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Stiamo camminando a neanche 30 cm di distanza e il mio cuore inizia ad accelerare. È bello quando non accelera per paura.

Tra noi c'è un silenzio assordante. Sento solo le macchine e i camion sfrecciare di fianco a noi.

Sto per parlare ma Caleb mi anticipa.
《Allora,parlami un po' di te..》

《Beh...vediamo...mi sono trasferita perché da poco mio padre è morto...》sento una lacrima salire ma la rimando subito in dietro.

《Poi...ehm...》non mi sembra il caso di raccontare che mi prendevano tutti in giro nella vecchia scuola... Per fortuna interviene Caleb.

《Non ti ho chiesto la tua vita... intendevo; quali sono i tuoi hobbie? La tua canzone preferita? Colore preferito?...》dice ridendo.
《Colore preferito?》ripeto ridendo.

In effetti non ho mai pensato a me stessa...
《Si, dai...qual'è?》
Non lo so...cosa mi piace? Qual'è il colore che mi rappresenta? Se dico il rosa o il viola sembrerà che sono ancora più sfigata di quanto sono...mi piace stare all'aria aperta per cui...

《Azzurro》dico sorridendo. 《E il tuo?》
《Verde. Il verde di una foresta in piena primavera. 》
Abbiamo gli stessi gusti, ci piace la natura.

Continuiamo a parlare delle nostre passioni e notiamo che sono praticamente le stesse. Disegno, musica, serie tv, ecc.

Stiamo continuando a camminare lungo il marciapiede quando arriviamo davanti alla casa di Caleb.

《Ti va' di entrare?》chiede un po' timidamente. Mi fissa con quei bellissimi occhi azzurri che io amo.

Si, mi sono innamorata dei suoi occhi. O forse non Sono gli occhi?....

《Non vorrei disturbare i tuoi genitori...》
《Nonono. Tranquilla. Sono via per lavoro e ho la casa tutta per me. Vieni?》mi esorta ad entrare lui.
Annuisco ed entro.

Noto che casa sua è strutturata come la mia. L'ingresso piuttosto ampio, Scale sulla destra, cantina sotto le scale, cucina e sala da pranzo a destra e salotto a sinistra.

《Vieni andiamo in camera mia.》mi dice indicandomi le scale così vado avanti io e lui è dietro di me. Penso a Come comportarmi in sua presenza..se mi posso fidare di lui...

Al pensiero di questa frase inciampo  sui gradini.
《Attenta!》urla Caleb mentre sto cadendo.

Non riuscendo ad afferrarmi sbatto il ginocchio siniatro contro lo scalino e mi accascio su uno di essi per il dolore.

《Ti sei fatta male?》
《No...tranquillo...è solo una botta...》dico per tranquillizzarlo ma il dolore è forte e soffoco un gemito.
L'ha notato...

《Sarà anche solo una botta ma ti fa male...molto male a quanto pare. Riesci a camminare?》

Provo ad alzarmi tirandomi su con il corrimano ma una fitta mi percorre la gamba e devo risedermi.

Senza neanche pensarci mi prende dietro la schiena e sotto alle ginocchia. Mi tira su e con voce gentile mi dice...

《Tieniti se vuoi.》allora metto le braccia intorno al suo collo e mi porta in camera sua ,la seconda a sinistra. Quella che equivale alla camera di Elen.

Mi appoggia sul letto e Mi sistemo guardandomi un po' intorno.

La sua camera è quadrata come la mia, un po' disordinata ma è piuttosto normale per un ragazzo, credo.. ha la tv e il letto è difronte.

C'è un armadio sulla parete a destra del letto e in quella a sinisra c'è una finestra molto grande e sotto una scrivania con sopra una pila di libri di scuola tutti in disordine.

Mi soffermo a guardare il mio riflesso sullo schermo della tv.

Ho i capelli un po' in disordine così me li metto a posto pettinandoli un po' con le dita.

Caleb chiude la porta e viene verso di me e si siede sul pavimento e mi esamina il ginocchio.

《Tranquillo non è niente.》non è vero ho un male tremendo! però lo dico per rassicurarlo ma più che altro perché mi sento a disagio...

Alza gli occhi che incrociano i miei per una frazione di secondo che sembra infinita e dice

《Non devi fare la coraggiosa con me,mi p..》sta per dire qualcosa ma il mio cellulare inizia a suonare.

Oddio è mia madre!!! Mi ero dimenticata che dovevo tornare a casa presto! Sono già le 20; 40!!!

Me lo sento...questa volta mi ammazza!

《Pronto?》
《MA DOVE CAVOLO SEI?! TI HO CHIAMATA UN SACCO DI VOLTE E NEMMENO UNA RISPOSTA! MI HAI FATTA PREOCCUPARE!》urla.

《Scusa è che ho incontrato un rag...》non riesco nemmeno a finire la frase che ricomincia a urlare.

《NON MI INTERESSA VIENI SUBITO A CASA E NIENTE CENA STASERA!》
《Ok arrivo.》e chiudo la chiamata.

《È tanto arrabbiata?》mi chiede Caleb alzandosi da terra.
《Parecchio!》rispondo.

E incurante del fatto che non riesco a camminare mi alzo ma al primo passo che faccio una fitta mi percorre tutta la gamba e perdo l'equilibrio.

Per fortuna Caleb mi prende...ma le nostre facce sono troppo vicine talmente tanto che potremmo respirare la stessa aria..

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Il Mio Destino Lo Decido IoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora