Prologo

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Pioveva. Ancora. Ormai per Marie era ora di tornare a casa. Senza neanche un ombrello, un impermeabile, un cappuccio per coprirsi. E per cena? Chissà se nel registratore di cassa ci sarebbero stati più di venti euro. Venti euro?
Non c'era l'ombra di una banconota, solo pochi spiccioletti trovati da qualche parte, per terra o tra i cuscini del divano. Questo era quello che aspettava la nostra protagonista per la serata, non certo una bella prospettiva.
Appena finito di chiudere il suo bazar con dieci mandate, per paura di chissà quale ladro, Marie si avviò verso casa. Un brivido di freddo le corse lungo la schiena. Avvertì le prime gocce bagnare i suoi lunghi capelli color nocciola e la sua vecchia maglia di lino strappata. Ciò nonostante, continuò imperterrita a camminare, vogliosa di raggiungere la signora Leroux.
Lei, non era altro che una vecchia vedova, che insegnò a Marie la sua professione fin da quando la trovò abbandonata per strada, circa sedici anni prima. La crebbe come una figlia. Marie le era infinitamente grata, e non aveva idea di come si sarebbe potuta sdebitare in futuro.
Intanto, si occupava di proseguire la sua attività, reputata da lei stessa splendida.
Marie, non era una normale ragazza della sua età, aveva la testa sempre fra un le nuvole, e non si curava minimamente del suo aspetto esteriore: quella sera meno del solito.
Nel frattempo, aveva raggiunto, sebbene in condizioni spiacevoli, la vecchia casa. Era stanca ed affamata, e non aveva passato una bella giornata.

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