-Oooh, quindi tu sei il figlio del famoso dottor Jaeger!- masticò Sasha, ingoiando un pezzo di pane.
-È da ieri che non si parla d'altro, cretina!- la ragazza si beccò uno scappellotto da parte di Connie -Non ascolti mai!-
-Fatemi un favore- intervenne Jean -smettetela di parlare di quel demente, o inizierà a considerarsi l'ombelico del mondo-
-Tappati la bocca, idiota- Eren alzò gli occhi al cielo sentendo l'ennesimo insulto del suo rivale.
Avrebbe dovuto ampliare il suo repertorio in quel campo, ma naturalmente non spettava a lui dirglielo.Quando avrebbe capito che i suoi insulti facevano letteralmente pena, forse avrebbe smesso di darsi tante arie.
Ieri sera i ragazzi si erano radunati tutti in un'unica stanza, che naturalmente era quella di Eren e Armin. Sì, non esistevano le singole...
In realtà avevano fatto irruzione nel vero senso della parola, ma quello era un dettaglio che il castano decise di ignorare.Il loro atteggiamento lo lasciò molto perplesso -insomma, non erano mica normali-, ma Ymir liquidò il tutto con un "dobbiamo conoscerci meglio, lavoreremo qui per un bel po' tempo" al quale una certa faccia da cavallo rispose "sempre che qualcuno non si faccia licenziare".
Eren decise di ignorare anche l'occhiata che gli rivolse poco dopo. Ognuno aveva i suoi problemi, dopotutto, e chi era lui per giudicare se una persona fosse da mandare al manicomio o meno...
Il ragazzo sprofondò nel divano, osservando distrattamente Sasha e Ymir riprendere la loro discussione sul miglior film.
-Per me è Harry Potter- disse saltellando sul letto e facendo cadere le coperte. "Coperte con questo caldo infernale" pensò Eren sbuffando.
I loro dormitori non erano esattamente meravigliosi, ma con un piccolo sforzo ci si poteva anche vivere. L'altro giorno, quando erano appena arrivati, non ci misero più di due minuti a decidere chi sarebbe stato il loro "compagno di stanza".Ciò che da subito aveva colpito il gruppetto, era stata l'estrema pulizia e il perfetto ordine del posto: non c'era neanche un briciolo di polvere. Com'era possibile..?
-Scherzi? Si vede che non hai mai visto Hunger Games-
-Eh? Ma che, mi stai dicendo che non ho gusti per quanto riguarda i film?!-
-V...Veramente non ha mai detto niente del genere...- Armin lanciò un'occhiata al castano, per poi sospirare affranto. Non avevano dormito quella notte, di nuovo...
E non solo per quel gruppo di idioti che avevano occupato la loro camera...-Oi, deficiente, non hai una bella cera- il commento di Jean non tardò ad arrivare.
Eren alzò un sopracciglio, confuso. Non sfuggiva mai niente a quello? Possibile che lo fissasse in continuazione? -J..Jean, neanche tu hai dormito...se è per questo...-
-Sì, ma io non sembro un alcolizzato depresso!-
-A chi hai dato dell'alcolizzato depresso?-
-In effetti dovresti riposare, amico- Connie gli lanciò un cuscino in faccia, che gli venne tirato di rimando con una forza tale da sbilanciarlo facendolo cadere a terra.
-Ah! Sto morendo, sto morendo!-
-C..Connie?!-
-Jean, porta il tuo flaccido culo fuori dalla mia stanza- Eren stava perdendo la pazienza. Osservare Historia che cercava di rianimare Connie era divertente, come del resto lo era stato anche passare la notte insieme a loro, ma stava davvero morendo di sonno e necessitava il suo spazio personale.
Socializzare con le persone gli veniva naturale, ed era piuttosto bravo a farsi degli amici. Ma non chiudeva occhio da giorni e il suo lato pigro stava iniziando a trapelare.
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Again
أدب الهواة"A volte si riesce a ingannare se stessi tanto a lungo da credere perfino alle proprie invenzioni" •Frase tratta da "La Psichiatra" di Wulf Dorn•