"Verità Gialla"

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Note autrice:
Buonsalve a chi ha aperto la mia storia -immagino per puro caso-
Di solito evito le note all'inizio dei capitoli, preferendo la fine, ma essendo questo il primo trovo giusto avvisarvi di alcune caratteristiche di questa "cosa"
Il protagonista, Lux, ha una mentalità molto particolare, cinica e silenziosa.
Quello che scriverò, come potrete legger fra poco, non sono opinioni ma ben si "suoi pensieri" rappresentanti parte della sua psiche. Non è assolutamente mia intenzione offendere in alcun modo nessuno.
Inoltre la coppia principale sarà una slash (boyxboy) e sconsiglio la lettura a chiunque non gradisca.
Con ciò ho finito e.. Non posso augurare altro che buona lettura.
_Maico_












"Alle persone non piace vedere la realtà dei fatti. Quando leggono non vogliono una vera storia, non importa minimamente loro di sapere come nasce un vero rapporto; vogliono solo rifugiarsi in un universo alternativo dove tutto è più semplice, dove per innamorarsi basta uno sguardo e in cui i protagonisti si dichiarano eterno amore dopo neanche cinque capitoli.
Vogliono un qualcosa di irreale, un sogno in grado di dar voce ai loro più reconditi desideri d'affetto.
Vogliono un triangolo, e perché no  anche dei quadrati alle volte, amorosi, uno più improbabile dell'altro nel quale le contese sono al limite dell'impossibile.
Il mondo deve girare attorno alla protagonista, la solita emo sfigata che con un minimo cambiamento riesce, con uno schiocco di dita, a far cadere il figo di turno ai propri piedi.
Banale e scontato, privo di un qualsivoglia colpo di scena degno di nota, adatti per disperati in cerca di affetto e con seri problemi autostima"
Era tutto iniziato con quel suo commento sul forum in cui si era iscritto quasi un mese prima; all'inizio c'era stato il picco di visualizzazioni su ciò, successivamente le decine di discussioni aperte dagli altri utenti per parlare con il suo nick, ed infine quel fiume in piena di insulti di astio e rabbia, conditi con non poche parole sconce.
Una ragazza, o una donna?, che lo seguiva da storie precedenti gli aveva chiesto confusa:
"Ma non ci ha scritto sopra diverse originali su questo genere?"
Era uno dei pochi messaggi da cui non trapelavano intenti omicidi o minacce velate di morte, sicuramente scritte in fretta e furia da qualche tizia colpita nell'orgoglio.
Aveva digitato calmo sui tasti del computer, passandosi da una guancia all'altra il piccolo chupa chups alla ciliegia, sentendo il sapore dolce e zuccherato attecchirgli al palato.
Emise un sonoro schiocco con le labbra prima di premere il tasto invio.
"Ho dato ai lettori quello che volevano"
Era stato laconico, alzandosi poi dalla sedia girevole e spegnendo il computer, scrocchiandosi il collo intorpidito e le falangi, rigide dopo esser rimaste troppo tempo sulla tastiera, fredde e mezze addormentate. Si era quindi messo a letto, gli occhi scuri fissi sul soffitto e la persiana della finestra completamente alzata, facendo entrare la luce gialla del lampione davanti casa, tingendo la stanza dei colori artificiali di un'alba mai esistita.

Il mattino dopo, mentre camminava a passo sostenuto per arrivare in orario in facoltà, mille spilli parevano premergli sulla base del collo, inviandogli scosse ghiacciate per tutto il corpo, fino alla mano che teneva il cellulare a cui erano fissate le cuffie blu che gli aveva regalato anni prima il fratello.
Nonostante il suo nick sul profilo, black_nightingale, ossia usignolo nero, non fosse minimamente riconducibile al suo nome e alla propria persona, Lux sentiva come se la gente si girasse ad ogni metro solo per fulminarlo, bisbigliando che "si era lui! Era lo stronzo che si credeva chissà chi e criticava degli scrittori competenti!"
Quello l'aveva letto proprio quella mattina, mentre beveva un tazza di mocaccino e cercava di non ustionarsi la lingua.
Si grattò la nuca, proprio dove quel prurito stava diventando quasi doloroso quanto erano pesanti quegli spilli, cercando di scacciare quella stupida sensazione.
Prese mentalmente nota di ciò che stava provando, ricordandosi assolutamente di scriverselo da qualche parte per il suo studio della mente sotto pressione.
I violini che stavano suonando nei propri padiglioni si fermarono, cessando di emettere un singolo suono, come spaventati dalla maestosità della sua università, scappati, lasciandolo solo ad affrontare una mattina di un nuovo lunedì e ore di tortura per il suo povero fondoschiena, costretto su una scomodissima sedia di legno.

C'erano pareri di ogni sfaccettatura nella sua pagina, da quelli aggressivi manco fossero dei cani rabbiosi chi li aveva scritti, da quelli che si limitavano a semplici puntini sospensivi.
"Non sai proprio cosa significa colpo di fulmine e la parola amore"
Oppure la strizza e acidità trasudata da ogni sillaba:
"Tks! I maschi! Solo degli stupidi che credono che l'amore non sia altro che finzione!!!"
O qualcosa di più lieve?
"Nonostante io non voglia sopprimere la tua opinione, non posso che sentirmi sconvolta da ciò. Non penso che ti seguirò ancora.. Soprattutto sapendo che quello che scrivi per te non è altro che un obbligo"
E alla fine, la prova della sua ragione:
"Le tue parole mi hanno fatto sognare e immedesimare, come se fossi io la protagonista amata. Ma la tua confessione mi ha distrutto il cuore, simile fin troppo alla sensazione di un vero tradimento"
Lux vagava con gli occhi semisocchiusi sullo schermo del pc, riparandosi dietro le lenti degli occhiali dalle radiazioni che questo emanava. Non si sarebbe di certo rovinato la vista per qualcosa di futile quanto gli insulti che gli venivano rivolti.
Leggeva quelle recensioni piatte quanto il proprio petto, impersonali e ripetitive, macchinare e prive di spessore. In un certo senso erano veramente tristi e provò pietà per quegli esseri, dal basso quoziente intellettivo, che non riuscivano neanche a osservare le sue parole da un punto di vista oggettivo.
Ricopiò qualche frase, quelle che dovevano essere le più cattive, sul suo libro rosso, scrivendo annotazioni di fianco, pensieri che probabilmente avevano portato quegli sconosciuti ad avercela così tanto con lui.
Erano schizzi veloci, dalla calligrafia allungata e sottile, quasi incomprensibili anche per Lux stesso. Quando avesse trovato il tempo materiale, ne avrebbe fatto una bella copia, da consegnare successivamente al professore di psicologia.
"La superficialità è una brutta bestia" replicò alla prima, vedendo intanto aumentare sempre più le penne rosse, simbolo delle cattive recensioni.
"Mi dispiace per te ma io all'amore credo, peccato che non sia quello descritto nei libri"  e anche la seconda era fatta.
Sbadigliò, poggiando un gomito su un libro scolastico, tenendosi la testa sorretta con il palmo della mano.
Prese un lecca lecca dei suoi, posando sulle labbra la piccola sfera alla ciliegia, come tutte le sere da tradizione.
"Quello che scrivo non è un obbligo. Se non avessi avuto l'ispirazione per stendere le mie storie, esse sarebbero apparse scialbe e scontate più di quanto già non fossero"
Sbuffò, mordicchiando con le punte dei canini la biglia zuccherata, allungando le gambe sotto la scrivania per stiracchiarsi gli arti intorpiditi.
"Bisogna sempre saper distinguere la realtà dalla finzione"
Il chupa chups si frantumò nella sua bocca, lasciando che l'intero sapore fruttato si attaccasse perfino alle pareti delle guance.
Masticò quel che ne rimaneva, rigirandosi fra i denti lo stecco di plastica bianca, chiudendo il portatile e premendo la fronte sulla superficie calda, bollente.
Si addormentò così, le spalle curve e le caviglie incrociate sotto la sedia, le braccia ad avvolgerli il capo.
E ovviamente, la finestra aperta e la luce gialla del lampione.

Red Cherries -Yaoi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora