Piccola premessa del narratore.

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E se cominciassimo con un c'era una volta? Quella famosissima forma di apertura delle fiabe più celebri, dove vi regnano sovrane pure e intoccabili donzelle puntualmente salvate da cavalieri che portano sulle spalle il peso di valori alti e solenni, quali lealtà, coraggio, fiducia, amicizia...

Ma questo non mi sembra il contesto più adatto, gli assassini non sono cavalieri vogliosi di salvare donzelle dall'animo nobile, più che altro a loro farebbe piacere ucciderle per sentire le loro grida di dolore e paura, anzi, credo che ne sarebbero estasiati. Ma quest'assassino è tremendamente folle, un folle che fa della sua pazzia la propria arte. Cadaveri martoriati, arti contorti, spezzati, lussati, insanguinati, organi posti a regola d'arte per le strade di Londra, questo è l'assassino di cui vi vado a parlare, questa è la sua follia.

Da bravo narratore quale sono, cari lettori, devo mettervi in guardia, state per andare in contro ad una storia che di normale sembra avere ben poco. Un bel giorno il fato, annoiato dalla noia stessa, decise d'intrecciare le vite di persone sconosciute, un investigatore scorbutico e un ragazzo solare all'apparenza, ma che nell'animo conserva avidamente un triste ricordo. Cos'hanno in comunte tra loro? Tutto e niente, semplice!

Purtroppo non posso dirvi più nulla, oppure "spoilererei"... I giovani d'oggi sono soliti utilizzare questo termine in tali circostanze, giusto? Beh, direi che, dopo questa breve premessa, sia giunto il momento di iniziare. Accomodatevi cari lettori, la caccia sta per iniziare...

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