.-Tua zia mi aveva detto che eri educata bene, ma forse si sbagliava-.Continuò a fissarmi.
.-Ma sai parlare?-.Domandò squadrandomi.
----------------------------------------------
.-Allora?-.Aveva una voce roca e fredda.
.-Mi scusi-.
.-Guardami-.mi ordinò di guardarlo e allora decisi di farlo ma sbagliai.
.-Bene,non devi mai farlo,non puoi guardarmi, non ne hai il diritto-.non risposi e abbassai lo sguardo, sentii una risata da parte di sua moglie,che mi irrito ancora di più.
.-Non ti saresti dovuta presentare in queste condizioni, quindi adesso vattene nella tua camera e non uscire, ne riparleremo poi-.Non fiatai e uscii, salii le scale che portavano alla mia camera e una volta entrata non riuscii a trattenere le lacrime, mi mancavano i miei genitori, mi mancava la mia vecchia vita, odiavo la mia sfortuna e avevo paura del mio futuro, ero stanca di essere umiliata, stanca di essere sola, completamente sola, non avevo nessuno, nessuno che mi volesse bene, mi sdraiai sul letto e mi addormentai piangendo.
Durante la notte mi svegliai, faceva troppo caldo e non riuscivo più a dormire quindi decisi di uscire e cercare la cucina per bere.
Scesi le scale e per caso passai davanti ad una porta dove sentii delle urla.
.-No ti prego, per favore, non ho fatto nulla di male-.continuava a ripetere urlando una ragazza.
.-Stai zitta, potresti svegliare qualcuno stupida-.non mi fermai e continuai a camminare ma più velocemente, quelle urla rimbombavano nella mia mente, erano urla di dolore e paura, fortunatamente non ebbi il coraggio di entrare o di bussare a quella stanza.
.-Tutto bene signorina?-.mi girai perché non capii chi era, aveva in mano una piccola lanterna e quindi riuscii a vederla.
.-Si, ho solo bisogno di bere-.La osservai meglio, aveva dei lunghi capelli castani, era magra e abbastanza bassa, ma veramente molto bella.
.-Venga con me la accompagno io-.la ringraziai e la seguii.
.-Non la porto in cucina, se Christian la vedesse potrebbe uccidervi, è molto severo-.Pensai che scherzasse poiché per me era inconcepibile togliere la vita ad una persona.
.-Dove stiamo andando?-.Domandai, ma proprio in quel momento aprì una porta.
.-Siamo nella cucina dei servi-.Si avvicinò ad un frigorifero e prese una bottiglietta d'acqua ed un panino.
.-Le basta?-.
.-Certo,grazie mille comunque puoi anche darmi del tu, ansi è meglio-.
.-Ti chiami Lus?-.
.-Si, come fai a saperlo?-.
.-Ieri Anne mi ha detto che in questi giorni saresti dovuta arrivare-.
.-Tu ti chiami Ariana?-.
.-Mh si, come lo sai?-.
.-C'è scritto sulla tua maglietta-.
.-Ah già,che stupida,scusami-.
.-Non preoccuparti, posso chiederti un favore?-.
.-Certo,che può..volevo dire certo che puoi..-.
.-Mi puoi dire cosa succede di solito in questa casa, chi è il capo e perché ci sono delle regole che devo rispettare?-.
.-Si ma non ti posso dire tutto -.
.-so che non mi conosci ma di me puoi fidarti-.dissi mentre diedi un morso al panino che mi aveva dato.
.-Questa non è una casa normale è molto pericolosa per colpa di Christian e dei suoi figli,le regole sono imposte da lui e devi rispettarle tutte o ti succederà qualcosa di brutto-.
.-Cosa,Cosa mi potrebbe succedere?-.
.-Ti ho già detto troppo,è stato un piacere conoscerti ma è meglio che torni nella tua stanza,adesso-.
.-Va bene, anche per me è stato un piacere-.mi alzai,uscii dalla cucina e percorsi le scale che avevo fatto per arrivarci,alzai lo sguardo e vidi Christian,il panino mi cascò dalle mani quando lui mi vide,rimasi pietrificata,era senza maglietta,aveva dei pantaloncini corti e i capelli disordinati che gli ricadevano sugli occhi,scese altri scalini e mi ritrovai davanti a lui, era arrabbiato molto arrabbiato,mi prese il polso......
STAI LEGGENDO
-PLAYROOM-
FanfictionLus è una ragazzina di 17 anni,i genitori sono morti in un incidente nella quale lei è sopravvissuta,non ha più una famiglia,ha solo Cristina,sua zia,che a causa della propria gelosia la tratta come una serva ,le proibisce di uscire di casa,e di an...