four.

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Beh sì, ero consapevole di ciò che avevo appena deciso di fare.

Ci troviamo in macchina, nella sua macchina. Con tutta la fama che sta avendo, Harry ha assunto un'autisa ed è davvero imbarazzante stare nei sedili posteriori con lui.

L'autista è un signore sulla cinquantina di anni.
Appena arrivati sul posto, apre la portiera di Harry e poi la mia, sussurro un  "grazie" e lui mi sorride gentilmente.

Quando alzo lo sguardo sul posto, osservo le vetrine e rimango scioccata.
«Harry, scusa, ma dove diavolo mi hai portata in un sexy shop?!» Dissi infuriata. Non poteva ripresentarsi così, andare a "pranzo" insieme e portarmi in un dannato sexy shop dopo anni.
«Rilassati, vieni entriamo.» Disse ridendo.
Lo guardo con aria confusa, e cerco di rilassarmi veramente.

Entrando nella "Botegra Negra", così si chiama il ristorante che all'esterno pare essere un sexy shop, le luci sono molto offuscate dando un'aria di un luogo molto intimo e classico allo stesso tempo. I tavoli vuoti sono apparecchiati molto accuratamente come per esempio l'ordine delle posate e il tovagliolo con il logo del ristorante sotto quest'ultime, non mancano i vari bicchieri, e i vari piatti.
Questo ristorante è troppo per me, e per il mio portafoglio.
Gli occhi dei clienti, si sono buttati su di noi, come se io ed Harry fossimo degli alieni. Ma io ho già capito, cosa intendono quei sguardi; gossip.

«Signor Styles! La stavamo aspettando. Seguitemi» Una donna con aria antipatica si avvicinò ad Harry per poi portaci al nostro tavolo lontano da occhi indiscreti. «Ecco a voi il tavolo. Buona cena signor Styles!» La scollatura del suo vestito è così evidente, che anche il barbone infondo alla strada avrebbe notato le sue tette attraverso la vetrina. Mi chiedo come possano permettergli un abbigliamento del genere in questo tipo di ristorante così raffinato.
Rivolse un sorriso di apprezzamento ad Harry, senza far caso alla mia presenza. Bene.
Quella donna sembrava odiare la mia presenza in questo ristorante, oppure era semplicemente infastidita dalla mia presenza con Harry?


Mentre ci sedevamo, uno di fronte l'altro, il cameriere venne verso di noi porgendoci il menù.
Il libretto del menù è ricoperto da un tessuto molto vellutato, che potrebbe fare coppia con il cuscinetto di questa sedia. Il cameriere è un ragazzo giovane, probabilmente della mia età o di meno. Aspetta con serietà le nostre ordinazioni, poco distanti dal nostro tavolo. Noto che i vari piatti sono messicani, e mi ritrovo in difficoltà perché non vado pazza per il cibo straniero, tanto meno di quello messicano.

«Prendo una Quesadillas Rustica, grazie.» Il cameriere annuisce e ritira subito il libretto del menù che era in mano ad Harry.
«Lei signorina?»
«Uh, eh, Io-io prendo la stessa cosa che ha preso lui!» Dall'ansia e dal nervoso urlo la mia ordinazione, giustamente il cameriere mi guarda con aria scioccata e io non posso fare a meno che arrossire mentre Harry ride sotto i baffi.
Perfortuna che siamo messi in un tavolo, lo tanto da quella gente perché se no, sarei scappata da questa situazione imbarazzante con il cameriere.

I piatti arrivarono subito.
Inoltre, la donna che c'è all'entrata si avvicinò di nuovo a noi offrendoci uno dei vini più preziosi che avevano.
«Buon preseguimeto di serata!»
Esulta la donna, sporgendo di più le sue tette. In più, torna al suo posto sculettando cercando di attirare l'attenzione di lui.
«Avanti mangia. Lascia perdere quella donna.»
Arrossisco di nuovo per il semplice fatto che Harry ha notato il mio sguardo sulla donna, e sui pensieri che mi stavo facendo su di lei.
«Pff, non la stavo guardando nemmeno.» Cercai di mentire, ma non ci riuscii.


Per tutta la durata della cena è stata tranquilla. Non abbiamo fatto altro che parlare del mio lavoro, e anche del suo ovviamente.
Arrivarono i piatti del dolce e ringraziammo in coro il cameriere. Ad un certo punto, prima che io metta il cucchiaio di torta in bocca, mi ferma.
«Mi dispiace..» Interrompe colui difronte a me.
Smetto subito di mangiare dopo che sento quella parole. Lo guardo subito nei occhi, e vedo che lui non ricambia.
«Harry, non dobbiamo parlan-»
Cerco di parlare ma lui mi blocca.
«No, ascoltami, okey?» Disse come se fosse una supplica. Annuisco senza scelta, e faccio segno di proseguire.
«Ho passato questi ultime tre anni a pensare a te, e al nostro bambino. Sono consapevole delle conseguenze che ho provocato su di te, e forse anche su di lui. Sono un codardo, lo ammetto. Ogni giorno che passava, cercavo di immaginare il volto di ciò che avevamo creato. E chiederti scusa non è abbastanza per il dolore che ho causato in questi anni. Cercavo di dimenticarti frequentando altre donne, ma non ci riuscivo, tu rimanevi sempre impressa nel mio cuore. Ogni tua notizia che leggevo nel mio cellulare, cavolo, mi veniva voglia di chiamarti! Ti giuro, che quello che provavo prima non è cambiato. Io-io, ti amo ancora Wendy. Perdonami, fammi vedere lui, fai che la parola "famiglia" sia conoscente a lui, perfavore. Adesso sono qui per restare con te. »
È impossibile non piangere a tutto ciò che ha detto. Prendo il tovagliolo che avevo nelle mani, per levare le lacrime che ormai cadevano sui miei pantaloncini. Tutto ciò che aspettavo mi dicesse, lo ha appena fatto. Non pensavo che lui provava lo stesso dolore, che provavo io.
Anche io lo amo ancora. Inutile mentire a me stessa, perché non servirebbe a niente.
«Non è facile dimenticare il passato. Sono ancora aggrappata a lì, diamine! Ho sperato ad un tuo ritorno, stando seduta in quella poltrona nell'ingresso con in braccio nostro figlio! Ho passato notti senza dormire, senza mangiare. Preferivo passare giornate senza pensare a te, sai? Io ti ho amato con tutto il cuore e tutt'ora ti-ti..amo.»
Dissi senza fiato, togliendo lo sguardo su di lui.
Harry si alzò dal posto venendo verso di me. «Dammi una second possibilità, perfavore.» Speravo che i clienti non guardassero da questa parte, e sospirai di sollievo quando erano tutti concentrati sui loro cibi. Mi tornarono in mente tutti i bei momenti passati insieme a lui, compresi i momenti di difficoltà. «Non farmi pentire Harry, ti prego.» La barriera che creai tempo fa, fu abbattuta e cedetti alle sue braccia che mi stavano avvolgendo da pochi secondi. «Non lo farò, grazie.» disse sussurrando nel mio orecchio e potei percepire il suo sorriso.

A fine serata, Harry decide di riaccompagnarmi all'Elite per passare a prendere la mia auto.

«Grazie per la serata Harry, ricambierò quel prezzo che c'era sul libretto del conto.»
Ricordo ancora quella cifra sul libretto, non ho mai visto un numero così alto per cinque piatti. Scendo dalla macchina, ma giusto il tempo di chiudere la portiera la blocca;
«Non c'è bisogno. Ci vediamo domani? Vorrei poter vedere il nostro bambino.»
Quando dice "nostro" , non posso fare a meno che sorridere davanti a lui annuendo. «Certo. Buona notte Harry.» Chiudo la portiera e mi dirigo verso l'auto con mille pensieri.


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Sono passati dieci giorni dall'ultimo aggiornamento, gash.
Meglio tardi che mai haha.
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento.
Per qualsiasi dubbio contattatemi solamente nei messaggi.
Comunque, potete seguirmi su snapchat, sono @arigbismyangel

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