4. Approccio col nemico

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Quindi, dove eravamo rimasti? Ah giusto, al momento in cui Eren si era appena scavato la fossa con una sola parola. Esiste.

"E cosa esiste? Una possibilità per la quale il primo bel tipo di turno faccia vomitare al mio cervello tutti i neuroni?!" pensò facendo un sorriso forzato all'uomo che stava sulla soglia della propria casa. Eren cercò un modo per non fare la figura dello scemo anche se era a corto di idee. E fu in quel momento che ricordò qual era il canale a cui era arrivato dopo lo zapping sfrenato del minuto precedente: un canale di cucito.

- Beh, stavo cercando questo canale da molto tempo ed ero arrivato a pensare che non esistesse!- esclamò Eren indicando la televisione.

- Non credevo che i giovani d'oggi fossero interessati a cose del genere.-

Il ragazzo provò una strana sensazione dopo aver sentito la voce dell'uomo: era profonda e sensuale, ma c'era anche una nota di menefreghismo, proprio come se l'era immaginata.

- E-Ecco... Effettivamente è così...- disse Eren insicuro, ma subito dopo affermò: - In realtà io sono un artista e sto cercando un nuovo stile. Ho visto che molti artisti e visual artist fanno una sorta di decoupage con vari tipi di materiali per creare nuove opere e vorrei provarci anch'io. Per questo sto cercando quante più informazioni possibili sui vari tipi di tessuti presenti sul mercato, perché alcuni potrebbero avere delle reazioni chimiche con le tempere che uso e non vorrei rischiare di buttare un dipinto per una stupidaggine del genere.- Eren non sapeva quello che aveva appena detto, ma quando parlava di arte riusciva ad essere sempre convincente.

Levi aveva prestato molta attenzione ai movimenti del giovane, si era fatto un'idea sbagliata sul suo aspetto fisico. Se l'era immaginato più basso, cupo, con capelli scuri che gli ricadevano scombinati sulle spalle, curvo, il tutto condito da degli spessi occhiali che gli oscuravano gli occhi, il tipico topo da laboratorio schizofrenico per intenderci. E invece si ritrovò davanti un ragazzo radioso, slanciato, con capelli ordinati (o meglio, più ordinati di come se li era immaginati) e due occhi da favola, era una meraviglia per gli occhi. Ma non per quelli di Levi, era troppo concentrato per far caso ad una cosa così futile come la bellezza fisica, chiariamoci, aveva davanti a se il sospettato principale (anzi, l'unico sospettato, oserei dire) e in quel momento l'unica cosa che gli passava per la testa era quella di riuscire a non sembrare... Come dire... Perennemente scazzato o incazzato, ed era una cosa ardua per lui, si poteva definire un concentrato di quei due aggettivi. Levi provò quindi a rilassare lo sguardo, e grazie alla sua grande forza di volontà le sopracciglia non furono più inclinate verso il basso come sempre, bensì si distesero dando all'uomo un'aria più... Pacata. Decise che era il momento adatto per cambiare discorso.

- Comunque io sono Levi Ackerman e sarò il tuo nuovo vicino.- affermò lui allungando la mano che fu prontamente stretta dal ragazzino.

- Eren Jaeger.- si presentò il più piccolo ignaro del fatto che l'altro fosse già a conoscenza di tutte le informazioni esistenti su di lui. Anche se una cosa l'aveva notata, alias il repentino cambiamento nel comportamento di Levi. In fondo si sa, agli occhi degli artisti non sfugge mai nulla, ed Eren era molto pignolo quando si parlava di particolari.

- So che ci siamo appena presentati ma... Potresti darmi una mano?- disse Levi, odiava fare la parte del tipo "tenero e carino, ma quanto basta" (adorava dare etichette a qualsiasi cosa), ma come si dice "Tieniti stretti gli amici ma ancor più stretti i nemici" ed era proprio ciò che voleva fare.

- Oh, certo.- affermò Eren poco convinto.

- Mi sono appena trasferito e mi servirebbe una mano per portare tutti i mobili in casa, da solo non ce la faccio. Poi la ditta di traslochi ha semplicemente scaricato qui il materiale pretendendo altri soldi per portarl--

- Ehi, non c'è bisogno che mi dai tutte queste motivazioni! Prendo il giubbotto e sono pronto.- troncò subito Eren impedendo all'altro di continuare la sua commedia.

Stava andando tutto secondo i piani di Levi, e se qualcosa fosse andato storto (come uno scatto di follia da parte del più giovane) poteva sempre contare sulla casa pistola che teneva sempre a portata di mano...

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Che tristezza, è passato così tanto tempo da quando ho aggiornato che anche il narratore di era dimenticato cosa stava accadendo :'(

Scusate se aggiorno ogni notte di Papa ma in casa mia non è tutto rose e fiori, spero con tutto il cuore che capiate, e vi prometto che il prossimo capitolo sarà più sostanzioso!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2016 ⏰

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