Capitolo 9

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Inziai una nuova vita...
Dopo la luna di miele ci trasferimmo a Miami.

Ora sono qui...nella nuova casa...dopo 4 mesi dal matrimonio.
Sento qualcosa muoversi dentro di me...una nuova vita...
Passo la mano sul mio ventre...sento scalciare.
Sono in giardino, seduta su un piccolo divano.
Quando scoprì di essere incinta...è stato bellissimo.
Quel giorno ero così felice...

Avevo fatto il test di gravidanza...e prima che Peter tornasse...lasciai il risultato sul tavolo.
Quando mio marito tornò dal lavoro mi chiese: "Amore cos'hai?". Stavo tremando,avevo paura... paura della reazione di Peter...
"Guarda sul tavolo".
Peter si avvicinò e prese il test.
"Sono incinta" dissi piangendo.
Mio marito era così felice che venne subito ad abbracciarmi...
"Amore, sono così felice". Anche a lui scese qualche lacrima...

Il giorno più bello della mia vita.
Dopo quel giorno ebbi però delle difficoltà, difficoltà che sono riuscita a risolvere.
Piangevo tutte le notti.
Sognavo di perdere il bambino...avevo molta paura, paura di non riuscire ad essere all'altezza, paura di perderlo.
Il solo pensiero mi devastava, ma per fortuna c'era sempre Peter a tranquillizzarmi, e c'è ancora.
Anche lui è un po' nervoso....ma è molto felice di diventare padre.
E mi ripete sempre: "Se ti assomiglia...sono il padre più fortunato del mondo".

I mesi passano e il mio ventre comincia a crescere sempre di più.
Ora sono al 7° mese di gravidanza.
Tutto procede bene fino a quando un giorno mi sento male...
Sono sul divano e ad una certo punto un dolore lacerante mi colpisce lo stomaco.
Chiamo subito Peter e mi faccio portare all'ospedale.
I medici mi portano in sala parto.
Qui tirano fuori il bambino.
Non piange...non emette nessun suono.
Comincio a piangere... e ad urlare.
Poi non vedo altro che il buio.
Non c'è cosa peggiore che trovarsi avvolti tra le tenebre mentre intorno a te tutto continua regolarmente...

"Amore...amore stai bene?" Sento una voce che mi chiama.
Apro gli occhi...è Peter.
"Cosa...cosa è successo?" chiedo con voce bassa.
"Sei svenuta".
Poi do un'occhiata alla pancia.
I: " E il bambino? Cosa è successo?" chiedo preoccupata. Non ricordo molto...
P: "Non preoccuparti...il bambino sta bene...anzi bambina" dice sorridente.
Scoppio a piangere.
Sono così felice.
P: "Tu dopo un po' hai perso conoscenza".
Prende la mia mano.
Poi continua: "Vuoi vederla?".
"Si"
Ed esce dalla stanza.
Dopo 5 minuti torna.
Con se ha una bellissima bimba.
Si avvicina e la porge tra le mie braccia.
È così bella...e calma.
Mentre guardo la bambina Peter si siede vicino a me.
P: "Allora? Come vuoi chiamarla?"
Io gli sorrido e dico : " C'ho pensato molto e ho deciso di chiamarla Alice".
P: " È un bellissimo nome".

Alice: Il Male È RinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora