Capitolo 5

1.5K 153 19
                                    

Quando mi sveglio sono le 7 del mattino. I primi raggi di sole cominciano a filtrare tra le piccole fessure della tapparella.
Chiudo di nuovo gli occhi per riposare un altro pò.
La sveglia comincia a suonare. Essa si trova sul comodino accanto al mio letto, quindi per spegnerla basta solo allungare una mano.
Sono le 7:30. Mi lavo, mi vesto e faccio colazione; le solite fette biscottate con marmellata di fragole accompagnate da un bicchiere contenente succo di pompelmo.
Dopo aver finito prendo la borsa e vado a lavoro.

Quando arrivo il mio capo è all'entrata.
"Buongiorno Samanta. D'ora in poi lavorerai insieme alla nuova arrivata" dice.
"Nuova arrivata?" rispondo incredula.
Non ho mai pensato che Tom assumesse altre impiegate.
"Si, ha detto di chiamarsi Rachel. Va da lei e dille cosa fare".
"Va bene signore"
Entro nel locale.
Una ragazza dai capelli rossi sta al bancone.
"Buongiorno, lei è..."
"Si, sono la nuova impiegata...piacere Rachel" dice porgendomi la mano.
"Samanta, il piacere è tutto mio"poi continuo "Lei ha già esperienza su questo campo?"
"Ti prego...dammi del tu, non sono abituata al 'lei'. E sì, ho già fatto la cameriera in un altro locale. Spero diventiamo buone amiche, visto che dobbiamo vederci tutti i giorni".
"Si, lo spero anch'io. Comunque non dobbiamo lavorare tutti i giorni...tutta la settimana tranne il lunedì e il giovedì"
Continuo " Il locale apre alle 8:00 e chiude alle 12:00, poi riapre alle 16:00 e chiude alle 20:00...tranne il sabato e la domenica che chiude alle 22:00".
"Va bene...penso di farcela" mi dice.
Poi le ricordo " Domani è sabato, quindi resteremo qui fino alle 22:00".
"Ah...dimenticavo. Devi farmi un favore"
"Dimmi tutto".
"Se dovessero venire degli amici del capo, puoi servirli tu?"
"Certo, a cosa servono le amiche. Posso sapere il motivo?"
"Voglio evitare di incontrare una persona"
"Chi?"
"Un certo Peter, capelli scuri e occhi verdi.
Posso fidarmi?"
"Si...stai tranquilla"
"Ora vieni... ti mostro dove teniamo il vino" le dico facendole cenno con la mano di seguirmi.
Dopo una dura giornata passata ad addestrare la nuova arrivata sono pronta a tornare a casa.
Stavo per uscire quando Rachel mi dice:
"Hey Samanta, vuoi venire a vedere la mia casa? Non è molto lontano da qui. Sempre se non hai qualcos'altro da fare".
Non so se andare, poi penso che non ho niente da fare così...
"Ok".

La sua casa non è poi così tanto lontana dalla mia.
Dista 5km.
"Hey, ma tu vivi da sola?"le chiedo.
"Si, vivo da sola" poi continua " Dai siediti...fai come fossi a casa tua"
Mi siedo sul divano.
"E tu...tu vivi da sola?" mi chiede.
"Si...proprio come te".
"Tu non hai un fidanzato?" le chiedo.
"L'avevo...si chiamava Ryan".
"Perchè AVEVI?".
"' Lui faceva cose orribili alle persone...così l'ho mollato. Io l'amavo, ma lui...".
Lei riesce a trattenere le lacrime.
"Mi dispiace" le dico.
"No, non preoccuparti".
Dopo aver scambiato quattro parole le dico: " Ora è tardi...devo andare".
"Va bene...a domani".
Esco dalla sua casa e prendo il primo taxi.

Arrivo a casa e vado dritta a letto.
Sono così stanca che non ho tempo di rimanere a fissare la porta per vedere se torna quella bambina che cado subito in un sonno profondo.
È sabato mattina e tutto procede a gonfie vele.
Vado a lavoro.
"Buongiorno, il vino è finito...puoi andare tu al deposito?" mi dice Rachel.
"Si, ora vado".
Esco dal locale e vado al deposito.

Quando sono lì sento dei rumori provenire dall'interno.
"Chi c'è lì?"
"Puoi venire ad aiutarmi?" mi chiede una voce...una voce familiare.
Entro dentro...
Vicino agli scaffali vedo una figura nera inginocchiata sul pavimento.
Mi avvicino per vedere chi è.
Ha i capelli scuri e gli occhi verdi proprio come... aspetta...è Peter!
"Hey, ma tu non sei la cameriera che lavora per Tom?"dice.
"Si...e tu...tu non dovresti essere qui!" risposi con tono arrabbiato.
"È stato Tom a mandarmi qui...vuole che prenda un po' di vino...puoi aiutarmi?".
"Ma io...".
"Dai mi serve una mano"
"Va bene" gli rispondo. Non so perchè ho accettato...forse è perchè mi dispiace vederlo così. In fondo lo sto solo aiutando...cosa potrebbe mai succedere!
Lo aiuto ad alzarsi dal pavimento e prendo dell'altro vino.
"Ora andiamo" gli dico.
Mentre stiamo andando al locale Peter dice: " Grazie..."
"Samanta" gli ricordo.
"Grazie per avermi dato una mano..."
"Figurati"
"Questa sera vorrei invitarti a cena...sai...per ricambiare".
"Veramente io oggi dev..."
"Dai...non accetto rifiuti".
"Ma devo lavorare!"
"Parlerò con Tom e lo convincerò a darti la serata libera".
Non so cosa dire così mi limito a fare cenno con la testa.
"Ora vai a casa e riposati...porterò io il vino al locale e parlerò con Tom".
"Va bene" dico porgendogli le bottiglie di vino.
" Verrò a prenderti stasera alle 20:00...dove abiti?"
"Al Night Times Square; 5° piano; appartamento 25".
"Va bene... a stasera" dice sorridendomi.
"Ok".
Poi io vado all'Hotel mentre Peter prosegue la strada per il locale...

Spazio Autrice

Cari lettori, grazie per aver letto fino a questo punto.
Vorrei sapere la vostra opinione quindi non esitate a commentare.
Non dimenticate di dare un voto alla fine di ogni capitolo. Grazie...a presto.

Alice: Il Male È RinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora