Francesco Pov
Sono passate le una di notte. Come al solito non riesco a dormire. Mi capita spesso quando sono in una stanza che non sia la mia camera. Ricordo che da piccolo quando andavo in vacanza correvo sempre nel lettone dei miei perché avevo paura. Ma ora non posso più farlo. Se ne sono andati un anno fa in un incidente stradale. Se non fosse per il fatto che avevo già diciotto anni mi avrebbero portato in orfanotrofio.Sento dei rumori provenire dalla stanza di Giulia. Come se stesse camminando, ma è tardi sarà sicuramente una mia impressione. Poi sento delle voci, dicono cose a caso. Credo provenga dalla televisione.
Preso dalla curiosità mi alzo dal letto e mi dirigo in camera sua. Apro la porta e subito si sente il cigolio. Ed eccola lì. Raggomitolata nel letto con gli occhi spalancati.
"Ehi piccolina, nemmeno tu riesci a dormire?" Chiedo sedendomi sul bordo del letto e solo ora mi accorgo che ha il viso rigato dalle lacrime. "Che succede?" Continuo. Poi non resisto e la abbraccio. La stringo forte, per farla sentire al sicuro. Ho sempre voluto proteggerla sin da piccolino.Ma la verità è che sono innamorato di questa bellissima ragazza dai tempi delle elementari ormai. Era lei la ragazza indifesa che veniva spesso presa in giro dai ragazzini più grandi e io la difendevo. Ero una sorta di guardia del corpo. Quando mi raccontava di un ragazzo che gli piaceva ero geloso e facevo di tutto per allontanarli. Era la mia piccolina. La bambina che proteggevo e continuerò a proteggere.
"Ho avuto un incubo.." Confessa. Senza dire niente le accarezzo i capelli che odorano di camomilla. Così morbidi. Ci stendiamo nel letto senza sciogliere l'abbraccio. La tengo stretta a me. Le accarezzo la schiena per tranquillizzarla. Pochi minuti dopo sento il suo respiro farsi regolare, segno che si è addormenta. Spengo la TV e poco dopo mi addormento con la piccolina tra le braccia.
*****
Un suono assordante mi sveglia. Pian piano apro gli occhi e osservo il piccolo corpo appoggiato sopra di me. Il viso sereno e i capelli un po arruffati ma resta comunque bellissima. Le accarezzo i lunghi capelli mossi sussurrando "ehi sveglia piccolina." Non verrei facesse tardi a scuola. Odia fare tardi, è sempre stata fissata sul fatto di essere puntuale.Apre gli occhi. E subito le si forma un sorriso che contagia anche me. I nostri sguardi si incrociano per alcuni secondi ed è in questo arco di tempo che noto i suoi bellissimi occhi verdi tendenti al grigio.
Si nasconde nell'incavo del mio collo e stringe le braccia attorno ad esso. Mugola qualcosa "Altri cinque minuti, si sta così bene qui." A queste parole sorrido. "Ehi piccola peste, non sono mica un cuscino eh." Scherzo. "Infatti. Tu sei molto meglio."
"Dai su scendiamo a fare colazione che se tua mamma ci vede così uccide prima me e poi te." "E va beneee."Dopo averla convinta scendiamo in cucina dove il tavolo era pieno di cose buonissime.
Giulia Pov
Ho passato una notte serena. Niente incubi. Sono stata davvero al sicuro tra le braccia di Francesco.Ora siamo a tavola a fare colazione. Cappuccino e cornetto ripieno alla cioccolata. Mentre mangio noto che Francesco ride sotto i baffi. "Ehi cosa ridi?"
Eravamo rimasti soli. Si alza e avvicina pericolosamente il viso al mio. Era a dieci centimetri. Sentivo il suo respiro sulla pelle e le mie guance ci misero poco ad assumere un colore roseo. Il cuore batteva forte. Ero bloccata e mi tremavano le gambe.
Sento il tocco della sua mano sul labbro inferiore. "Sei sporca di cioccolata" e intanto si è mangiato il residuo che ha tolto dalle labbra. Rimasi immobile a quel gesto.
Mi lascia un bacio sulla guancia e si avvia verso l'uscita.
"Dai che oggi porto la mia piccolina a scuola."Quella parola "mia". Aggettivo possessivo. Forse non ci ha pensano nemmeno a dirlo. Nessuno mi aveva mai detto di essere "proprietà" di qualcuno.
Scaccio questo pensiero dalla testa e salgo in moto stringendomi forte sui fianchi di Francesco.
Arrivata davanti a scuola sento bruciare la pelle dagli sguardi delle persone. Tolgo il caso, saluto di fretta Fra e filo in classe senza guardare in faccia nessuno. Odio stare al centro dell'attenzione.
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Condividiamo insieme il buio.
Romance"É notte. La notte è fatta per dormire eppure molta gente rimane sveglia c'è chi mangia chi pensa chi fa l'amore e di notte ci si manca di più ma non ce lo diciamo pensiamo 'questo starà già dormendo' E allora ci svegliamo il mattino dopo ch...