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Maledetto!
Non ci posso credere che...che...uff...non voglio dire parolacce ma qui ci sta!
Quel gran Bastardo! Ok, va bene che non stiamo insieme ma se ci stai provando già con una non sbacciucchiarti con altre ragazze, beh "sbaciucchiare" è dire poco. Per di più davanti a casa tua! Non ci hai nemmeno pensato che io abito praticamente davanti a te?!...
Ma dai Mia...cosa ti lamenti? Ti sei soltanto illusa di piacere a qualcuno...sei una stupida! Poi...sei qui da solo una settimana e mezza cosa pretendi? È stato tutto troppo veloce...

《Oh...Mia!...》una voce in lontananza mi risveglia dal mio monologo e mi ritrovo a fissare una figura che mi corre incontro. Faccio fatica a mettere a fuoco per colpa di alcune lacrime che mi si sono formate involontariamente. La vista ritorna e...oh no sta correndo verso di me! Dove vado? DOVE VADO?! Se entro in casa in lacrime, mia madre mi chiederà cos'è successo e di certo non ne voglio parlare con lei! Mi viene in mente solo un posto e mi metto a correre verso l'ospedale non molto lontano da casa mia. Max. Devo andare da Max.

《Mia t-ti prego! Fermati! Posso spie-spiegarti!》urla Caleb, ormai sfinito dalla corsa, Io invece potrei correre per chilometri e non mi stancherei. Però! Scappare dai bulli mi è servito da allenamento!
《Torna dalla tua...aspetta...ma chi era?!》mi blocco sul posto e mi girò verso Caleb che sta ansimando appoggiato ad un palo della luce a una decina di metri da me.
《N-Non ha importanza..》
《Oh si che ce l'ha! Non sono nessuno per te, ma non mi faciò trattare come un una bambolina. Soprattutto da uno come te!》sto alzando sempre di più la voce. E chi non lo farebbe con una persona così...così...AAAHH! Non mi viene nemmeno una parola per descrivere quanto mi dia fastidio anche solo la sua presenza!

Lui scoppia in una risata e mi sale ancora di più l'istinto omicida!
Da quando sono diventata così aggressiva proprio non lo so!

《Basta me ne vado!》urlo voltandomi per riprendere la mia corsa sfrenata verso l'ospedale.
《No aspetta.》Mi si avvicina Caleb prendendomi in tempo le braccia per tenermi ferma. Cerco di divincolarsi ma è molto più forte di me e anche se mettessi tutte le mie forze in un mio pugno ben assestato non gli farebbe nulla.

《Lasciami!》dicono con più calma questa volta ma con tono minaccioso.
Lui mi lascia ma, ancor prima che io potessi muovere un muscolo mi fa voltare e mi afferra i polsi. I nostri volti sono vicini e i sui occhi profondi mi fanno sentire piccola.

《Lasciami spiegare.》
《No, non voglio ascoltare un'altra parola da te.》Ho la rabbia che mi ribolle nelle vene. Con uno strattone mi libero e corro di nuovo in direzione dell'ospedale, ma questa volta Caleb non mi segue.

*******
Sto correndo da molto e mi bruciano i polpacci. Credevo di sapere la strada per l'ospedale ma Credo di essermi persa. Credevo che fosse più vicino. Non riesco a levarmi dalla testa Caleb.
Ma perché l'ha fatto? Perché mi sono illusa di piacere a un ragazzo dopo solo una settimana che sono qui? Sono successe troppe cose. Papà. Il trasferimento. Perdere quei pochi amici che avevo. Max. E ora Caleb. Ho solo quindici anni cavolo! Affrontare tutto questo... è troppo anche per un'adulto figurati per un'adolescente.

Per fortuna Poco più in là c'è una panchina, non riesco più a stare in piedi. Mi lascio cadere passandomi il dorso della mano sulla fronte. Non sono sudata ma mi viene spontaneo.
Ho corso tutto il tempo di fianco al mare che ora è alle mie spalle. Si sente il rumore delle onde e l'odore dell'acqua salata. Adoro sentire le onde infrangersi contro gli scogli mentre tutto intorno a me è silenzioso.

Noto che a qualche metro da me c'è una scaletta che porta sulla spiaggia così decido di andare giù. Il sole è ancora alto per essere le 16. Anche se fa caldo non c'è molta gente in spiaggia così mi trovo un posto tranquillo e mi siedo sulla sabbia calda. Prendo il cellulare e vedo una chiamata persa da Stephany.. cosa vorrà?
《Hey, tu sei Mia vero?》una voce maschile mi fa sobbalzare. Alzo la testa e vedo un ragazzo alto e moro. Mi sembra di averlo già visto a scuola ma non so come si chiama.
《Ehm..sì, sono io.》mi affretto a dire rimanendo sedura. Porgendo la mano al ragazzo davanti a me che me la stringe.
《Piacere Matt.》si presenta.
Matt...non mi suona nuovo, forse è più grande di qualche anno..
《Vieni nella mia scuola?》chiedo.
《Si ma ho un anno in più di te.》
《E come fai a conoscermi?》okay, basta Mia...stai facendo troppe domande
《Mi ha parlato di te Meredith. Secondo lei sei una "vipera"》mentre dice vipera Mima il gesto con le mani delle virgolette.
Che? Io una vipera? Ma si è vista allo specchio?
《Ma secondo me non è assolutamente vero. Dai.. sei così carina che non potresti mai esserlo. Beh, di certo non più di lei...》
《In effetti..》
《Bene noi stavamo giocando a bitch volley, vuoi unitri a noi?》
《Non sono molto brava...ma ci proverò!》
Scoppia a ridere e mi aiuta ad alzarmi. Ci incamminiamo in una zona dove la sabbia e delineata da un nastro blu piantato nella sabbia. Il campo, deduco..
《Venite spesso qui?》chiedo.
《Si abbastanza spesso.. veniamo 3 vole a settimana. Di solito Lunedì Mercoledì e Sabato.》
Arrivata davanti al campo ci siamo divisi in 2 squadre e la mia ha vinto. Nella mia squadra ci sono: Jason Che è il migliore amico di Matt, Mike, Elle, Matt, David e io. Nell'altra Tania, Manuel, Clara, Phil che è l'abbreviazio di Philippo, Adrian e Rose. Vorrei conoscerli meglio un giorno.
Vado da Cristina, un'amica di Matt, che mi ha tenuto il cellulare dato che lei non giocava. Sono le 18 è meglio che torno a casa.. altrimenti penserà che combino qualcosa..
《Scusate ragazzi, si è fatto tardi e devo tornare a casa.》
《Tranquilla, vai pure. Ah e mi raccomando ricordati di passare di nuovo!》mi saluta Jason.
《Se sono libera quei giorni magari passo a vedervi..》
《Mi farebbe piacere Mia》dice in tono da Sr Mike. Baciandomi la mano. Non me l'ha mai fatto nessuno...è davvero una sensazione strana ma ovviamente sta scherzando!
E io tengo il gioco parlando da "signora di alto conto" con l'accento inglese 《Sono lusingata Mike》e poi tutti si mettono a ridere e qualcuno lo spintona.
《Mike non ci provare con Mia! Ahahah.》gli canzonano un po' tutti...tranne Tania. Probabilmente è successo qualcosa fra loro.. mi metterò nei guai me lo sento.
《Devo proprio andare adesso. Ci sentiamo allora!》
E vado verso la scaletta. Appena arrivo in cima mi gira un po' la testa. Mi sposto di lato sulla ringhiera perché ho paura di cadere dalle scale. Non mi reggo in piedi. Eppure 5 minuti fa stavo benissimo..
Devo assolutamente tornare a casa ma non riesco a fare nemmeno un passo.
La vista si annebbia e io cado.
Tutto buio e sento soltanto il marciapiede ancora caldo a contatto con la pelle.

Il Mio Destino Lo Decido IoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora