Capitolo 2

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Tutto quello che stava succedendo non sembrava normale, in effetti non lo sono mai stata del tutto.
Ma voi non mi conoscete e non potete giudicarmi, anzi nessuno deve farlo.

Mi é sempre piaciuto staccare la spina dal mondo ma questa volta no, vorrei essere come le altre, seduta in quella classe e non fuori nel cortile come una pazza emarginata.

Accesi una sigaretta e me la portai alle labbra, il fumo è una delle mie abitudini non ne posso fare a meno.

Sembro un'anima vagante inoltre anche ubriaca...tutto nella norma si si. Senza rendermene conto sono finita in una via a me sconosciuta o forse no? Sembrava tutto scuro e inquietante. Inoltre le scritte sui muri non erano molto incoraggianti. Ce n'erano di tutti i tipi ma quella che mi colpì di più fu -Siamo quello che ci meritiamo di essere- wow molto profondo. Mi fermai ad osservare la scrittura e notai che era molto particolare e strana, non ne avevo mai viste di simili.
Buttai la sigaretta o quello che ne rimaneva a terra e notai qualcosa di insolito e rossastro sulle mie scarpe. Sangue -Cazzo, le scarpe- imprecai ma fu solo in quel momento ce abbassai lo sguardo e mi accorsi di non essere sola.
Straiata a terra ai miei piedi c'era un cadavere di una ragazza. -Cosa faccio ora.... oddio- istintivamente andai a chiamare delle persone ma le loro reazioni furono diverse da come me le ero immaginate.
Incominciarono a gridarmi contro
-Vergognati. Assassina, ora chiamiamo la polizia stanne certa ragazzina.
-no no sono arrivata qui ora,glielo giuro volevo solo avvertire qualcuno.... spiegai e dove un po' i loro visi apparirono leggermente più calmi.
Me ne andai correndo via da quel vicolo ma non prima di guardarmi le mani: erano sporche di sangue.

La situazione stava diventando MOLTO inquietante: stamattina le voci, prima il corpo e ora questo. Secondo me sono malata.....mi devo far curare ma da uno bravo con i pazzi.

Adesso in teoria dovrei andare a casa, lí è l'unico posto dove non mi succede nulla di strano
{Amber crede sia così ma in realtà non sa cosa la sta aspettando oltre quella porta.
Al momento del mio ingresso la casa era buia, se non abitassi qui sarei alquanto terrorizzata, non è un luogo molto carino e accogliente.

La mia camera è la stanza più scura e grande della casa, le pareti sono completamente bianche, non è da me lo so ma non fatevi ingannare sono piene di scritte e simboli, alcuni particolari di cui non ne conosco nemmeno il significato.
Arrivata dentro mi chiusi la porta alle spalle e iniziai a disegnare sul muro. Chiusi gli occhi e quando li riaprii notai un nuovo logo: un pentacono , si distingueva dal resto molto facilmente...ma la cosa più bella che mi saltó all' occhio fu il sangue che gli colava affianco. Il tutto poteva sembrare inquietante ma a me sembrava di sentirmi a casa fissando quel piccolo scarabocchio colante di sangue.

Il resto della giornata passò normalmente o almeno non mi successe nulla.
La notte invece fu più complicata. Quando toccai la superficie morbida del letto mille pensieri si impadronirono della mia mente, non gli diedi importanza anzi mi feci cullare da un sogno che sembrava cosí realistico e strano.








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