Capitolo 7

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EDO'S POV
Non riuscii a raggiungerla.
La vidi prendere l'aereo e me ne tornai a casa sconfitto.
Quella notte non dormii, la sua assenza aveva lasciato un vuoto troppo grande. Sentivo che l'aria non mi bastava perché lei era la mia aria. Peccato che lo avevo scoperto troppo tardi.
Cercai di parlarle tramite messaggi che però non ebbero risposta.
La vita era vuota senza lei. Per i due giorni seguenti non andai a scuola. Volevo solo stare con lei ma lei era a centinaia di km da me e non sapevo che fare. Mi ero abbattuto come se tutto fosse scomparso da un momento all'altro. Mi veniva costantemente in mente il pensiero del suo sorriso e delle sue carezze amorevoli.
Come potevo farla ritornare da me dopo quello che le avevo fatto? Come avrebbe potuto perdonarmi? Non sapevo se mi avrebbe perdonato ma di sicuro non l'avrebbe fatto tramite un telefono. Calciai la porta della mia camera dentro in cui mi ero rifugiato negli ultimi giorni. Ero arrabbiato con me stesso. Non riuscivo a perdonarmi nemmeno io. Continuando a tirare calci e pugni alla porta caddero i soldi che avevo messo sopra alla cassettiera. Li presi in mano, rigirandomeli tra le mani. Li guardai come se ne valesse  della mia vita. Mi alzai in piedi e senza avvisare nessuno andai all'areoporto. Io avevo bisogno di lei e "se la montagna non va da Maometto, Maometto va dalla montagna." Quando arrivai nell'immenso aeroporto sembravo calmo ma dentro urlavo. Continuavo a cercare un contatto con lei ma nulla.
Il momento era arrivato. Salii sull'aereo pronto per riprendermela. Durante il viaggio in aereo non riuscivo a smettere dì pensarla e ad immaginarmi una sua eventuale reazione. 
Quando finalmente scesi a terra dell'aria fredda mi invase i polmoni. Dovevo in qualche modo sapere dove fosse. Il suo silenzio non mi faceva stare Tranquillo. Chiamai Jade per cercare Una spalla. Speravo che mi avrebbe aiutato a sapere dove fosse in quell'immensa citta.
"Hey edo" rispose assonnata.
"Hey jade devi aiutarmi" il mio tono di voce era molto agitato.
"Dimmi.." Dice incerta.
"Avrei bisogno di sapere dove è luigina." Andai subito al punto.
"Emm..a new york" rispose come se fosse scontato.
"Questo lo so anche io ma dove?"chiesi cercando di non perdere tempo.
"Non so, ma a che ti serve...sei li vero? Edoardo sei pazzooo!!" Potei sentire il sorriso crescerle sul viso.
"Di lei... Dai forza dimmi dov'è!" Sorrisi anche io.
"Appena risponde te lo dico, ti auguro buona fortuna."
La ringraziai chiudendo la chiamata.
Dopo pochi minuti mi arrivo un messaggio da parte di jade che mi informava che lu si trovava al central park. Appena appresa la notizia mi misi subito a correre cercando di fare piu veloce possibile. Presi i mezzi che mi occorrevano districandomi tra una strada e l'altra. E finalmente eccolo il parco tanto agognato.
LU'S POV
Essere a new york mi rendeva felice ma allo stesso tempo malinconica. Mi mancava qualcosa e tutti i messaggi che mi arrivavano da parte di edoardo mi ricordavano quelo che era successo. Guardai per l'ennesima volta io telefono. Stranamente edoardo aveva smesso di mandarmi messaggi. Alzai le spalle per convincermi che non mi interessava. Continuai a camminare sulla strada sterrata che si faceva spazio tra gli alberi di quel parco immenso.
Distratta andai a sbattere contro un ragazzo.
Lo guardai meglio. Assomiglia ad edoardo. Ero confusa.
"Lu FINALMENTE ti ho trovato" fece uno dei suoi sorrisi immensi, uno di quelli che ti fanno sciogliere il cuore.
"Edoardo??" Balbettai.
"Si sono io e questi sono per te." mi diede un mazzo di fiori in mano.
"grazie" dissi confusa.
"Di nulla ho un'altra cosa per te." Sembrava cosi felice di vedermi.
"Co.." Non feci in tempo a chiedere a cosa si riferisse che mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Mi staccai  a fatica dalle sue morbide labbra.
"Scusami per tutto" mi disse non appena si staccò dalle mie labbra.
Annuii senza parole.
"Che succede?" Chiese deluso.
" io..credo di aver bisogno di tempo.." Sussurrai.
"Ah.. Scusa" si allontanò da me. Mi guardò per un po' aspettando una mia parola ma io non avevo forze per rispondere. Mi limitai a guardare in basso. Incerto se ne andó ma poco dopo mi arrivò un messaggio." Ti va di fare un giro? Prometto che non ci provo, non riesco a stare senza te." Sospirai vedendo quel messaggio e dopo mille ripensamenti risposi che andava bene .
Mi chiesi come mai fosse venuto a new york. Era venuto solo per me? Io non ero nessuno perché lui avrebbe dovuto amarmi?
Mi scrollai di dosso quel pensieri. Ero troppo stanca . Sentivo di essere vuota e volevo solo abbandonarmi. Nel pomeriggio sotto sue direttive mi passò a prendere per andare a prendere un gelato. Ma io non riuscivo  a stare bene. Mi sembrava tutta una grande presa in giro.
Ci sedemmo su una panchina. Guardavo davanti a me mentre sapevo che lui mi stava guardando.
Mi feci coraggio e finalmente gli chiesi:
"Perche lo hai fatto?"
"Cosa?"chiese non capendo.
"La scommessa e tutto il resto." Sospirai sconfitta.
"Non mi  rendevo conto di quello che avevo tra le mani. Non sapevo osservare ero cieco. Non capivo che sei una persona fantastica e che ti stavo iniziando ad amare sotto quei baci e sotto quelle coccole che solo tu sapevi darmi."
"Mm...Qual' è la vera ragione per la quale sei venuto qui?" Gli chiesi ancora non riuscendogli a credere.
"Scusami davvero..io volevo solo cercare di riconquistarti o comunque di conquistare la tua fiducia..luigina sono a New York solo per te."
"Edoardo, io non lo so davvero.. Vorrei tanto fidarmi di te" dissi debolmente.
"Capisco" disse tristemente guardando a terra.
"E che mi sento presa in giro" continuai tristemente.
"Scusami non voglio prenderti in giro davvero. È colpa mia d'altronde non avrei dovuto farti una cosa del genere" sospirò.
Possiamo rimanere amici no?" Chiese amareggiato.
"Amici?" Chiesi stupita.
"Amici..."sorrise poco convinto.
"Io non riuscirei ad esserti solo amica, edoardo."
"Scusa" guardò in basso"che
vuoi fare quindi?" Chiese sconsolato.
"Io non lo so" rivelai
"Mm" disse dubbioso. " vuoi che non ci sentiamo piu?"
"Cavolo edoardo, io ti amo con tutta me stessa,ma capisci che non riesco a fidarmi perché non riesco a crederti del tutto. " fui un po' aggressiva.
"Scusa...dai ti riporto dai tuoi..io ritorno in italia."
"Edo io voglio solo del tempo" dissi triste.
"Te lo sto dando. Ma devo ritornare e poi ho lasciato tutto senza dire nulla a nessuno."
"Anche la strega?" Mi accigliai.
"In che senso?"
"Hai lasciato anche la strega?"
"Si"
"Si?" Lo sfidai" chi mi assicura che tu con lei abbia chiuso definitivente?" Chiesi.
"Nessuno puo. Potrei dirtelo io ma non ci crederesti." Disse sconsolato.
"Tu mi crederesti se sapessi che stavo con te solo per una scommessa e che avrei dovuto portarti a letto  per vincerla?"
"Scusami" si mise le mani sul viso. "Sono una persona orribile." Incomincio a piangere in silenzio.
"No. Sono io la cretina che si illude che qualcuno possa amarla."
Rimase in silenzio.
"Di qualcosa." Lo spronai.
"Cosa posso dire? Non ho nulla da dire. Hai ragione." Vidi le lacrime scavargli il viso.
"Gia"
Abbassai la testa guardando per terra.
"Scusami" ridisse per lennesima volta
Mi misi le mani sul viso lasciando scendere alcune lascrime sul viso.
"Ti Prego non piangere." Si avvicinò a me come per cercare di curarmi le ferite.
Mi abbraccio in silenzio e mi fece piangere sulla sua spalla mentre mi accarezzava la schiena.
EDO'S POV
Mentre parlavo con lei sentivo di averla ferita. Mi si spezzava il cuore a vederla cosi. Ci salutammo senza concludere nulla. Mi sentivo ancora più sconfitto di prima. Ero un mostro. Dovevo ritornare a casa ma allo stesso tempo sapevo che la mia casa era dove c'era lei.
Avvilito e sconfitto mi diressi verso l'aeroporto. Continuavo a guardarmi intorno in mezzo a tutto quel baccano. Volevo rivedere i suoi occhi, volevo che tutto quello che era successo fosse stato solo un sogno. Avrei voluto vederla arrivare correndo da me dicendomi che mi perdonava ma cosi non fu. Ero solo all'aeroporto e sull'aereo mi sentivo vuoto. Ascoltavo la musica senza riuscire a sentirmi vivo. Ero morto dentro come morte erano le mie speranze.
LU'S POV
L'uscita con edo si risulto piu  sfiancante del previsto. Ero esausta. Mi buttai sul letto scoppiando in lacrime ancora una volta.
Presi il telefono che avevo in tasca e composi il numero di jade. Volevo un consiglio da qualcuno che potesse consigliarmi quella che fosse la cosa giusta da fare.
"Pronto?" Rispose dall'altro lato della cornetta sembrava molto calma.
"Jade ho bisogno di sapere che fare con edoardo. Era qui e io non so che fare." Dissi agitata cercando di trattenere i singhiozzi.
"Hey tranquilla prenditi il tempo che ti serve per poter fare la tua scelta. Quello che ti posso dire è di lasciare che le cose facciano il suo corso e vedrai lui ti stupirà" avrei voluto uno dei suoi abbracci in quel momento. Volevo solo piangere e nient'altro.
"Si ho capito ma non riesco a fidarmi di lui." Singhiozzai.
"Stai tranquilla devi solo fare cio che sentì di fare" mi invoglio.
"io lo amo cazzo" dissi ormai in lacrime.
"Lo so lo so, tranquilla tutto si sistema" cerco di calmarmi invano. Mi addormentai sul letto con le lacrime che ancora sgorgavano dagli occhi.
MATT'S POV
Il cielo era nuvoloso sulle nostre teste. Luigina era finalmente ritornata dal viaggio a New York ed io ero andata a recuperarla all'aeroporto.Le sue valigie erano particolarmente pesanti probabilmente appesantite da tutti gli oggetti nuovi che aveva comprato. La guardai di sfuggita, il suo sguardo era distante come se qualcosa la stesse distraendo. Le chiesi che cosa le stesse succedendo ma lei sviò il discorso. Provai a farle raccontare quello che aveva fatto in quel luogo magnifico ma lei niente sembrava preoccupata. Schiacciata dalla preoccupazione di qualcosa che presto sarebbe successo.
Sallimmo in macchina e la portai direttamente a casa mia. Sentivo che voleva dirmi qualcosa ma non riuscivo a intuire nemmeno lontanamente cosa fosse.
Incominciai a pensare a tutte le cose che potessero esserle successe ma mai mi sarei immaginato quello che mi raccontò appena fummo a casa.
Mi svelò di un "piccolo" particolare che volutamente mi aveva celato. Edoardo l'aveva raggiunta a New York cercando di riconquistarla o comunque riavvicinarsi a lei ma lei lo aveva respinto faticosamente andando contro quello che avrebbe voluto il suo cuore. 
"Ma davvero?!" Chiesi sbalordito.
"Si.." Rispose guardando in basso come se si fosse sentita in colpa.
"Ma come cazzo si è permesso! No non ci posso credere. Io lo spezzo." Ero irritato.
"No...matt.." Mi implorò.
"No luigina.. Gli avevo detto che non doveva toccarti! Non voglio che ti faccia ancora del male capito?"
Mi avvicinai a lei sedendomi sul letto dove anche lei era appoggiata. Le accarezzai la guancia
cercando di tentando di tirarle su il morale con qualche coccola.
"Capisco" disse tristemente.
"Lu dai.." L'abbracciai tentando di farle capire che sarei stato con lei in qualunque caso. Le accarezzai la schiena cercando di farla rilassare più che potevo.
Ci sdraiammo sul letto e la feci mettere su di me per poterla accarezzarla meglio. Le feci i grattini sulla nuca e cercai di essere un ragazzo dolce con lei.
"Tu invece? Come va con Jade?" Mi chiese tentando di farmi dimenticare come stava lei.
Mi irrigidii e probabilmente se ne accorse anche lei.
La situazione con jade era cambiata. Lei si era distaccata pur continuando a stare con me. Sentivo la sua paura quando le stavo vicino o mi avvicinavo troppo. Non avrei dovuto toccarla nemmeno con un dito e invece quella sera le avevo addirittura tirato uno schiaffo. Avevo problemi nel gestire la mia rabbia e non me lo sarei mai perdonato.
Raccontai quello che stava succedendo tra me e jade cercando di apparire piu sereno possibile. Lei mi tranquillizzò come solo lei sapeva fare. Siccome era tardi ci mettemmo il pigiama e come al solito la feci sdraiare su di me come piaceva a lei. crollò allistante per colpa del viaggio stancante ma io rimasi sveglio per vegliare su di lei e per cercare di farle fare sogni d'oro.
Piano piano i miei occhi si fecero pesanti e anche io mi addormentai svegliandomi il giorno dopo.
La sveglia suonò erano le sei del mattina, mi preparai per poi svegliarla incominciando a saltare sul letto "aggraziatamente".
"Luigina svegliaaa!" Urlai saltando cercando di essere il piu molesto possibile.
"Matt.." Si lamentò mentre si svegliava.
Continuai a saltare facendo casino.
"Dai smettila.." Mi tirò un cuscino.
"Smetto solo se ti alzi!" La ricattai giocosamente.
"Okay okay mi alzo rompi scatole." Mi sorrise e tutto apparí piu bello.
Riuscii a farla alzare pur faticando. La scuola non le era mai piaciuta.
"Dobbiamo proprio andarci?" Mi chiese mentre guidavo come una bimba che deve andare dal dentista.
"Lu non incominciamo..." Mostrai il mio lato paterno, le tenni la mano mentre guidavo.
Una volta arrivati a destinazione lei si aggrappò al mio braccio e insieme varcammo la soglia del cancellò.
Yuri stranamente ci stava aspettando. Salutò lu con un lungo abbraccio, forse troppo lungo. Ma che gli pigliava a tutti? Gli stavano tutti troppo attaccati. Lei per me era come una sorella ed ero sempre stato molto protettivo nei suoi confronti.
Incominciammo a camminare verso l'armadietto di Lu con yuri che le stava appresso come un cagnolino. Scossi la testa rassegnato. Spostai lo sguardo sull'altro lato del corridoio notando edoardo che camminava dal lato opposto al nostro. Notai che guardava Luigina con sguardo triste. Lo fulminai con lo sguardo mentre luigina abbassava lo sguardo vedendolo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2016 ⏰

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