11.CONFUSA

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"Ehi mamma, vado da Sher, torno presto" le stampai un bacio sulla fronte, poi mi incamminai verso casa di Sher. Mentre ero in strada decisi di fare un salto in pizzeria per portare a quei poveri ragazzi qualcosa di buono da mettere sotto i denti, visto che non erano accolti da una che se ne intendeva molto di cucina. Per fortuna non era molto distante da casa di Sher, quindi arrivai con le pizze ancora calde "Ciao Sher" guardò le buste che avevo in mano sospettosa, poi le indicò "Che cos'è?" ridacchiai ed entrai, posandole sul tavolo di marmo in cucina. A guardare quel tavolo, mi vennero i brividi solo a pensare che proprio lì io e Travis eravamo sul punto di baciarci. Scossi la testa "Sono pizze Sher" sul volto le apparì un sorriso che piano piano si dilagava sempre di più "Vado a chiamare gli altri" corse in corridoio e in pochissimi secondi corsero tutti come cavalli. Tutti tranne Travis. Mentre i ragazzi erano impegnati con la pizza, mi affacciai in corridoio, ma non c'era nessuno, le luci di ogni camera erano tutte spente. Iniziai a chiedermi dove fosse finito, poi pensai di chiedere a Tyler che sicuramente l'avrebbe saputo "Ehy Ty" "Aly" si girò verso di me con un pezzo di pizza in bocca e gli feci cenno di avvicinarsi. Preoccupato si diresse verso di me "Aly, cosa c'é?" lo afferrai per un braccio e lo portai in salotto. Mi volta i, ma nessuno sembrava essersi accorto di nulla "Allora Aly, mi stai facendo preoccupare!" sussurrò spazientito "Travis. Dov'è?" deglutì con forza, poi mi porse una mano sulla guancia e mi sorrise agitato "Perché non vieni a mangiare con noi eh?" aggrottai le sopracciglia e scostai la sua mano infastidita "Tyler, ti ho fatto una domanda" "Arriverà" incominciai ad innervosirmi, misi le mani sui fianchi "Dimmi dov'è. ADESSO!" urlai sottovoce. Sbuffò "É uscito e ha detto che non sarebbe tornato presto" le guance cominciarono a ribollire dalla rabbia e probabilmente a prendere fuoco. Tyler mi fissava curioso si vedere come avessi reagito ma tuttavia cercai di restare calma e presi fiato "É dov'è andato?" "Oh insomma! gli avevo promesso di non dirti niente!" si agitò "Tyler!" assunsi un tono minaccioso "C'é una festa, poco distante da qui. É lì" sospirai nervosamente, chiusi gli occhi per mantenere sotto controllo l'agitazione e per un momento ho anche pensato di perdere il controllo, ma poi prevalse la preoccupazione "Dobbiamo andare a cercarlo" "Cosa? non sono suo padre, sei pazza" liquidò con un gesto della mano. Gli buttai l'occhiataccia più seria e minacciosa del mio repertorio e quando se ne accorse mi rivolse uno sguardo arreso "E va bene! hai vinto tu. Prendi la giacca, che fa freddino" sorrisi "Grazie" aspettai Tyler in salotto che dicesse agli altri che stavamo per uscire, poi ritornò mentre si infilava una giacchetta di jeans "Non hai detto niente agli altri riguardo la nostra operazione 007 TRAVIS, vero? mi assicurai "Oddio 007 che?" scoppiò a ridere "No, tranquilla" buttai un sospiro di sollievo e ci incamminammo a quella festa. Tyler mi guidava perché non sapevo neanche dove si trovasse e io lo seguivo mentre mangiucchiavo nervosamente le unghie delle mani "Non dovresti preoccuparti tanto per lui sai?" "Non sono preoccupata, sono incazzata" incrociai le braccia al petto "Aly, lui è così" lo giustificò "Così come? voleva a tutti i costi che venissi e poi non si fa vedere. É un bambino" "Quando te ne sei andata, ha incominciato a prendersela con tutti, a buttare tutto per l'aria, sbattere le cose e dare pugni alla porta. Ha litigato con Heather dicendole di stare alla larga da lui, poi ha aperto la porta ed è andato via. Poco dopo mi ha mandato questo messaggio, dicendomi che si fidava solo di me e che non ti avrei dovuto dire niente" mi porse il telefono e lessi il messaggio, incredula e scossa per tutto quello che mi aveva raccontato Tyler, poi continuò "Io davvero non so cosa tu gli abbia fatto, ma credo che non accetti il fatto che gli provochi certe sensazioni" gli restituì il telefono e lo guardai sospettosa "Io non gli ho fatto proprio niente, e poi quali sensazioni?" "Non posso parlartene" mi disposi dinanzi a lui e incominciai ad urlargli contro "Mi spieghi cosa sta succedendo?" mi prese in braccio e mi posò sue sue spalle "Smettila di urlare, tra un po' siamo arrivati" per un attimo mi feci prendere dall'agitazione e per scaricarla cominciai a tempestare la schiena di Tyler di piccoli pugni pregandolo di mettermi giù, agitando con foga le gambe. Dopo un po' mi arresi, quando sentii la musica che mano a mano si faceva sempre più forte ed eccheggiante. Tyler ridacchiò "Siamo arrivati" mi posò a terra e gli buttai un'occhiata truce, sistemandomi i capelli "Non ti ammazzo adesso perché abbiamo altro a cui pensare" alzò le mani al cielo in segno di arresa ed entrammo nel locale. Ringrazia il cielo che era soltanto un'inaugurazione, e quindi l'entrata era gratuita e ci fu facile entrare. C'erano migliaia di persone, Tyler era dietro di me e mi girai verso di lui "Dammi la mano!" cercai di urlare con tutta la voce che avevo in corpo per sovrastare la musica a tutto volume. Per fortuna mi capì e mi afferrò la mano. Incominciammo a camminare tra la gente che ballava, a dare spallate e addirittura strattonate, non avevo mai visto tanta aggressività in una discoteca. Mi guardavo intorno con la speranza di incrociare lo sguardo di Travis ma ero troppo infastidita dalle luci colorate che apparivano e scomparivano in frazione di secondi, creando un immagine confusa nei volti delle persone che si muovevano troppo velocemente. Chiusi gli occhi solo per un momento e andai a sbattere contro qualcuno. Lasciai la presa di Tyler e appoggiai le mani sul petto del ragazzo per scostarmi "Ehy piccola, vuoi ballare?" sorrise maliziosamente e fece per appoggiarmi le mani sui fianchi. Non appena mi ripresi gli diedi uno spintone "Scavati dal cazzo, brutto stronzo!" Tyler mi raggiunse con in volto la paura "Aly, stai bene?" annuii poi trucidò il ragazzo con lo sguardo "Stalle lontano, altrimenti ti massacro" lo buttò con una spinta tra la folla che si aprì in due parti, e il ragazzo scappò via "Grazie Ty" "Scusa se ti ho lasciata" gli afferrai di nuovo la mano quando mi fermai di botto scrutando da lontano un cappellino rosso dirigersi verso di noi, seguito da una bionda tettona statuaria. Era Travis. Mi girai verso Tyler "Reggi il gioco" gli sussurrai all'orecchio. Gli buttai le mani al collo e incominciai a ballare e pregare nella mia testa che non mi avesse vista. Sentii una spalla sfiorarmi, non mi aveva vista. Sospirai "Ty, è lui. Trovato" dopo che la bionda con la sua voce stridula che si sentiva addirittura più della musica, mi sorpassò, afferrai di nuovo la mano di Ty e lo trascinai, seguendoli. La loro meta era l'uscita. AH, FINALMENTE ARIA! mi fermai a pochi metri da loro e mi nascosi dietro un muro "Ty, nasconditi cazzo!" gli urlai sottovoce. Si nascose dietro di me "Piccola balli bene, per un momento credevo di fare un torto a Trav" eh? un torto? quale torto? non feci caso, ero troppo impegnata a spiare quei due. La bionda era appoggiata ad una macchina mentre Travis era quasi incollato al suo collo. Si passava le dita fra i capelli con la stessa frequenza di quando sbatteva le palpebre e gli sorrideva, con quei denti che luccicavano alla luce dei lampioni. Probabilmente aveva anche i denti finti, oltre alle tette. Travis si avvicinò di più a lei e incominciò a baciarle la scollatura del vestito poi le prese una gamba e lei lo cinse. Gli schiocchi dei baci eccheggiavano nel parcheggio e io mi innervosivo sempre di più "Ehy, il mio amico non perde un attimo" mi girai verso di lui (credo di averlo massacrato solo con lo sguardo) "No... io... ehm..." balbettò e lo colpii nello stomaco con una gomitata. Si piegò in avanti e rise mentre i miei occhi cominciarono a pizzicare. Dovevo andarmene da quel posto, altrimenti sarebbero diventati due borse d'acqua che non ci avrebbero messo niente ad esplodere "Mi accompagni a casa?" "Aly, ma stai piangendo?" fece per porgermi una mano sulla guancia, ma la scostai subito con un movimento abbastanza brusco "Ty ti prego, voglio andare a casa" "Ma Trav?" "Trav può andarsene a fanculo" urlai mentre le lacrime sgorgavano dagli occhi come cascate. Non mi importava ormai che Travis mi avrebbe scoperta "Andiamo su" mi cinse con un braccio alle spalle e mi attirò a sé. Passammo per il retro, per non farci vedere e per tutto il tragitto verso casa ci fu soltanto silenzio. Non capivo... perché mi sentivo presa in giro? non mi sarebbe dovuto certo importare se fosse stato con un'altra, eppure solo il pensiero mi asfissiava. Arrivammo sotto. casa mia e Tyler mi abbracciò "Dormi bene piccola, mi raccomando" "Grazie Ty, grazie di tutto" mi sorrise e non appena entrai, sprofondai nel mio bel lettino, sperando che mi desse un po' di conforto.

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