CAPITOLO 3

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NOAH POV

Madonna quanto mi arrapa.

Ieri notte non ho dormito, rimuginando su che notte fantastica avrebbe passato Jacob, al confronto di me: in boxer sul letto, sdraiato a mò di stella marina, con lei impressa nelle parti più recondite del mio cervello.

Ok troppo complicato, dire nella mia mente andava più che bene ma tralasciamo.

La sera prima, camminando per il corridoio, l'ho incontrata.

Era tutta imbarazzata, col viso di un rosso focoso.

Appena mi vede mi si avvicina, accelerando il passo, con un sorriso stupendo stampato in faccia.

<< Noah! >> mi abbraccia.

Quanto è bassa questa ragazza?

Ha un odore inebriante che si insinua nelle narici anche quando non ti è vicina.

Le sorrido a mia volta, con un velo sottile di malinconia, dovuto al fatto che dormirà con quel cazzone di Jacob.

<< cos'hai? >> mi domanda dolcemente comprendendo all'istante il mio malumore.

<< nulla... solo... vorrei stare con te... >> affermo piano, abbassando lo sguardo.

Si avvicina ancor più e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.

Se avessi saputo di questo suo gesto avrei girato la testa...

<< facciamo così: domani io e te andiamo al lago e ci facciamo un bel bagno, d'accordo? >> chiede insicura della mia risposta.

"oh sì, non fare quel faccino confuso, ci divertiremo un sacco io e te" penso tra me e me.

Sa proprio bene come tirare su il morale ad un uomo!

<< certamente >> affermo contento e lei torna a sorridere.

Le do la buonanotte e torno in camera mia.

La mattina mi alzo euforico, per via della giornata potenzialmente eccitante che mi attende.

Quando scendo per fare colazione, mancano all'appello Jacob, Lucas e Maggie.

I primi due scendono poco dopo di me, intento a bere una tazza di latte freddo in piedi vicino ad una colonna.

<< Jacob stava palpando le tette di Maggie >> urla Lucas.

Tsk, "vedi tu che cosa faccio io oggi" rimugino.

Jacob inizia a raccontare come ha passato la notte e riesce solo ad eccitarmi di più in vista alla nostra uscita.

Quando scende anche lei, dopo aver parlato un po' le chiedo avvicinandomi a lei e sussurrandole nell'orecchio in modo sensuale << abbiamo delle cosine da sbrigare piccola >>.

Lei mi guarda sorridendomi a sua volta << io sono già pronta >>.

Ok questo non doveva dirlo.

La solleno dal divano, appoggiandola sulla mia spalla.

Lei si mette a ridere, il che fa ridere anche me, mentre la conduco al piano superiore.

I ragazzi sono rimasti a bocca aperta per la scena, ma non mi interessa nulla.

Quando siamo su la porto un camera mia e la faccio sedere.

<< tu sei pazzo! >> dice tra le risate.

Appoggio le mani ai lati delle sue gambe e la fisso negli occhi.

One Girl Six BoysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora