Capitolo 3

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Fuori l'aria è fredda e triste,infatti non è ancora mattina...il buio padroneggiava ancora.
In giro, nelle vie di Sidney solo poca gente sembra essere già attiva e poi ci sono io. Vista da fuori posso  sembrare una semplice adolescente, di quelle che vanno in giro all'alba per farsi le foto..ma questa mattina no. Ho in mente un preciso piano e sono molto sicura di quello che sto per fare.

La sfumatura del cielo sembra volermi trasmettere un messaggio, ma io non sono in grado di capirlo o meglio decifrarlo. Vedo solamente nuvole scure in un tenero e candido sfondo rosato; all'inizio mi sembra strano e cerco di non pensarci ma la mia attenzione è rivolta a tutt'altro.

Indecisa su cosa fare mi dirigo nel mio posto preferito della cittá, dove mi sento veramente bene senza bisogno di alcool o droghe. Ogni volta che vengo qui mi vengono in mente molte cose ma oggi sembro avere la mente completamente vuota.

Macerie e resti di una vecchia abitazione, tutto quello che rimane della mia infanzia. Tutto ciò sarebbe dovuto essere desolato eppure il mio posto poteva sembrare un parco giochi, bambini che corrono e si divertano tra loro.... Ma dove cazzo credete di essere? Questa è casa mia o almeno lo era prima della guerra.

Questi cosi urlanti se ne devono andare o giuro che finisce male per tutti loro - Non ho paura di uccidervi!- grido come una pazza eppure nessuno sembra degnarmi di uno sguardo...un momento cos'ho detto? Non ho paura di ucciderli, in senso ironico eh o magari no. Si vedrá.
Nell'arco di pochi minuti tutti sono spariti tranne una ragazza con i lunghi capelli biondi e sono anche certa che mi stia fissando con aria di sfida e superioritá.

-Te ne vai o vuoi un invito?- lei sembra assente e non mi risponde anzi continua a fissarmi. Non sono il genere di persona con tanta pazienza, quindi ripeto un'ultima volta -Non so che idea ti sei fatta di me ma non sono gentile e te lo dico ancora una volta... VATTENE ORA!
In tutta risposta lei si mise a ridere, non ci trovo nulla di divertente.

-Ho povera piccola ragazzina, credi di avere il comando su tutto non è così? Invece io credo che tu sia solo un mostro, un'assasina, una volta anch'io ero come te ma poi sono cambiata ...sono passata dal lato buono.Tu invece....-
-Smettila! Cosa stai dicendo!
- Oh..non dirmi che non sai nulla della tua specie.Si fermò un attimo e poi riprese -derblak sono...non riuscì a finire la frase perchè il mio coltello le si piantò nel petto.
E mi svegliai.

Normalmente i sogni dovrebbero essere belli o comunque qualcosa che una persona desidera molto.

Era quello che volevo fare io?

Il mio invece sembrava più un incubo ma la cosa più impressionante era che tutto quello che mi era successo mi sembrava di averlo già provato e vissuto.

Collegai mentalmente tutto quello che mi era successo nell'arco di pochi giorni: le voci a scuola, il corpo della ragazza, le mani sporche di sangue....aspettai un attimo prima di citare il sogno e mi resi lentamente conto che tutto coincideva. Merda...

Later...

A quanto pare la notizia del ritrovamento del cadavere a scuola oggi è molto discussa.
La mia entrata fu sicuramente notata da tutti...diciamo che non passai inosservata.
Sguardi occhiatacce e soprattutto ragazzi che indicavano mi circondava con aria sospetta, non feci caso ai loro schiamazzi inizialmente ma quando si fecero più forti incomincia ad arrabbiarmi.

Tutto sembrava irreale, non poteva essere vero e poi le mie labbra mi precedettero -Volete fare la sua stessa fine? Gridando. E fu solo dopo quel breve momento che mi resi conto che effettivamente avevo ucciso io quella ragazza...ma non solo nel sogno ma bensì anche nella realtà.

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