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Don't say I'm out of touch
With this rampant chaos - your reality
I know well what lies beyond my sleeping refuge
The nightmare I built my own world to escape

Catherine Pov.
Quattordici anni prima.

Era da poco tempo trascorso il giorno del suo terzo compleanno.

La piccola Amelia era sdraiata supina nel suo lettino ed ascoltava con attenzione la fiaba della buona notte che le stavo raccontando, prelevata dal libro dei fratelli Grimm che le avevo regalato.

- Si avvicinò al letto e scostò le cortine: la nonna era coricata con la cuffia abbassata sulla faccia, e aveva un aspetto strano. "Oh, nonna, che orecchie grandi!" - "Per sentirti meglio." - "Oh, nonna, che occhi grossi!" - "Per vederti meglio." - "Oh, nonna, che mani grandi!" - "Per afferrarti meglio." - "Ma, nonna, che bocca spaventosa!" - "Per divorarti meglio!" E come ebbe detto queste parole, il lupo balzò dal letto e ingoiò la povera Cappuccetto Rosso. - lessi il passo più famoso del racconto, prestando molta attenzione all'intonazione della voce per migliorare la narrazzione.

A quelle parole la bambina sussultò e raggomitolandosi tra le coperte azzurre, strinse con più forza l'orsacchiotto di pezza per proteggersi.

Le sorrisi. Era così carina con quel suo pigiamino rosa sbiadito, a causa dei troppi lavaggi in lavatrice, e quegli occhioni verdi vispi e curiosi che le illuminavano il viso.

- Mamma! Mamma! - squittì con la sua vocetta infantile - se l'è mangiata! Il lupo cattivo si è mangiato Cappuccetto Rosso. E anche la nonna! Non mi piace questa storia, è triste...-

- Aspetta, tesoro. Il racconto non è ancora finito - replicai - lo sai, si dice che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina. -

- E che vuol dire?-

- Significa che finchè non hai letto tutto il libro, non puoi dire se è bello oppure no. - spiegai.

- Ma io non so ancora leggere - protestò. Sul suo viso comparve un broncio adorabile.

Sorrisi - è per questo che ci sono qua io a leggere per te. Dai, ora vediamo di finire questo libro perchè sono curiosissima di sapere cosa succederà. Ci stai? - Annuì con convinzione.

- Poi, con la pancia bella piena, il lupo si rimise a letto, s'addormentò e incominciò a russare sonoramente.- Amelia ridacchiò in modo alquanto buffo e poi emise un piccolo sbadiglio. Mi sporsi sulla sedia per rimboccarle meglio le coperte, quindi ricominciai la lettura. - Proprio allora passò lì davanti il cacciatore e pensò fra sè: "Come russa la vecchia! devi darle un'occhiata se ha bisogno di qualcosa." Entrò nella stanza e avvicinandosi al letto vide il lupo che egli cercava da tempo. Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla. Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo addormentato... - continuai a leggere ancora per un bel pò.

Amelia continuava ad ascoltarmi, ma si vedeva che la stanchezza stava iniziando ad avere il sopravvento sulla sua curiosità. Gli occhietti le si chiudevano spesso ma lei si sforzava di tenerli aperti, solo per sapere il finale della fiaba.

-Erano contenti tutti e tre: il cacciatore prese la pelle del lupo, la nonna mangiò la focaccia e bevve il vino che le aveva portato Cappuccetto Rosso; e Cappuccetto Rosso pensava fra sè: "Mai più correrai sola nel bosco, lontano dal sentiero, quando la mamma te lo ha proibito. -

Le palpebre le si erano abbassate non da molto tempo, quando conlcusi la lettura, trascinandola definitivamente nel mondo dei sogni.

Quella bambina era, soprattutto quando dormiva, la personificazione della tenerezza.

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