Capitolo 2

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Il giorno dopo

Mi sveglio dai raggi del sole che penetrano nella mia stanza, prendo il mio iphone dal comodino affianco a me e guardo l'ora, sono le 10:34.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, mi lavo il viso e lavo i denti, dopodiché decido di scendere al piano di sotto a fare colazione. Ethan è già lì seduto a tavola che beve il suo caffè.

-Buongiorno- dico prendendo i cereali.
-giorno tesoro- ricambia mia mamma, mentre Ethan rimane zitto a guardare il pavimento. Mi siedo vicino a lui continuando a guardarlo.
-ehi- dico passando una mano davanti al suo viso. Alza lo sguardo verso di me e i suoi occhi azzurri incontrano i miei.
-ehi- ricambia lui.
-tesoro stasera io e tuo padre andiamo a cena di un suo collega, torneremo un po' tardi, quindi tu e Ethan rimarrete da soli, ordinatevi una pizza- mia mamma lascia dei soldi sul tavolo vicino a me, mi da un bacio sui capelli e va al piano di sopra.
-quindi stasera siamo solo noi- dico scherzosa cercando di farmi notare da Ethan che sembra molto pensieroso.
-Ethan-
-dimmi-
-sei strano, che hai?-

Ethan si alza, mi prende per le mani facendomi alzare, a quel suo tocco i battiti del cuore iniziano ad accelerare, chiudo per un istante gli occhi impaurita e curiosa per cioè che sta per dire, lui prende un respiro e inizia a parlare continuandomi a tenere per le mani.

-so che mi hai detto che non mi devo troppo affezionare a te ma non vedo come sia possibile dato che vivremo insieme per vari mesi. Dammi l'opportunità di conoscerti in questo periodo assieme-
Lo guardo un attimo negli occhi, sembra un cagnolino che chiede al padrone il cibo, sembra che ci tiene davvero a stare al mio fianco ma non si può.
-non posso- riesco solo a dire quasi sussurrando prima di andare di sopra e chiudermi in bagno.

Ethan non sa del mio passato e preferisco che non sappia nulla ma sinceramente sento che prima o poi mi farà dire tutto.
Sento dei passi pesanti salire le scale, fermarsi dopo poco e delle voci parlare.
Non riesco a sentire ciò che dicono ma sento solo una voce femminile, probabilmente mia madre. Dopo poco sento la porta di casa sbattere.

-Alyson esci- dice Ethan da fuori.
Apro la porta e senza pensarci mi butto fra le sue braccia.
-penso sia ora che tu debba dirmi qualcosa-
Annuisco con la testa, scendiamo al piano di sotto e ci sediamo per terra vicino al divano, uno davanti all'altro.
-dov'è mia mamma?-
-è uscita per delle commissioni-
Prendo un grande respiro e inizio a parlare.
-io non sono la brava ragazza che tu pensi, ovvero non lo ero. Facevo parte di un brutto giro, fumavo, bevevo e ho avuto anche problemi con la droga, ora però solo pulita, da circa un anno, ho fatto delle cure se vogliamo chiamarle così, mi stavo distruggendo, per due anni la mia routine è stata casa-ospedale, prendevo un sacco di farmaci, ogni giorno- dico con un tono di voce leggero.
Ethan rimane a bocca aperta appena finisco di parlare.
-e perché dovresti farmi soffrire?-
-vedi io ho smesso di distruggermi ma faccio ancora parte di questo giro, vedo tutti quei ragazzi della mia età rovinarsi e penso a quanto facevo schifo. Nel periodo in cui mi autodistruggevo ho fatto passare un periodo difficile anche alle persone che mi erano affianco e dato che sono ancora parte di questa orribile compagnia non vorrei farti soffrire-
-sarebbe un onore essere ferito da te, Alyson-
Gli mostro un piccolo sorriso.
-ho paura di farti soffrire ma penso che tu possa cambiarmi- abbasso la testa.
Ethan con una mano mi prende per il mento facendomi alzare lo sguardo.
-Alyson posso avere l'onore di starti affianco?-
-Ethan posso avere l'onore di farti soffrire?-
Ci guardiamo negli occhi per sorridere, veniamo interrotti dal campanello di casa, prendiamo entrambi paura dato che c'era un silenzio di tomba.
-vado a vedere chi è-

Mi alzo da terra, mi avvicino alla porta e la apro.

-Jacob-
-Aly-
-che ci fai qui?-
-ho bisogno di te-
-entra-
Jacob entra, appena Ethan lo vede si alza subito da terra sgranando gli occhi.
-Jacob?-
-Ethan?-
-mi sono persa qualcosa?- intervengo.
Rimangono in silenzio continuandosi a fissare, abbasso un sopracciglio per la confusione.
-mi potete spiegare-
-Aly, che ci fa Ethan qui?-
-prima spiegami-
-Ethan ed io eravamo migliori amici finché abbiamo litigato-
-e Jacob si è trasferito per starmi lontano-
-ho dovuto farlo se no finivo nella merda come te-
-che intendi?- chiedo confusa.
-non dirmi che Ethan non ti ha detto niente- dice Jacob guardando Ethan con uno sguardo come per sfidarlo.

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