Pov. Camille
-Ci sono un po' di cose che dovreste sapere...- dico seria mentre Peter entra per ultimo nella clinica, chiudendosi la porta alle spalle.
-Ed in fretta.- mi dice severo Derek.
-Punto primo: io e Jonathan stiamo insieme.- dico guardando verso Rachel, con la faccia più seria del mondo.
-Come volevasi dimostrare.- sottolinea Stiles, mentre si avvicina a Lydia.
Rachel sorride al commento, ma noto invece che Scott non fa una piega. Incrocia le braccia al petto, con Kira accanto sudata dal caldo torrido.
Una ragazza dai capelli castani, che mai avevo visto prima, è accanto a Rachel e a quanto ho capito sarebbero sorelle.
-Direi che stai giocando su un tasto delicato. Tu la nostra storia non la sai.-
-È contorta peggio della nostra? Dubito.- ironizza Peter, sedendosi su uno sgabello.
Il beta di Scott fa un risolino e Jonathan ringhia.
-Calmati, ha ragione. Probabilmente la loro è più intrecciata.- gli dico sistemandomi i capelli dietro le orecchie, per poi continuare.
-Punto secondo e più dolente: non vi abbiamo detto tutta la verità.-
Sulla faccia di tutti l'espressione è tesa. Derek sarebbe capace si staccarci la testa solo per questo, e Rachel similmente...
Sono nervosa, i piedi non stan fermi. Sto sudando freddo.
-Lo dici tu o lo faccio io?- sussurro a Jonathan, mentre mi appoggia la mano sulla spalla, rassicurandomi ed infondendomi fiducia.
-Siamo chimere.- butta loro in faccia il mio ragazzo, e sui loro volti compare un...
-EH?- mi chiede il beta.
-Dio salvaci.- sussurra Peter ricevendo poi un pugno sulla spalla da Derek.
Ma l'espressione di Malia è quella più dura.
Segna disprezzo.
Segna sfiducia.
Segna odio.
-Sapevo che ci avrebbero fregati.-dice con astio, per poi allontanarsi verso Deaton e sussurargli qualcosa nell'orecchio.
-Potremo fidarci?- chiede poi ad alta voce.
-Ascoltate la nostra storia e poi giudicherete.- le risponde Jonathan quasi disprezzandola, incrociando le braccia e fissandola serioso.
-Allora raccontate.- ci invita Lydia mentre mi siedo, pronta per far riaffiorare brutti ricordi.
-Bhe, credo che tutti voi sappiate come si creano le Chimere, quindi passo oltre.
Il nostro Alpha è un uomo spietato ,crudele, vendicativo, ma il peggio è che lavora per qualcuno. Non abbiam mai saputo esattamente chi.
Io sono arrivata in Alaska a dodici anni, dopo aver subito un intervento al polmone sinistro in Florida, per la riabilitazione. I dottori sostenevano che l'istituto dove mi avrebbero condotta sarebbe stato salutare grazie all'aria pura. Non mi astenni all'occasione di guarire.
Arrivai e mi misero in un istituto confortevole in mezzo ad una valle con un piccolo paesino-
Tutti mi ascoltano attenti, in attesa, ma faccio una pausa per pochi secondi.
-Ebbene, una sera, nevicava. Fuori sembrava fosse una bufera di quelle giuste, dopo anni. Ero in camera, a leggere e non ricordo come ma mi ritrovai il mattino dopo, immemore, tra le nevi. Mi rinchiusero in celle controllate da infermiere ogni trenta minuti, ma ogni volta che nevicava io ero in mezzo alla neve. Chiamarono un esperto, dissero cose insensate, false, solo per farmi visitare.
Ma scappai di nuovo e non ricordavo mai nulla.
Fino alla notte in cui mi svegliai di colpo. Ero in mezzo alla neve e sentivo dei rumori strani. Ero praticamente vestita solo con camicia da notte, eppure non sentivo freddo, mi confondevo con il paesaggio. Pensai di essere notata dati i capelli rossi, ma in realtà in quel momento erano incolori: bianchi. Al posto delle unghie avevo artigli...
Mi trovò la mattina un uomo pallido come me di carnagione, dicendomi di seguirlo.
Divenne il mio Alpha, mi insegnò come sopravvivere e dominare questo potere, e mi lasciò andare anche se non mi disse mai che incrocio fossi.
Divenni l'Omega d'Alaska e non seppi mai il suo nome.
Ma se può sembrare normale fino a qua, le cose si complicarono dopo.-
Mi fermo, respiro, rilasso le spalle. Non so se sono pronta.
-Ero sistemata in un piccolo cottage in mezzo al bosco, e andavo avanti a malapena.
L'Alpha un giorno venne a trovarmi. Mi disse che aveva un lavoro per me e dovevo collaborare con un suo beta. Non capii precisamente cosa mi chiedesse di fare, ma accettai perché aveva fatto tanto per me.
E fu qui che incontrai lui.- dico stringendo la mano a Jonathan. Lui fa un respiro, chiude gli occhi e percepisce le emozioni. Poi comincia.
-L'Alpha mi trovò un giorno come lei. Fui abbandonato all'età di tre anni davanti alla casa dei miei genitori adottivi. Sono nato Chimera, di fatto e la mia storia non credo vi interessi.
Io però, a differenza di Camille, so quale incrocio io sia.
Sono per metà inugami e per metà licantropo.- i ragazzi lo guardano ignoranti dell'argomento e perciò si girano verso Deaton.
-Un inugami è uno spirito giapponese. Prende la forma di cane ed è generato tramite un rituale. È usato per scopi di vendetta dal suo padrone, ma se si ribella, può fare quello che vuole.-
-Esatto.- concorda Jonathan, annuendo.
-Ed io invece?- gli chiedo. Voglio sapere da anni che cosa sono, ed ora ne ho l'occasione.
-Sei una Yuki-onna, una donna delle nevi. Si confonde con il paesaggio, ha poteri di congelamento differenti da persona a persona e sa ammaliare gli uomini grazie al suo profumo ed ai suoi occhi.-
Sono frastornata, ma subito dopo Kira parla, senza farmi chiedere altro.
-Quindi? Che lavoro vi chiese di fare?- chiede, tornando al racconto.
-Ci chiese di uccidere una persona per lui. Eravamo troppo devoti per dire di no. Solo dopo anni ci ribellammo e scappammo, rifugiandoci in più Stati. Sino a quando abbiam sentito parlare di voi in Messico.-
Jonathan fa una pausa e continuo io. Le mani strette alle ginocchia, il sudore freddo che cola.
-Lì io e Jonathan ci siamo divisi, nonostante il nostro rapporto ormai saldo. Abbiam pensato di poter ricevere una mano, qua. Lui avrebbe distratto L'Alpha in nostra ricerca ed io sarei corsa da voi, per poi essere di nuovo raggiunta da Jon. Ma ci ha intercettati ed ha scoperto tutto, affrontandoci apertamente. Son riuscita a raggiungervi inseguita da Lui, ed il resto lo sapete già.-
Respiro, guardo le loro facce.
Ora che sanno tutto sembran più tranquilli, apparentemente.
Scott è l'unico ancora serio e diffidente.
Devo conquistare la sua lealtà. Ma come?Hey
Scusate il ritardo, ecco un nuovo capitoloo!
-rackmilla♥
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THE TRUE ALPHA
FanfictionCamille è un'omega, fuggita a Beacon Hills per cercare rifugio dopo una notte sanguinosa. Sta cercando una persona, ma i sensi non l'aiutano e le ferite stan perdendo molto sangue. Per caso scorge una clinica veterinaria, stranamente aperta alle 10...