Paragrafo 4

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Sette scale per arrivare al tuo cuore.
Sette passi infernali per distruggere il tuo orgoglio.
Sette, i vizi capitali.
Sette le possibilità d' ucciderti.
Presi il pugnale che mi aveva reso il carnefice di così tanto sangue e distrussi il mantello.
Improvvisamente fui catapultato in un lungo e ombroso tunnel.
Caddi violentemente a terra, le mie ossa scricchiolarono, la mia mente iniziò ad urlare.
Basta! Ora basta!
Misi le mani alla nuca ed iniziai a contorcermi, basta!
Alzai lo sguardo e vidi sette pendii con le relative scale.
Un cartello si pose davanti a me, portava fervidi occhi e una bocca mostruosa emanava queste parole "Sette passi compiere dovrai se infine il male sconfiggere vorrai. Molti sanno come discendere dal cielo pochi poi ascendere sapranno. Per passare una scelta devi fare, pietra d'acqua o fuoco, scegli ora ed inizia il gioco."
Senza esitare presi la pietra d'acqua ed impaurito salii sul primo scalino.
" Le anime brade qui potrai trovare, quelli che di stenti d'amore son morti. Coloro che di passione vivono ancora, attento a non farti forviare dalle loro dolci voci, sanno adulare ed infine il corpo straziare. "
Erano i lussuriosi.
Li vidi, adornati di flagelli, anime senza pudore private d'ogni forma d'amore.
Tra loro una fanciulla dal viso candido ed etereo vestita di nero, le sue forme risaltavano sotto quel vestiario, era l'essenza della carnalità. Si avvicinò a me con passo schivo, sussurrò dolci parole al mio orecchio e come sotto incantamento fui sull' orlo di perdermi in lei.
Svegliatomi da quella terribile voce armoniosa mi allontanai e comincia a risalire le scale senza fermarmi.
Tutte le anime  notarono la mia diversità e senza esitare iniziarono a seguirmi, ora completamente nudi esibivano le loro ferite a me. Fui quasi preso da uno di loro, fortunatamente riuscì a raggiungere l' ultimo scalino e prima che mi potesse afferrare si creò uno scudo d'aria tra me e quelle creature infernali.
Ripresi a salire le scale, secondo cartello "Qui troverai coloro che di troppi averi sono periti, coloro che troppo volevano e niente donavano. Sei tra coloro ormai avari anche di menti, non guardar i loro occhi o cadrai in tentazione e per anni qui fermo rimarrai."
Erano gli avari.
Non devo guardare i loro occhi, non devo farlo.
Passerò, attraverserò la stanza senza indugio e raggiungerò il piano successivo.
Farò come se fossero privi d'occhi.
Riempii il mio cuore di coraggio ed entrai nel varco successivo.
Erano li, a contare monete, ogni loro tocco corrispondeva ad una pugnalata, vicino a loro stavano dei boia che ad ogni calcolo li pugnalavano.
Scorsi da lontano le scale successive, lascivo riuscì a raggiungerle senza dare nell' occhio, ero salvo.
Terzo piano, terzo cartello " Qui attenzione dovrai portare se vivo vorrai restare, di profonde fauci è dotato, mantieni la calma o sarai dilagnato."
I golosi.
Il cartello però parlava al singolare, che fine hanno fatto le altre anime?
Cercai di ricordare le sue parole "
Di profonde fauci è dotato, mantieni la calma o sarai dilagnato", sono state divorate!
Incominciai a riempirmi d'ansia e gocce di sudore iniziarono a bagnarmi la fronte.
Devo mantenere la calma, devo mantenere la calma.
La vidi, era la, una donna. Portava in testa alte corna e dalla bocca scendeva del sangue, stava dilagnando una preda, un uomo, di lui era rimasta solo una gamba. Svanita anche quella.
La paura prese il sopravvento in me, iniziai a correre, sempre più forte, sempre più velocemente. Fu inutile.
In un batter d' occhio fui scagliato a terra dalla sua lunga coda di serpente. Ormai ero tra le sue grinfie.
" E così oggi avrò un dannato per cena, scommetto che ti ha costretto ad uccidere, bene..in questo caso sarò buona con te, non sentirai nulla.."
Come faceva a sapere tutte queste cose?!
Sempre più impaurito iniziai a guardarmi intorno, mi aveva circondato.
Non avevo via di scampo.
Mi ricordai della pietra dell'acqua e la presi.
Come funziona, maledizione!
Da essa scaturì una voce "Se salvarti tu vorrai, donami il segno d'amore più forte che hai."
La avvicinai alle mie labbra e la baciai, in quel momento si creò acqua ovunque, un'onda sotto di me mi alzò, mi portò in salvo, ero sulle scale pronto alla mia fuga.
Si creò dietro di me lo scudo d'aria e volgendomi indietro le mie membra vennero pervase dall'urlo straziante di quella bestia.

Racconti di una farfalla senza ali, di Chiara FerrettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora