15.PAURA

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Erano le dieci e mezza e io avevo appena finito di sistemarmi. Vestito bianco, di pizzo, che mi arrivava a metà coscia, con una profonda scollatura che mi lasciava la schiena scoperta. Le scarpe alte, tacchi a spillo di un rosa pallido e i capelli raccolti in uno chignon abbastanza disordinato ma elegante. Mi chiedevo se fosse stato troppo per una serata così inutile, tanto è vero che ero quasi sul punto di cambiarmi ma non feci in tempo neanche ad aprire un anta dell'armadio che mi arrivò un messaggio da Travis:"Ti sto aspettando, scendi" già, gli avevo promesso una sorpresa riguardo un bel vestito, non potevo cambiarlo. Sospirai e presi le ultime cose, poi uscii chiudendo a chiave la porta. I ragazzi mi fissavano impazienti che li raggiungessi, Travis sgranò gli occhi non appena mi vide. Soffocai una piccola risatina e con passi teatrali feci la mia grandiosa scena della scesa degli scalini, come quando ad un ballo reale la principessa fa la sua entrata. Che stronzata assurda. Io non ero una principessa, non ho mai sognato di esserlo. Mi avvicinai a lui "Cazzo" mormorò deglutendo con forza. A momenti si sarebbe ingoiato anche la lingua. Mi posò le mani sui fianchi e rabbrividii al tocco delle sue dita sulla pelle nuda che lasciava la scollatura e mi venne la pelle d'oca "Sei... decisamente... cazzo, bellissima Aly" sorrisi e gli stampai un bacio sulla guancia come per ringraziarlo "Anche tu. Non male" approvai con un cenno la sua camicia bianca, ben aderente, arrotolata sugli avambracci muscolosi che mettevano in risalto i suoi tatuaggi di color nero e i suoi jeans scuri, sfumati qua e là. Mi sorrise, poi ci incamminammo verso quella discoteca. L'ultima serata di divertimento per loro in Kansas e di certo non avrei costretto Travis a stare a casa, visto che la sua decisione dipendeva dalla mia. Non appena fecimo la nostra entrato ci fissarono tutti. Non capivo esattamente per cosa, ma qualunque cosa era a me non importava, volevo solo divertirmi e distrarmi da tutto, e intendevo farlo per tutta la notte. Sheryl subito mi afferrò per un braccio trascinandomi nel mezzo della pista e incominciò a ballare come una scatenata. Ero troppo presa a ballare e a ridere per le facce buffe che emetteva Sheryl mentre si muoveva e dimenava i fianchi, avevo la mente abbastanza offuscata per l'alcol in circolo per accorgermi dell'assenza di Travis, fino a quando lo vidi seduto al bancone del bar parlare con Heather. Diminuii il ritmo, restai concentrata a guardarli, tanto non mi avrebbero mai vista perché ero abbastanza lontana da loro e in più erano troppo presi a discutere per accorgersi di me. Mi agitai, non riuscivo a capire cosa stesse accadendo mentre Sheryl mi riempiva di ripetuti pizzicotti per invogliarmi a ballare. Travis era calmo, continuava a sorseggiare il suo drink, con l'indifferenza che padroneggiava al pianto di Heather fino a quando ebbe uno scatto di rabbia, facendo cadere la sedia alle sue spalle mentre le puntava un dito contro e pronunciando evidentemente qualcosa di minaccioso. Un ragazzo seguito da una moretta succinta, mi passarono davanti, non permettendomi più di vedere, e quando mi sorpassarono non c'era più nessuno dei due. Abbandonai Sher e andai a cercare Travis. Non potevo continuare a fare finta di niente, dovevo sapere cosa si erano detti, ero troppo nervosa. Non riuscivo però a trovarlo, le persone presenti erano troppe e mi impedivano un cammino sicuro, mi davano spallate e mi affaticavo a farmi spazio tra loro, per non parlare della musica che mi impedivano ogni senso dell'orientamento. La mia ricerca venne presto interrotta da uno stupido ubriaco che mi si parò davanti. L'avevo già visto da qualche parte ma non ricordavo esattamente "Ehi tu sei quella stupida che l'altra volta mi ha rifiutato, guarda un po'" cazzo, era quello che Tyler aveva spinto per difendermi. Urlava, cercava di sovrastare la musica e il suo altito puzzava palesemente di whisky "Stavolta non c'è il tuo amichetto che ti può salvare, adesso te la vedi con me" il suo tono minaccioso mi fece abbassare completamente le difese, era grosso e muscoloso, i capelli corti ed era tutto sudato. Aveva un aspetto orribile. Cercai di guardarmi intorno alla ricerca di un volto conosciuto che potesse aiutarmi, ma cazzo la fortuna. Mi prese per un braccio, strattonandomi mentre cercavo di liberarmi, ma era troppo forte. Mi attirò a sé violentemente e mi poggiò una mano sul sedere "Hai un bel culo sai?" "Lasciami andare stronzo!" urlai disperata, ma ovviamente nessuno poteva sentirmi e in più nessuno si sarebbe accorto di me. Mi teneva ancora per un braccio e strinse di più, a momenti mi sarebbe scoppiata qualche vena. Sentii una mano sulla spalla, familiare e spaventata mi voltai. Grazie al cielo era Travis, che guardava il ragazzo con occhi infuocati e sbarrati, pieni di rabbia e la mascella contratta. Il ragazzo allentò la presa e così riuscii a liberarmi, abbracciando Travis con le lacrime agli occhi. Non reagì al mio abbraccio, al contrario mi allontanò, senza dire niente né emettere respiro. Manteneva lo sguardo minaccioso verso il ragazzo impaurito, e quando mi accorsi che le cose non procedevano per niente bene, retrassi di qualche passo. Il ragazzo fece per allontanarsi ma Travis velocemente lo afferrò per la maglietta sudicia e bagnata di sudore e con un calcio allo stomaco lo stese a terra. La gente presente esplose in un boato e dalle loro facce era evidente che fossero confusi. Alcuni incitavano Travis, altri si avvinghiavano vicini, più che potevano per la paura. Ma comunque erano troppo ubriachi per capire cosa stesse accadendo. Travis si mise a cavalcioni su di lui e incominciò a tempestargli la faccia di pugni. Mi coprii la bocca con le mani quando del sangue schizzò sul viso di una ragazza che scappò via a bocca aperta e disgustata, accompagnata da un gruppetto di amiche. Mi avvicinai a Travis e lo afferrai per la camicia "Trav!" cercai di farmi sentire. Bloccò il pugno a mezz'aria e quando si girò aveva il viso ricoperto di schizzi frastagliati di sangue "Fermati ti prego!" avevo il viso bagnato di lacrime, mentre lui aveva ancora gli stessi occhi minacciosi e infuocati. Si alzò dal ragazzo, lasciandolo in una pozza di sangue, a terra, con la mascella e il naso probabilmente rotti "Andiamocene da qui Aly" mi afferrò per le spalle guardandomi negli occhi, quegli occhi azzurri di sempre, quelli che conoscevo io, ma ero ancora spaventata e riuscivo solo a concentrarmi su quel corpo inerte a terra. Senza perdere tempo mi portò fuori da quel posto, dove c'erano gruppetti di ragazzi, totalmente ubriachi e ignari dell'accaduto. Avanzammo tra loro e uno dei ragazzi guardandomi diede un colpetto alla spalla dell'amico e mi indicò coprendo con le mani la bocca. Dovevo avere una faccia orribile per essere guardata in quel modo. Superato quel maledetto posto, ci ritrovammo in un parcheggio e Travis si sedette su una panchina. Si guardò intorno, poi fermò lo sguardo su una fontanella a pochi passi da noi e scattò verso di essa. Mi sedetti senza fare troppo caso e lo aspettai impaziente e in silenzio picchiettando le dita sulle ginocchia. Tornò inzuppato d'acqua, la camicia che si era incollata ai suoi pettorali scolpiti e i pantaloni che gocciolavano ad ogni passo "Ehi piccola sei sporca di sangue, vieni a pulirti" mi indicò le spalle e portai lo sguardo verso esse, notando i segni delle dita di Travis che mi aveva lasciato nel momento in cui mi aveva afferrata per portarmi via da quel posto. Mi alzai d'impulso e disgustata feci per incamminarmi, ma Travis mi bloccò "Ti accompagno" "No Trav, vado da sola" senza perdere tempo in discussioni mi affrettai per raggiungere la fontanella. Sì, ero spaventata e in quel momento, dopo averlo visto quasi ammazzare una persona con soli pugni, non riuscivo a stargli vicino anche se il suo intento era difendermi e non dico di non aver apprezzato. Mi strofinai a lungo le spalle prima di ritornare da Travis e tutta via ci impiegai del tempo solo per poggiare le mani su quelle chiazze di sangue di una persona ubriaca, sconosciuta e che per di più stava per stuprarmi. Mi sedetti di fianco a lui, che intanto si strofinava i capelli bagnati che gli ricadevano sulla fronte. Sospirai e mi guardai il vestito bagnato "Hai freddo?" "Un pó" risposi "Andiamo a casa" "Trav, non ho le chiavi" "Le ho io" GRAZIE DIO, tutto quello che volevo era tornare a casa. Era vero che non riuscivo a stargli accanto, ma dovevo ringraziarlo per avermi salvata.

▫Ragazzi, scusate il mio ritardo ma ho avuto dei grossi problemi e non sono più riuscita ad aggiornare. Prometto che da oggi in poi cercherò di affrettare i tempi anche perché siamo quasi alla fine! Un bacio a tutti quelli che stanno seguendo la mia storia.💖

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