A te, che mi guardi da lassù.
Quando ero piccola mio padre mi portava insieme a lui a lavoro, in un istituto enorme. Passavamo le ore nel suo ufficio. Lui a lavorare. Io a giocare.
Oggi, dopo quasi dieci anni che non torno in quell'ufficio, sono tornata in quell'istituto. Sono tornata nel suo ufficio per dare omaggio a mio padre, che è morto circa tre mesi fa.Spostiamo l'orologio indietro di circa tre mesi: siamo al giorno di pasqua, e tutta la famiglia è riunita a pranzo, passiamo una bella giornata di sole tutti insieme. Quello fu l'ultimo giorno in cui vidi mio padre.
Il giorno dopo il sole è scomparso, quasi il cielo sapesse quello che era accaduto. Il cielo non era chiaro come quello del giorno precedente, anzi, è di un grigio triste, coperto di nuvole.Mi alzo, pensando fosse un giorno come gli altri.
Ma invece no.
Ho visto mia madre spezzarsi davanti ai miei occhi, l'ho vista scoppiare a piangere mentre cercava di non lasciarsi controllare dal dolore.
Ho visto mio fratello richiudersi nella sua camera e coprirsi il viso con il cuscino, per non mostrarmi le sue lacrime.
Ho visto i miei zii imprecare contro il cielo per questa perdita.
Ho visto me stessa mentre cadevo a terra accanto a mia madre, soffocata dalle lacrime.Ho visto la mia famiglia frantumarsi davanti ai miei occhi, mentre io guardavo.
Impotente.
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My life as Dina
RandomIn cui una ragazza passa il suo noioso tempo blaterando su cose inutili, a se stessa devo aggiungere. Quella ragazza sono io.