Paragrafo 1.
Rubata, scagliata, scalfita ed infine distrutta.
Condanno il giorno di quella mia morte. Incubo straziante, realtà troppo vera, eri il Diavolo incarnato nelle ali di un angelo. Mi hai preso il cuore, te ne sei impossessata e mi hai imprigionato l'anima.
Tra catene di fuoco e spine di ghiaccio l'hai rinchiusa, ogni tua parola un pugnale, ogni mio gemito una ferita.
Di notte, ti sei presentata, fu un amplesso dannato il nostro, prendevi me e senza accorgemene rapivi ogni mio respiro.Era notte, probabilmente, la schiena mi si ruppe, si frantumarono tutte le mie ossa, la pelle svaniva, strisciai fino al bagno, riuscii a vedere un riflesso nello specchio.
Non ero più io. Privato della mia bellezza ero rimasto solo un ammasso d'ossa. Ero stato maledetto.
Il Diavolo mi aveva amato e trasmesso la più potente delle malattie: la morte in vita.
Oh straziante veleno, oh amara guida, perchè non puoi condurmi all'eterno riposo, tu rosa nera che guardandomi mi privasti d'ogni mia libertà?
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Racconti di una farfalla senza ali, di Chiara Ferretti
Kinh dịQesto libro sarà la raccolta dei miei racconti ma non solo, vi riporró i miei sentimenti ed ogni sfumatura dei miei pensieri... Chiara Ferretti.