Le conseguenze della battaglia

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Il giorno dopo appresero la notizia della morte di Ciro, da emissari di Arieo, il quale li avrebbe attesi a poca distanza per l'intero giorno prima di muoversi per la Ionia. Giunse infine Tissaferne con l'offerta di pace incondizionata e la consegna delle armi. Durante la notte fatti i preparativi ritornarono sui loro passi al campo occupato il giorno precedente la battaglia dove Arieo li attendeva con il suo esercito. L'esercito greco era temibile così Tissaferne, in qualità di inviato del Gran Re, offrì di fare da scorta ai mercenari conducendoli fuori dalla regione babilonese. La tensione tra i due eserciti era forte e si volle rappacificare il clima con un incontro con il satrapo, al quale partecipò Clearco, Prosseno, Socrate e Menone più una ventina di comandanti di compagnia. Vennero tutti uccisi a tradimento. I soldati non persero tempo a compiangere i loro generali, eleggendone subito di nuovi: Chirisopo al comando generale, Senofonte in seconda. Bruciati carri e tende si misero in marcia con i cavalli da soma montati da fanti, a perlustrare il territorio e i frombolieri a protezione dei fianchi attaccati dalla cavalleria di Tissaferne. Risalito il Tigri vennero lasciati in pace solo quando si addentrarono in Kurdistan, di qui passarono in territorio carduco, giunsero in Armenia, dove il satrapo Oronte tentò di fermarli. Lungo il corso dell'Eufrate in pieno inverno furono colti da una tormenta di neve che uccise molti di loro, infine raggiunsero Trapezunte. Poi si susseguirono una serie di eccidi, massacri, saccheggi che non fanno onore all'impresa, dovuti all'impossibilità di trovare navi per il ritorno in Grecia. Tissaferne, nei mesi successivi alla battaglia, ebbe modo di vantarsi di aver ucciso personalmente Ciro sul campo. La madre dei due, Parisatide, che aveva sempre favorito Ciro e che aveva appoggiato quest'ultimo nella sua sollevazione contro il primogenito, scatenò, alla prima occasione la sua vendetta facendo assassinare Tissaferne a Colossi, in Frigia, nel 395.




 La madre dei due, Parisatide, che aveva sempre favorito Ciro e che aveva appoggiato quest'ultimo nella sua sollevazione contro il primogenito, scatenò, alla prima occasione la sua vendetta facendo assassinare Tissaferne a Colossi, in Frigia, nel 395

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Cunassa-L'armata di Ciro (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora