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Subito mi girai verso la fonte della voce ma qualcuno mi calò un sacchetto di tela nera in testa e svenni. Mi svegliai molto confuso un po' di tempo dopo, in una stanza scura, senza finestre, c'era puzza di acqua stagnante e sangue, cosa che mi inquietò molto. Un uomo nella penombra parlò:

uomo -Ben svegliato Mattehw!!

io -Chi sei? Che ci faccio qui?

uomo -Chi sono non importa, all'altra domanda risponderò ora; Sei qui perchè ci serve il tuo aiuto, ma non sappiamo di chi fidarci quindi ti abbiamo portato in questa cella.

io -A cosa vi dovrei servire?

uomo -Questo te lo potrò dire solo se tu accetterai di aiutarci.

Un po' titubante risposi:

io -Ok, va bene sono dei vostri, ma prima di fare qualsiasi cosa ditemi chi siete.

uomo -Seguimi

L'uomo bussò ad una porta di ferro e subito dall'altra parte aprirono per lasciarlo uscire, io mi affrettai a seguirlo. Fuori dalla stanza mi accorsi che l'accesso alla cella era presidiato da due militari inpassibili e inmobili così mi spaventai. Una forte luce mi investì accecandomi ma quando i miei occhi si furono abituati riuscii a vedere quello che non avevo scorto al mio ingresso nella sala dei computer: un enorme complesso a vetri, con uffici, postazioni per esperimenti chimici, grossi scaffali con mitragliatori e giubbotti antiproiettile, maschere antigas e granate. Lo sconsociuto con cui avevo parlato prima, che mi faceva strada, vendendomi molto sorpreso incominciò a spiegare:

uomo -Questo è il quartier generale del D.D.E., Dipartimento per la Difesa Extraterreste, un'organizzazione così segreta che solo tre persone e il presidente sanno della sua esistenza. Io sono Ethan, il capo dell'organizzazione, la tua amica Emily, invece, è un agente sul campo, addestrata a ogni evenienza e situazione, infatti la nostra associazione si occupa di tutti i campi, tecnologia, chimica, biologia, comunicazione, con quello che c'è al di fuori della terra, infatti, se ci attaccassero, saremmo pronti a contrastare ogni singolo extraterrestre che metterebbe piede sul nostro pianeta. Tu ci servirai come informatico ma dovrai intraprendere un corso accellerato per imparare a sparare e a combattere.

Mentre parlavamo arrivammo difronte ad una porta scorrevole blindata, controllata da un tastierino. Ethan digitò il pin e la serratura scattò, rivelando una stanza per l'addestramento. Venne avanti un uomo, con capelli lunghi raccolti in un codino e una barba folta, ma ben curata. Al contrario dei capelli scuri, gli occhi erano celesti.

Ethan -Lui è Recker, il tuo istruttore, non temere, sei in buone mani.

Il Mio Nome è Nessuno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora