Capitolo 5

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JADE'S POV

L'indomani mi svegliai con la consapevolezza che tutto sarebbe cambiato.
Matteo era ancora di fianco a me con le braccia che mi cingevano i fianchi.
Il suo respiro mi solleticava il collo e i suoi capelli si confondevano con i miei.
Le sue mani erano intrecciate con le mie. Non sapevo come avrebbe reagito una volta sveglio o come avrebbe reagito a contatto con le altre persone.
Lo chiamai sottovoce: "Matteo..." 

Ma nulla non voleva proprio svegliarsi. Mi girai verso di lui  dandogli un piccolo bacio sul naso. Lui aprì lentamente gli occhi per poi osservarmi da vicino.

"Buon giorno." mi saluto con voce roca. Lo baciai. La sua voce di prima mattina mi faceva sorridere.


EDO'S POV
Un'altro giorno era iniziato e il sole che filtrava dalla finestra preannunciava una splendida giornata. Mi recai a scuola di buona lena. Aspettai Lu' al suo armadietto per poterla salutare prima dell'inizio delle lezioni.
La giornata scolastica filò liscia come l'olio e grazie a Matteo, che era mio compagno di classe, riuscii a divertirmi in quella prigione.
Riaccompagnai Lu' a casa sotto lo sguardo attento della strega.
Nonostante la giornata fosse stata serena sentii che qualcosa era diverso.


LU'S POV
Appena varcai la soglia di casa sentii un'aria gelida intrappolarmi il cuore. Qualcosa non andava.
Mi guardai intorno e mio papa era seduto sul divano con in mano il biglietto che mi aveva scritto Edoardo.
Appena mi vide mi fulminò con lo sguardo.
"E questo cose?!" Mi chiese senza nemmeno salutarmi.
"È un biglietto" dissi titubante.
"Lo vedo anche io, ma chi te l'ha fatto?!"
"Emm.." non sapevo che rispondere.
"Rispondi!"
"Il mio ragazzo.."
"Ed è stato qui!!! Ha dormito con te. Vergognati!!"
Non seppi che rispondere mi pietrificai sotto il suo sguardo severo.
Una lacrima dal nulla mi solcò il viso. Come Poteva trattarmi in quel modo?
Mentre lui continuava ad urlare le lacrime cadevano incessanti sul pavimento. Quando le mie gambe si decisero a muoversi corsero fuori casa. Trovai riparo a casa di Jade che appena mi vide cercò di farmi stare meglio tra sue braccia ma perfino lei sapeva benissimo che le sue braccia non erano come quelle di Edoardo.
Vidi Jade armeggiare con il telefono. Poco dopo suonarono al campanello e mentre Jade andò ad aprire inevitabilmente io mi rimisi a piangere come una bambina portandomi le ginocchia contro il petto e abbassando la testa cercando di non pensare.
Qualcuno entrò nella stanza ma ero troppo distrutta per alzare il viso. Mi sentii cingere le spalle con un braccio. Sentii qualcuno darmi un bacio dolce sulla testa. Fu un bacio familiare.
"Mi dispiace di averti causato questo disastro." sentii la voce di Edo dispiaciuta.
Lo guardai negli occhi e mi ci persi.
"Basta che ho te. " cercai di parlare. Mi avvicinai a lui abbandonandomi nelle sue braccia.
Mi bacio più volte la testa. Il suo era un modo di consolare silenzioso ma che allo stesso tempo ti riempiva il cuore.
"Ti amo." mi disse all'improvviso.
"Edo..." Rimasi sorpresa."Anche io." riuscì  a concludere la frase.
Me lo disse senza nessun preavviso e in quel momento sentii che stare con lui era la cosa giusta da fare.


EDO'S POV
Mentre Lu' era tra le mie braccia sentimmo suonare alla porta. Jade ci lasciò soli ed andò ad aprire. Rimanemmo solo io e Lu' in camera. Solo noi e tutto il resto del mondo fuori.
"Ti amo." dissi dal nulla "E non ti lascerò mai qualsiasi cosa accada."
Lei non rispose ma semplicemente si fece piccola piccola tra le mie braccia come per cercare riparo.
Dal piano inferiore venivamo delle voci. Un uomo stava alzando la voce con Jade. Strinsi più forte Lu' come per darle forza.
La porta della stanza prima socchiusa si spalancò rivelando un uomo furioso che fece saltare dallo spavento Luigina.
"Che ti è dato di volta il cervello?!?" Urlo l'uomo a Luigina. Lei non riusciva a parlare.
"Cosa vuole lei?!" Alzai la voce cercando di proteggerla dietro alle mie spalle.
"Voglio che mia figlia venga con me a casa. Non ha la testa per stare con te. Deve concentrasi su altro e non su uno stupido ragazzino."
"Non sono uno stupido ragazzino." Mi innervosii.
"Invece lo sei." disse strattonando Luigina mentre lei urlava disperata il mio nome.
"La lasci andare!" Cercai di farlo staccare da lei ma non ci riuscii. Quello che ottenni fu un pugno sul naso che mi stordì a tal punto da farmi svenire per qualche secondo. E quando li risvegliai Luigina non c'era più. Sdraiato a terra sconfitto delle lacrime di rabbia per non aver potuto fate nulla per lei mi rigarono il viso. Jade si inginocchiò di fianco a me per medicarmi ma sentivo solo un dolore al petto che non dava cenno di quietarsi.
"Come va?"chiese Jade premurosa.
Scossi la testa con le lacrime.
Mi aiutò ad alzarmi da terra per poi farmi sdraiare sul suo letto. Mi vergognavo per non essere riuscito a fare nulla. Jade si sdraió di fianco a me e mi girai dalla parte opposta. Avrei voluto essere da solo e probabilmente lei lo sapeva.
Scese un attimo in cucina per poi ritornare con una busta di ghiaccio. Me la passó senza dire nulla e poi silenziosamente mi abbracció da dietro. Pure essendo minuta confronto a me e non potendo farmi sentire protetto voleva farmi sapere che lei c'era.
Mi consolava con il suo silenzio come quando da piccoli ci facevamo male.
"Non ho fatto nulla per lei." Dissi.
Come se lei sapesse quello che provavo e quello che stessi per dire mi disse che non era vero e che avevo fatto il possibile. Si alzò su un gomito per potermi abbracciare meglio.
"Lu' ti ama e tutto si sistema." Mi diede un bacio sulla guancia e subito dopo mi addormentai come se quel bacio fosse stato un sonnifero.

Sheltered in his arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora