Capitolo 6

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Hermione si ritrovò dinanzi alla porta, ansimante.

Un misero muro, la divideva dal Signore Oscuro, e cosa peggiore.. Non sapeva il motivo di tale richiesta.

«Vieni avanti», sentì dire, non appena la porta si aprì.

Improvvisamente una scia di brividi le percorsero il corpo, quando vide un serpente, stringersi attorno ad un corpo ricoperto di sangue.

«Non fare caso a Nagini», tuonò. «Troppe attenzioni la fanno diventare aggressiva».

La Grifona deglutì silenziosamente. «Mi scusi, Signore. Perché mi ha convocata qui?».

«Siediti. Abbiamo molto di cui parlare».

La porta alle sue spalle si chiuse velocemente, e immediatamente scattò la chiave nella serratura.

Voldemort sapeva i rischi che poteva correre. Ma la presenza di quella Neo-Mangiamorte, gli azzerò completamente il buonsenso.

Al diavolo il suo patto.

Lei era pronta.

¤¤¤

Astoria continuava a russare pesantemente, costringendo Draco a girarsi e rigirarsi nervosamente sotto le coperte.

Sicuramente, la cosa che lo rendeva così, era il modo in cui dormiva la sua.. Amica.

In più, aveva dato di matto quella sera. Il suo migliore amico, Blaise, era in pessime condizioni fisiche. Si sentiva in colpa.

Non c'era spiegazione logica del perché aveva reagito così.

Scese dal letto, deciso più che mai, a chiarire la situazione una volta per tutte.

«Blaise..», sussurrò, avvicinandosi al suo letto. «Mi senti?».

Aprì un occhio, constatando quanto viola fosse la sua palpebra.

«Vattene».

«Non so cosa mi sia preso», si toccò la fronte. «Ho reagito d'istinto, e mi sono lasciato.. Possedere».

«Te lo dico io cos'hai», sbottò, alzandosi leggermente dal letto. «Sei geloso.. Di Hermione».

«Non dire sciocchezze», ghignò. «La Granger non conta niente per me».

«Se non conta niente per te, non significa che lo sia anche per me».

«Cosa intendi dire?», chiese.

«Io.. Credo di amarla».

Blaise arrossì visibilmente.

Sapeva che non era il momento giusto per esprimere le proprie emozioni. Ma non riusciva a starsene zitto.

Hermione gli aveva curato le ferite più profonde, con una dolcezza che non aveva mai visto fino a quel momento.

«Non è un po' troppo..», cominciò Draco. «Presto?»

Sì accigliò. «Ah giusto, dovrei prendere esempio da te, imitando le cose che fai con Astoria».

I lineamenti del viso dell'amico, si indurirono. E i pugni si chiusero.

«Non tirare in mezzo Astoria», ringhiò a denti stretti.

«Come vuoi», si infilò sotto le coperte. «Quando esci chiudi la porta».

Malfoy si sentì quasi come un drago, in procinto di sputare fuoco da un momento all'altro.

Sospirò, e per quanto ogni fibra del suo corpo urlasse "Hermione non sarà mai tua", oppose resistenza.

Il giorno seguente, nella Villa regnò il silenzio.

Astoria girovagava per la stanza, alla ricerca di biancheria pulita. Ogni tanto volgeva lo sguardo verso il suo Dracuccio, ma lui era impassibile.

Quella ragazza non gli faceva più nessun effetto.

L'unico pensiero che gli ruotava in testa, era.. Granger.

«Crucio!», sentì.

La Serpe scosse la testa. Ora sentiva anche la sua voce. Probabilmente il sonno disturbato, gli provocava allucinazioni.

«Imperio», sentì ancora.

Si coprì le orecchie con il cuscino. Stava veramente impazzendo.

«Che diavolo sta facendo quella?!», sbottò Astoria, guardando dalla finestra.

Draco si alzò di fretta dal letto. Granger era in giardino, e si stava allenando con una farfalla.

Si vestì di fretta, ignorando le domande che Astoria gli poneva. Uscì, camminando velocemente verso la Grifona, e calpestando una miriade di foglie, distraendo la ragazza.

«Malfoy», sbuffò. «Mi stavo allenando».

«Senza il tuo insegnante?», rise, amaro.

«Tu non sei il mio insegnante», disse lei, fredda.

«Mi riferivo a Blaise».

Rimase immobile. Doveva aspettarselo da lui.

«Hai ancora tante cose da imparare, Granger», girò l'anello fra le dita. «La potenza di un incantesimo, è data dall'intensità con cui lo dici».

«Cioè?», iniziò ad incuriosirsi.

«Non puoi pretendere di controllare una persona, se non ne sei convinta».

«Fammi vedere, allora», disse.

Draco tirò fuori la bacchetta, puntandola verso di lei. «Imperio», disse, pacato e fermo.

La giovane si avvicinò a lui, annuendo con la testa. «Farò qualsiasi cosa».

La Serpe sentì una strana sensazione, concentrarsi sul basso ventre. Gli stava chiedendo di fare.. Tutto.

Tanti pensieri gli invasero la testa. Forse troppi. Ma improvvisamente, la mente diede spazio all'istinto.

«Baciami», sussurrò, sentendo quasi il cuore scoppiargli dal petto.

Hermione si avvicinò, spavalda, tirandogli la cravatta. E con un gesto improvviso, avvicinò le labbra contro le sue.

Quel sapore lo stava facendo impazzire.

Le prese la testa, approfondendo il bacio, e lasciandosi trasportare dalla passione.

O almeno questo valeva per Draco. Poiché la Grifona era sotto incantesimo.

Si promise di non ripeterlo più. E nessuno avrebbe saputo niente. Nemmeno Hermione.

Ma non molto lontano, da una piccola finestra, Blaise aveva visto tutta la scena.

E immediatamente, l'idea più sadica e crudele, gli balenò per la mente.

Buonaseraaaa Maghetti e Maghette! 😚

So che non avrei più scuse, ma credetemi quando vi dico che non ho tempo neanche per aprire Wattpad. 😦

Lo stage mi sta tartassando. E, fortunatamente, ci sono questi giorni di Ponte, e ho pensato di aggiornare yep 😊

Quindi, riepilogando.

Come al solito, se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina e/o un commento (eddai, fatelo per i Dramione pls).

*ok la smetto 😂*

Dramiox

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