Capitolo 1

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#Eccovi Eren, come promesso u.u Non è bellissimo? *-* certo, non quanto Levi (O Hanji, che è in assoluto il/la mio/a preferito/a), ma anche lui non scherza a.a
oh, vabbè, vi lascio alla storia xD#

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-Bene, ragazzi, vedo che ci siete tutti!-

Le allegre parole e il tono vivace di una giovane donna dai capelli color carota riuscirono a portare un po' di lucidità nelle menti dei nuovi arrivati.

Otto ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, pronti a dare il massimo e pieni di energie.
A rischiare la vita per il loro lavoro, a impegnarsi per ottenere una promozione e a faticare 24 ore su 24 per intascare i 10€ necessari alla loro sopravvivenza.

O almeno, così avrebbe dovuto essere, se non fosse stato per il fatto che due di loro erano in uno stato pre-comatoso e gli altri sembravano usciti da un episodio di The Walking Dead.

Erano le 07:45. Eren e Armin non avevano più dormito quella notte, e a giudicare dalle condizioni degli altri, probabilmente nemmeno loro.

Non erano svegli, non lo erano per nulla. Per la maggior parte del tempo nessuno di loro si era degnato di ascoltare i discorsi dei veterani di turno, molto ansiosi di mostrar loro i prodotti per cui erano famosi e perché tutti li definissero i migliori.

Ma le aspettative dei superiori erano destinate a essere deluse sul nascere.

I due a destra erano un maschio pelato e una femmina con la coda lunga e la faccia di un morto di fame; il primo cercava di reggersi in piedi mentre la seconda per poco non sveniva sull'asfalto, tanto per cambiare, bollente.

Poi seguivano due ragazze, una tremendamente alta e seria in confronto alla bionda minuta e dall'aspetto fragile, ma gentile. Inutile cercare di attirare la loro attenzione, gli occhi della bruna erano costantemente fissi sul sedere dell'altra, rossa come un peperone e sudata dalla testa ai piedi.

Poi c'erano i peggiori del gruppo. Un ragazzo alto con gli occhi grandi e verdi, stava litigando con quello che stando ai nomi sulla lista doveva essere un certo Jean Kirschstein. In mezzo c'era un ragazzo con le lentiggini che cercava di porre fine a tutto quel casino. Nessuno di loro aveva un aspetto decente.

Tra gli otto tirocinanti, uno solo sembrava essere pseudo interessato a quello che sarebbe stato il loro nuovo lavoro. Il biondo, seppur cercasse di rimanere concentrato, non era al massimo delle sue energie e pertanto non riuscì a seguire molto le parole di quello che doveva essere il direttore generale.

La donna sospirò pesantemente. Non aveva molta voglia di accoglierli, non solo per la prima impressione che si era fatta di loro (e diciamocelo, la prima impressione è sempre quella che conta) ma anche per il terribile caldo afoso di quella giornata di fine luglio.

Di solito i nuovi arrivati venivano introdotti a settembre, ma erano a corto di personale e la produzione era assolutamente necessaria.

Quindi eccoli lì, otto polli in calore che avrebbero dovuto aiutare l'azienda a vendere come non mai.

-ragazzi, gradirei la vostra attenzione- per qualche strano caso, i giovani la guardarono con un minimo di interesse.
-Mi chiamo Petra, e sono la segretaria del direttore del dipartimento dei controlli di qualità- "E non dovrei essere qui ora.." volle aggiungere, ma si trattenne. Forse questo suo incarico extra le avrebbe fatto guadagnare punti col capo.

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