Flight

Capitolo 2

Dall'altra parte di New York Luke, come ogni giorno, stava sfogliando le pagine del Times e beveva la solita tazza di caffellatte nell'immensa cucina del suo attico. Sorseggiò la bevanda tiepida e strizzò gli occhi. "Mi sa che ho esagerato anche oggi con il caffè, non sono abituato a tutta questa amarezza". Rise da solo per la battuta esilarante e pensò che avrebbe potuto raccontarla ai suoi.. Ah no, lui non aveva più amici. "Meglio così, tanto né Micheal né gli altri l'avrebbero capita". Gettò uno sguardo all'orologio e.. "Oddioo ma sono già le sette? Il mio volo parte tra meno di mezz'ora, come faccio?" Aveva già preparato i vestiti sul divano la sera prima, si conosceva fin troppo bene: un paio di jeans, una polo verde, il cappellino nero che nascondeva gran parte del suo splendido ciuffo biondo e degli occhiali scurissimi. Si vestì velocemente e salì in ascensore, imprecando sottovoce per il ritardo; uscito dal suo palazzo cercò con lo sguardo l'auto nera del suo autista e vi salì. "Dove vi porto, signor Hemmings?" disse con fredda gentilezza un signore brizzolato in abito elegante. "Al John F. Kennedy Airport. Vai, sbrigati, sono già in ritardo!" Il tono spocchioso e l'atteggiamento di superiorità non avevano stupito il vecchio autista:  da quando aveva lasciato il suo gruppo il signor Hemmings era diventato particolarmente saccente e acido. Sospirando, egli ingranò la marcia e si diresse all'aeroporto