La prima lezione

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Sheila, Anna, Lexi e Allison arrivarono davanti ad una porta con un cartello sul quale c'era scritto a caratteri cubitali: AULA DI TIRO.
-Tiro?
Chiese Sheila un po' imbarazzata.
-Tiro con l'arco.
Rispose Anna, come se fosse la cosa più facile del mondo o, almeno, di quel mondo... Sheila si rese conto che non conosceva nulla del posto nel quale si trovava, delle persone che la circondavano.
-Forza, ragazzi, entrate.
Disse un uomo facendoci segno di entrare. Era alto, aveva un bel fisico, la barba e soprattutto aveva un arco intorno al collo e delle frecce nella mano sinistra.
-Mi presento per i ragazzi nuovi: io sono Robin di Sherwood. Voi potete chiamarmi professor Robin.
Si presentò e poi cominciò a spiegare come si tiene un arco, una freccia, come si lancia.
Finita la lezione ci riunimmo tutti nel corridoio.
-Sai, Allison è la più brava di questo corso.
Disse Lexi indicando Allison che si trovava ancora nell'aula a parlare con il professor Robin.
-Lei è una cacciatrice e, per natura, deve cacciare... Questo è l'unico posto nel quale può usare un arco.
Continuò. Nel frattempo Allison era uscita e aveva sentito quello che Lexi aveva spiegato a Sheila.
-Anche i cacciatori di vampiri non scherzano!
Spiegò Allison.
-Ma, come mai ci fanno frequentare un corso di tiro con l'arco?
Chiese Sheila incuriosita.
-Basta domande!
Anna arrivò da dietro, nessuno di noi si era accorto della sua presenza.
-Prometti di non fare più domande!
Proseguì Anna.
-Lo prometto.
Disse Sheila non sicura di poter mantenere quella stupida promessa.

La sera, dopo aver mangiato, Sheila tornò nella sua camera. Nella vecchia scrivania trovò un diario, lo aprì: le pagine erano bianche, vuote. Così si sedette sul letto e iniziò a scrivere.

Caro diario,
Sono morta. Ma non è questo il problema. Il vero problema è che non mi manca la mia vecchia e inutile vita. Qui sto bene, forse meglio di prima, l'unica persona che mi manca è Bonnie.
Comunque subito dopo la mia morte sono arrivata in questo posto, non so bene cosa sia. Sembra una grande scuola, ma non ne sono sicura. Qui ci sono vampiri, lupi mannari, cacciatrici e altri ragazzi che purtroppo sono morti... Sono simpatici, però non so bene di chi posso fidarmi... Qualcuno mi ha chiesto cosa sia... Io non lo so... Fino a due giorni fa avrei risposto un umano, ma adesso....

Sheila fu interrotta da un rumore, chiuse il diario e lo nascose sotto il cuscino. Alzo gli occhi e davanti a lei vide il ragazzo della sera prima. Adesso, con la luce, riusciva a vederlo meglio, era ancora più bello.
-C-cosa sei?
Chiese Sheila in modo impacciato.
-Cioè, voglio dire, chi sei, come ti chiami. Scusa, non volevo essere scortese.
Continuò Sheila. Le sua guance presero fuoco e con loro tutta il suo viso.
-Sei un angelo?
Chiese nuovamente Sheila.
-Angelo?!
Chiese il ragazzo ridacchiando.
La sua risata era magnifica, più Sheila lo guardava più pensava che fosse perfetto.
-Ti ho disturbata?
Chiese il ragazzo facendo un espressione preoccupata.
-No, no, ma come sei entrato?
Chiese Sheila. Il ragazzo sorrise e Sheila sorrise con lui.

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