Problemi e orridi biscotti al cocco

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La disperazione si stava facendo strada sempre più a fondo nell'animo di Lux. Era fredda, opprimente e pungente, si divincolava sotto la pelle come un serpente, mordendolo e iniettandogli nelle vene quel veleno fatto di panico e frustrazione.
Un misto condito con una buona dose di rabbia dopo una sola settimana.
Lux aveva provato a cercare un soggetto per la sua ricerca, fissando assente i banchi della facoltà la mattina, i muri di casa il pomeriggio e il soffitto la sera finché non crollava esausto in un sonno disperato.
Perfino le sue amatissime ciliegie stavano perdendo importanza; ormai era già un miracolo se mangiasse un lecca lecca a colazione e uno a letto. Ed era preoccupante. Decisamente.
Tom gli aveva consigliato di non pensarci troppo, dicendogli che l'ispirazione è stronza, più la cerchi più ti sfugge e aggiungendo poi scusa ma tu non eri anche un mezzo scrittore?
Gli aveva chiuso la telefonata in faccia, irritato come non mai. Non tanto perché il fratello avesse detto qualcosa di male.. Più che altro perché il suo orgoglio bruciava.
Lo sapeva che le idee non potevano esser comandate, ma il tempo stringeva talmente tanto velocemente da soffocarlo, come se avesse un cappio legato al collo.
Di recensioni non ne leggeva più su quel sito, non ne aveva proprio il tempo, ma il trillare delle notifiche sul cellulare, gli teneva sempre presente che c'erano ancora persone che lo detestavano e disprezzavano.
In qualche piccolo frangente, si chiedeva come un commento avesse potuto creare tutto quel.. Caos.
Le sue storie non erano mai dispiaciute, sia per contenuto che per stile, anche se qualche errore di battitura lo trovava sempre e comunque nonostante leggesse i propri capitoli più e più volte, e tutto quello era assurdo.
Affermavano che non avrebbero più seguito nessuna delle sue fic e.. Era una discriminazione, no?
Mai giudicare un libro dalla copertina, si dice, e allora perché giudicarlo da un'opinione del tutto estranea con il libro stesso? Perché criticare le sue opere per un suo pensiero?
Egoismo, concludeva quindi in un impeto d'ira, ritornando prepotentemente a pensare all'enorme problema che gli penzolava sul capo come una spada di Damocle.
E vedere quasi ogni giorno la faccia di Elia alla cattedra non faceva altro che aumentare la sua testardaggine, fargli puntare i piedi e infiammargli le iridi di nuova determinazione.
Lui ce l'avrebbe fatta perché ne aveva le capacità! Non poteva farsi sfumare da davanti agli occhi un buon voto, non in una materia che, miracolosamente, non era neanche da considerare un obbligo  dato il suo interesse a questa.
Reazioni di uno o più soggetti dati cambiamenti nella loro stabilità
Quella frase continuava a rimbombargli nel cervello, insistente e inesorabile, peggio dei ritornelli delle canzoni popolari.
-Stabilità.. Stabilità..- continuava a borbottare sottovoce, senza neanche guardare la strada, mettendo un piede davanti all'altro senza pensarci.
-Stabilità.. Serenità.. Società..- la sua ipotetica carriera da cantante non avrebbe reso molto.
Sospirò, stropicciandosi gli occhi e passandosi una mano tra i capelli fra il castano e il biondiccio.
In quel momento doveva solo pensare alla lista della spesa che, proprio data quella sua sbadataggine, era rimasta abbandonata sul ripiano della cucina.
Si avvicinò lentamente al supermercato, adesso con la mente maggiormente presente anche se in parte ancora sulla ricerca.
Proprio non riusciva a staccare del tutto.
Quel pensiero lo fece sorridere, ma scemò non appena gli occhi scorsero un bozzolo scuro accucciato affianco alle porte automatiche, un bicchiere sgualcito di plastica a terra.
Storse le labbra, indeciso se continuare per quella strada o fare il giro largo, entrando dall'ingresso ovest. Non gli erano mai piaciuti i barboni, con la loro insistenza, gli sguardi sofferenti come quelli dei cani e le loro menzogne.
Lux sapeva che la maggior parte di quelli non viveva in reali condizioni disastrate, che inventavano storie toccanti per truffare e impietosire.
La smorfia che aveva sul volto si fece amara mentre le gambe continuavano a muoversi ora decise, a passo spedito e pronto per ignorare qualsiasi parola gli sarebbe stata rivolta.
Eppure, proprio quando ebbe sorpassato il senzatetto, non un singolo suono o movimento scosse quel cumulo sudicio di coperte marroni e grigie che gli impedivano la vista del disagiato.
Niente.
Sbuffò scuotendo le spalle e non arrestandosi, ripassando nuovamente tutto ciò che doveva comperare, forse per la milionesima volta.

Non seppe cosa, quarantasette minuti dopo di spesa, lo fece fermare una volta uscito dalle porte scorrevoli, proprio davanti al barbone. Forse, quella sua ingenuità che lo aveva perseguitato da ragazzino non era stata soppressa a dovere; e gorgogliava nel petto, come se fosse un calderone incandescente, sbuffando residui di bontà verso il prossimo sul suo corpo.
Quello, era uno dei molti motivi che lo avevano spinto a prendere quell'indirizzo di studio. Lui voleva sapere il motivo che obbligava, lui e non solo, a far azioni contro l'apparente volontà d'animo.
Belle domande quelle.. Peccato che Lux non fosse ancora in grado di dar loro una risposta.
Fissò per qualche istante lo sconosciuto, mettendolo pian piano a fuoco e serrando la mascella quando si rese conto che era nell'esatto posizione in cui lo aveva lasciato quasi un'ora prima.
Lo stava ignorando.
Lo. Stava. Ignorando.
Che razza di barbone ignora un possibile pollo?
Beh, senz'altro uno molto stupido.
Sbuffò, mandando quell'individuo a quel paese, stringendo quasi senza rendersene conto la scatola di biscotti che teneva in mano.
Li buttò senza batter ciglio contro Mr.Barbone dell'Anno, voltandosi per andarsene, irritato da tutta quella sceneggiata. Tanto Lux odiava i biscotti al cocco, erano orribili con quel loro saporaccio che gli rimaneva sul palato, talmente lontano dalle adorate ciliegie da non parere neanche dello stesso mondo.
Accelerò il passo, prendendo dalla tasca un lecca lecca e mettendoselo in bocca, la carta appallottolata e messa nella busta non propriamente leggera che sembrava volergli segare in due l'avambraccio.
Sperava che almeno il karma gli avesse concesso una strizzata d'occhio con quella buona azione.
-Stabilità.. Sincerità.. Società..











Angolo autrice:
Mi è andato all'altro mondo il decoder per il Wi-Fi! Due tre volte! *piange disperatamente* fortuna che quel santo del tecnico ha riparato tutto
*tanti magnum al caramello per quell'uomo insieme ad una dozzina di ciliegie*
Ok andiamo al capitolo.
Il fatto che abbia messo "Stabilità..ecc" è solo un mio tic che mi viene quando penso a qualcosa di complicato, cercando di trovare qualche parola utile che mi possa aiutare da situazione a situazione.
Non so se voi lo fate ma a me è sempre stato abbastanza utile *alza il pollice*
Quella povera gioia di Lux ha ormai l'acqua al collo.. Poveretto di questo passo dovrà tenersi la D.
-mi sento cattiva-
E.. Qualche giorno fa sono andata a Milano con tre mie amiche e in sole quattro ore 21 f*bip* persone ci hanno fermato! Non sto scherzando.
Le abbiamo contate.
*disperazione*
Non bastava il caldo opprimente..
*non interessa a nessuno ma non riesce a non stare zitta*
Karma dei miei stivali che se la prende solo con me!
Comunque.. *tossicchia* ce la farà Lux? Riuscirà a prendere almeno una B? Scoppierà come una bomba ad orologeria mandando al diavolo tutto e tutti? Sverrà per mancanza di zuccheri ciliegiosi (?) ??
Questo capitolo ha senso??
*che bello imbottire la mente delle altre persone con milioni di domande*
Maico chiude e va a leggersi il nuovo libro di Zio Rick *quanto si può amare quell'uomo?*
Devo scoprire se la Solangelo sarà confermata!
*corre a prendere il libro*

Red Cherries -Yaoi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora