07 - l'Ultima Sacerdotessa

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Morgana*

Chiamami come desideri, cerca di trovare le parole giuste, ma non ci riuscirai. Corvi i miei occhi e corvi i miei capelli, la notte della Dea accompagnerà i miei riti. Non c'è odio, non c'è bontà: c'è solo la passione che mai avrà freni e c'è la libertà. La magia non può essere rinchiusa, si ribella alle gabbie e segue il suo corso, tutto è ciclico, tutto ha una fine. La donna è magia, quindi non può che correre a piedi nudi per le selve, gli occhi chiusi e i graffi sul volto finché non sente il cuore esploderle dal petto.

Io sono l'Ultima Sacerdotessa. Prima di me ce ne sono state e dopo di me non sarà più nessuna. Dopo di me nessuno si prostrerà alla Grande Madre, dopo di me il silenzio calerà, la magia sarà dimenticata, i riti arcani e potenti perderanno la loro forza. Sono la sorella, la madre, l'amante, io sono la libertà, sono gli occhi di fiamme e le mani alzate al cielo. Sono la natura. Io ho le chiavi dell'Isola di Avalon, lì dove i mondi si incontrano e la nebbia permette di vedere al di là del velo. Io porto l'equilibrio e l'ora è giunta. Arthur Pendragon morirà e in pace riposerà tra le braccia della Dea, a Samhain, con onore io lo porterò all'isola.



*i miti e le storie sono a volte discordi sulla figura di Morgana, io mi sono attenuta a quella che la vede sorella e amante di Artù, nonché causa della sua morte, perché madre di Mordred, che lo uccise a Camlan.


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