Capitolo 2

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Sto pulendo il bancone. Mi assicuro che tutto sia pulito per l'arrivo del mio capo.
Poi sistemo i tavoli e le sedie.
Nel frattempo ho mille pensieri che mi passano per la testa.
Poi qualcuno mi chiama...è Charlotte, una mia vecchia compagna di liceo.
"Hey Sam, stasera io e le altre andiamo a vedere un film al cinema...vuoi venire?"mi chiede.
Ah...non ve l'ho detto?...le mie compagne di liceo mi chiamano Sam.
Non so se accettare o rifiutare. Charlotte non mi è stata mai simpatica...ma non ho niente da fare a casa perciò...
"Si, a che ora?" chiedo
"Alle 20:00, all'entrata del cinema".
"Va bene...ci vediamo lì".
Charlotte si allontana e si avvicina alle altre.
Sento delle risate.

Sono le 18:15.
Il mio capo entra nel locale e dà un'occhiata dappertutto.
Si chiama Tom , avrà una cinquantina d'anni.
Indossa un vestito molto elegante.
"Samanta, stasera verranno dei miei amici e voglio che tu li serva" dice
"Signore, oggi ho la serata libera" gli ricordo.
"No, stasera devi stare qui...ti darò un altro giorno libero"
"Ma, i"
Mi interrompe.
"No, non ci sono scuse".
Poi si allontana
' E ora come faccio? Devo chiamare Charlotte per dirle che non vengo'.
Faccio per prendere il cellulare quando una voce alle mie spalle mi chiede: "Signorina? Dove posso trovare il signor Tom Stewart?".
Mi volto, è un uomo sulla trentina.
Capelli scuri e occhi verdi.
"Buonasera" dico gentilmente.
"Buonasera, dove è il signor Tom Stewart?"
Mi chiede rivolgendomi un sorriso.
"Peter!!! Come sono felice di rivederti!!"
Dice Tom al signore vicino a me.
"Anch'io sono felice di rivederti"
Si stringono la mano.
Non fanno nessun caso a me.
Poi vanno a sedersi ad un tavolo, mentre io vado al bancone.
"Samanta!!!"
Arrivo in un battibaleno al suo tavolo.
"Portami qualcosa da bere, una coca"
Poi continua rivolgendosi a Peter "E tu vuoi qualcosa?". "Anch'io...grazie" mi dice.
Quando è ora di tornare a casa dico al mio capo: "Signore, devo andare".
"Anch'io"disse Peter.
"Vuole che le dia un passaggio?" mi chiede.
"Abito qui vicino".
Sto per uscire, poi mi accorgo di aver dimenticato una cosa.
"Grazie lo stesso" gli dico.
Lui sorride.

Apro la porta di casa e vado dritta a letto.
Penso a Peter. Non riesco a togliermelo dalla testa...

Alice: Il Male È RinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora