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Ashlee's Pov

Non lo sopporto mio padre, anche nelle vacanze di Natale mi deve far puntare la sveglia alle 8:30.

Ieri è stata una giornata stancante, ma divertente, sono andata a pattinare con la mia famiglia e quella di Nash, per fortuna Nash mi ha rispettata e mi è stato lontano, a cena lo stesso e spero che faccia ugualmente oggi.

Mi alzo dal mio soffice e confortevole letto che mi spinge a continuare a dormire, prendo dall'armadio un jeans, un maglione nero e gli stivaletti neri.

Vado in bagno, mi lavo e quando ho finito mi vesto,come al solito metto solo eyliner e rimmel per non dare troppo nell'occhio e prendo il mio cellulare.

Vado in cucina e faccio colazione.

"Allora, ragazze mie, oggi scalerrmo un po" dice mio padre.

"Cosa?!" Dico terrorizzata all'idea di scalare una montagna.

"Ash, qualcosa in contrario?"

"Si, uno, Amber non può scalare e due, c'è il rischio che cadiamo"

"Allora, per Amber ci pensa mamma, infatti a scalare ci andremo solo noi due e ovviamente con i Grier, poi, non c'è io schio che cadiamo perchè diamo tutti legati e ci guida il dignor Grier che è un'esperto"

"Va bene, ma se ci rimetto la vita e colpa tua"

"Ma stai tranquilla Ash"

"Facile a dirsi"

Finita la colazione saluto a mia madre e ad Amber, salgo in macchina con mio padre e ci mettiamo in cammino per la montagna.

Dopo una mezz'oretta di viaggio mio padre parcheggia l'auto e accanto alla nostra ne viene un'altra, per precisione una bmw come la nostra solo che la nostra è grigia mentre quella di fianco a noi è nera.

Da quell'auto escono i Grier, ci salutiamo tutti con un'abbraccio e ci mettiamo in cammino verso una salita.

"Allora Ashlee, hai mai scalato una montagna?" Chiede il signor Grier.

"No, e non so come si fa"

"Bhe... tranquilla io e la mia famiglia siamo esperti"

"Mi fido della sua famiglia signor Grier"

"Oh... perfavore Ashlee, chiamami Marc"

"Ok... Marc"

Continuiamo la salita e arriviamo dove c'è una specie di capanno, entriamo e ci sono tutte le attrezzature per scalare, Marc parla con il cassiere e dopo aver litigato con mio padre e alla fine pagato prende delle corde, un piccone e altre cose che non so cosa siano.

Usciamo dal negozio e poco distante da noi c'è una montagna, abbastanza alta devo dire, iniziamo con il legarci tutti in fila per uno con la corda e come mi aveva garantito mio padre il primo, ovvero quello a guidare, è Marc.

Marc è l'unico che ha il piccone e dopo che siamo tutti pronti inizia a scalare la montagna e noi in fila per uno lo seguiamo, in fila siamo messi in questa disposizione: Marc, la signora Lucy, (sua moglie), mio padre, Hayes, Nash e io.

Dopo una ventina di minuti siamo abbastanza in alto, almeno per i miei gusti, io ho moltissima difficoltà ad aggrapparmi ai pezzi di roccia della montagna, almeno due tre volte è capitato che si sono sbriciolati e io stavo per cadere, si può dire che sono una frana.

Manca tantissimo per arrivare alla cima e io sto iniziando a stancarmi, il fiatone inizia ad impossessarsi del respiro normale, quasi quasi non sento più le gambe, mi aggrappo a una piccola roccia ma questa si sfracella e io perdo l'equilibrio e cado, per fortuna c'è la corda ma dato che fa avanti e indietro non riesco ad aggrapparmi a una stupida roccia.

TUTTO È PERSO SENZA DI TE||Cameron Dallas[IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora