho una coscienza anch'io. Non me ne fare pentire"

Con uno scatto esco dal vicolo sparendo.

Hunter Solitaria 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora