Capitolo 3

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Il giorno seguente, Draco venne svegliato da un rumore insolito, proveniente dal piano di sotto.

Si coprì le orecchie con il cuscino, sperando di riuscire a riprendere il sonno, invano.

«Imperius!», sentì dire.

Aprì gli occhi di scatto.

«Granger», ringhiò dopo aver riconosciuto la voce.

Raggiunse il piano di sotto, e varcò la soglia della stanza; quando ad un tratto, la giovane si bloccò.

«Merlino, non volevo svegliarti», abbassò il viso, arrossendo visibilmente.

La visione della Serpe, alle prime luci del mattino, la stordì lievemente.

Draco si guardò, ghignando a sua volta, compiaciuto. Probabilmente quella Grifona, non aveva mai visto un fisico da vero mago come lui. Pensò.

«Visto che hai così tanta voglia di esibirti, perché non provi su di me?», sfidò, puntando i suoi occhi dritti in quelli della ragazza.

«C-come?», balbettò, leggermente ansiosa.

«Prevedibile», si voltò, pronto per andarsene.

«Fermo, fermo, fermo!», gridò, facendolo fermare.

Era così infantile. Pensò la ragazza.

«È da settimane che sono arrivata, e non mi hai ancora insegnato nulla sul campo. Come pretendi che io impari a diventare una Mangiamorte?», sbottò di colpo. «Se non sbaglio il tuo dovere è quello di insegnarmi a..».

Draco non ascoltò più la ragazza dinanzi a lui, dato che l'aveva turbato. Per prima cosa, odiava sentirsi dire quello che doveva fare, specie da una saputella come lei.

«Granger, 'sta zitta», sbuffò. «Non sarò io a insegnarti le basi».

Lei si toccò il cuore, tremolante. «E chi altro?».

Il terrore di farsi scoprire dai suoi due migliori amici, la stava divorando. Ancora non aveva avuto modo di tirare fuori l'argomento, ma forse, non ci sarebbe mai riuscita.

Cosa avrebbe detto ad Harry?

"Sai, sono diventata un'amica di Lord Voldemort. Ora il mio scopo è uccidere persone innocenti".

Dio, suonava molto male.

«Blaise Zabini».

Tirò un leggero sospiro di sollievo. «E quando ha intenzione di venire?».

«A momenti..».

Senza neanche farlo apposta, Blaise interruppe la loro conversazione, e nonostante i battibecchi iniziali, i due, dopo aver chiarito la situazione, iniziarono subito ad allenarsi, mentre Draco, ritornò a dormire.

«E anche ora, un problema in meno da risolvere», ghignò, appoggiando la testa sul cuscino. «Sicuramente quella saputella della Granger, non sopravviverà neanche un secondo».

¤¤¤

«Harry.. Harry!», lo chiamò il rosso, avvicinandosi all'amico.

«Hermione..».

«Cosa? Harry svegliati, è solo un sogno!», continuò.

Il ragazzo aprì gli occhi di scatto, accorgendosi di essere in una pozza di sudore.

«Harry.. Stai bene?».

«Ron, l'ho vista».

«Chi? Hermione?».

«Tu sai chi, la stava manipolando».

«È stato un incubo, ora dovresti calmarti», lo rassicurò.

«No! Ron è tutto vero, dobbiamo andare da lei».

Il rosso, era esasperato. Harry ultimamente era diventato quasi pazzo. E non voleva assolutamente che lui si mettesse nei pasticci.

Albus gli aveva espressamente ordinato di tenerlo a bada, data la situazione che stava avvenendo con il ritorno di Lord Voldemort.

Approfittò subito della situazione, per dirgli una mezza verità.

«E se fosse un modo che Voldemort usa contro di te, per attirarti in una trappola?», gli disse. «E poi sappiamo benissimo che Hermione non si farebbe manipolare da.. Lui».

Si grattò gli occhi. Ultimamente la cicatrice pulsava voracemente contro la sua fronte, e gli incubi sembravano sincronizzarsi con essa.

«Beh.. Forse hai ragione», ammise. «Però dovremmo scriverle una lettera, per sapere come sta».

Ron sbuffò, sorridendo. «Sei sempre il solito».

«E magari aggiungici anche una lettera per Lavanda», rise, cambiando argomento.

«Oh ti prego, quella ragazza è completamente pazza», disse, tirando da sotto il cuscino, un cumulo di lettere. «Ne avrà scritte almeno dieci al giorno da quando siamo partiti per il ritorno a casa».

Mentre l'amico continuava a parlare del rapporto fra lui, e la sua amata, Harry ripensò all'incubo, troppo reale per essere fasullo.

Hermione rigirava fra le mani una bacchetta, nera e lucida, mentre qualcuno da dietro le sue spalle, le stava sussurrando parole, per convincerla a fare quello che era doveroso fare.

Ma quel qualcuno, Harry lo riconobbe subito.

Il Signore Oscuro.

Improvvisamente, un lampo verde, fuoriuscì dalla bacchetta, e quel bagliore freddo e cupo, illuminò il viso pallido e cereo della sua amica.

Nei suoi occhi, riuscì a vedere la perversione che metteva nel momento stesso in cui uccideva le persone.

Per Harry, che oramai era abituato ad avere tutti quegli incubi, pensò che non si trattasse di un semplice incubo appunto.

Ma bensì di un futuro non molto lontano dal presente.

Un futuro in cui Hermione, la ragazza che lui conosceva come la più coraggiosa, leale e amichevole, sarebbe diventata spietata e crudele.

Ma forse, come diceva Ron, Hermione si sarebbe potuta difendere da sola. Questo era solo un trucco che la mente gli creava. Che Lord Voldemort creava, per attirarlo.

Non sapeva quanto sarebbe riuscito a restistere a tutta questa storia. Ma sapeva benissimo, che non sarebbe finita bene.

Buonasera a tutti, miei piccoli maghetti e maghette 😘

Ecco a voi l'atteso capitolo, e mi scuso ancora per il ritardo! 😅

Se vi è piaciuto, lasciate pure una stellina, e/o un commento qui sotto, se vi va 👇

(eccerto che vi va, altrimenti se non lo fate vi manderò Hermione a cruciarvi uno per uno. 😇)

Okay, lasciando stare la mia pazzia 😂 ho visto che la storia Trust me, Granger ha raggiunto i 97.8 K!

Grazie mille di cuore a tutti 😍 è un traguardo grandissimo per me.

-Dramiox

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