Capitolo 4-Il dono

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P.o.v Alexia
Era gigantesco e completamente d'oro, le rune sul suo corpo risplendevano come fuoco e le sue ali ricoprivano l'intero cielo

Alexia Herondale, che cosa ti porta a disturbarmi?

Una voce dolce e potente allo stesso tempo rimombò nella mia testa come se qualcuno fosse entrato nel mio cervello...

"Ma che succede? Sei nella mia testa?"

Non hai risposto alla mia domanda.

"Ho bisogno del tuo aiuto, dovrei resuscitare una persona... perché la vita del mondo degli shadowhunters è in pericolo..."

Cosa ti fa pensare che io ti voglia aiutare?

"Siamo per metà angeli, dovrebbe essere un tuo impegno!"

Non credo, io sono superiore a voi moscerini, sono libero di fare quello che voglio... e poi ogni cosa ha il suo prezzo...

"Sentiamo cosa vorresti in cambio?"

Vorrei il tuo potere in prestito...

"Io non ho nessun potere... aspetta un secondo, anche io ho più sangue d'angelo visto che sono la gemella di Jace. Ma mi spiace non posso aiutarti, non so quale sia il mio potere né come si usi"

In questo ti aiuterò io... tu hai il potere di 'vedere oltre', in parole semplici tu puoi avere visioni sul presente, passato e futuro. Inoltre ti hanno lasciato in dono anche delle ali...

"Non è possibile, dove le vedi le ali?"

La tua cicatrice non è casuale, avvicinati ti darò una mano...

Mi avvicinai alla creatura alata e lui assunse la mia stessa altezza

Togliti la giacca e voltati.

Feci ciò che mi aveva detto e all'improvviso sentii un leggero tocco e subito dopo un dolore lancinante tra le scapole, come se qualcosa mi stesse trafiggendo...

Due ali candide comparvero sulla mia schiena e io ebbi la mia prima visione...

Ero su una distesa di nuvole (?!?!) e al centro c'era un piccolo angioletto che dormiva beato...
era così simile a Raziel, o forse era lui, una angelo più grande si avvicinò a lui, fece per prenderlo in braccio ma una creatura alata, avrei detto un angelo se non fosse stato completamente nero.
Era un demone, qualche secondo dopo l'angelo grande fu ucciso e il piccolo angioletto iniziò a piangere, era stato abbandonato.
Un urlo muto si fece strada nella mia gola, così mi risvegliai...

"M-mi dispiace tanto..."

Senza rendermene conto lo abbracciai: gli angeli, creature intoccabili e indiscutibili.

Al contrario di quanto pensassi, non mi allontanò ma si strinse nell'abbraccio...

"Non sei stato abbandonato, è stata tutta colpa di un demone..."

L'angelo si sciolse dall'abbraccio

Grazie, ho avuto ciò che volevo, ora è il tuo turno...

Detto così scomparve in un turbine di piume, lasciando dietro di sé una piccola pietra color cobalto attaccata ad una catenina d'argento...

Questa ti condurrà verso il tuo obbiettivo, addio... o arrivederci.

Troppe emozioni tutte insieme, le mie gambe non hanno retto e caddi a terra con ancora le ali distese sull'erba...

Shadowhunters - Città Di DiamanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora